Pubblichiamo un estratto dell’introduzione del nuovo saggio di Giuliano Guzzo, sociologo e firma della Verità. Il libro, in uscita nelle librerie in questi giorni si chiama Maschio bianco etero & cattolico (Il Timone, 16 euro).
GIULIANO GUZZO COVER
Sono maschio, bianco, eterosessuale e cattolico. Insomma, sono pericoloso. Sono sospetto, un tipo da evitare. Rappresento l’apoteosi del peggio, la sintesi di tutte le mancanze, il crocevia d’ogni abbrutimento. Nell’epoca dell’avanzata della donna, nel tempo multietnico, arcobaleno e fieramente laico, incarno tutto quello che è evitare: il patriarcato, l’intolleranza, la chiusura mentale. Nelle mie vene scorre la memoria del colonialismo, il mio sguardo irradia razzismo.
[...] Pensate stia esagerando? Ma guardatevi un attimo attorno, suvvia. Sono, anzi siamo sotto processo a prescindere. Che si tratti della storia dei secoli passati o dell’ultima donna vittima di violenza, di crimini contro le civiltà precolombiane o dell’ennesimo episodio di discriminazione, il responsabile finisce sempre con l’essere il maschio bianco eterosessuale, il Grande cattivo. [...] Se poi è pure cattolico, auguri.
Scatta l’aggravante per concorso esterno in associazione medievale; ma pure senza quella, non è che le cose cambino dato che, comunque, trattasi di processo farsa. Il verdetto è infatti già scritto. Ed è ovviamente di condanna.
MASCHIO BIANCO IL CAPRO ESPIATORIO
La cosa paradossale è che il maschio bianco eccetera rappresenta una quota minima dell’umanità, una minoranza nella minoranza, dato che già quella con la pelle chiara è meno di un quinto della popolazione globale. Se poi si includono i requisiti del sesso maschile, dell’orientamento eterosessuale e della fede cattolica, ci si trova dinnanzi quasi a una specie in estinzione, viste le tendenze culturali e demografiche. Eppure è contro questo tipo umano che ci si scaglia con ferocia inaudita, sui media e nelle università [...]. Che l’ostilità contro il maschio in quanto tale non sia una ipotesi né una suggestione vittimistica, bensì un fenomeno tangibile, è provato da numerosi riscontri. I più espliciti sono le gravi affermazioni che, in tal senso, vengono da anni pubblicamente scandite da donne famose, politiche, attrici e attiviste. [...]
manifestazione dopo la morte di Giulia Cecchettin
Secondo Erin Pizzey, l’attivista e scrittrice che, nel 1971, aprì il primo rifugio per donne vittime di violenza domestica del Regno Unito, gran parte di questa aggressività verso l’uomo deriva direttamente dall’ideologia femminista. [...] Se il femminismo ha gettato le basi per l’ostilità verso il maschio, i movimenti antirazzisti e arcobaleno han fatto il resto, estendendo analoga diffidenza verso l’uomo bianco, etero e cattolico. [...]
Siamo dunque avvertiti e lo sono pure quanti pensano di cavarsela giurando fedeltà alla cultura dominante, che è al contempo pubblica accusa, giudice e folla inferocita: non c’è modo di sottrarsi all’Inquisizione del politicamente corretto. Anzi no, attenzione. Da questo meccanismo infernale che neppure le penne distopiche di George Orwell e di Robert Hugh Benson riuscirono a profetizzare, forse una via d’uscita ancora esiste. Quale?
manifestazione dopo la morte di Giulia Cecchettin
Semplice: parlarne. Evitare che il processo farsa prosegua, abbandonando il bunker dei sensi di colpa. Bisogna uscire allo scoperto, spiegando con le mani bene in alto - e la ragione ancora più alto - che quello che si sta celebrando è un linciaggio e che sì, d’accordo, il maschio bianco ed etero non sarà sempre un santo, ma non è neppure criminale. Semplicemente, è un uomo come tutti.
manifestazione dopo la morte di Giulia Cecchettin
Allo stesso modo, va evidenziato come pure le sue più temute varianti - tipo l’essere cattolico - non abbiano nulla di così imperdonabile e, soprattutto, nulla di patologico, contrariamente a ciò che la cultura dominante ormai lascia intendere. Occorre insomma che l’imputato collettivo si faccia coraggio ed esca dall’angolo tentando, per quanto possibile in un clima impazzito, di esporre le sue ragioni. [...]
Quando passerà l’idea che la mascolinità tradizionale sia davvero «psicologicamente dannosa» - così ha sostenuto, papale papale, la rivista della prima associazione di psicologi al mondo, l’American psychological association -, sarà dura, per un padre, farsi ascoltare dai figli senza essere additato come una scoria del patriarcato. [...].
manifestazione dopo la morte di Giulia Cecchettin patriarcato MASCHIO BIANCO IL CAPRO ESPIATORIO