Lorenzo Mottola per ''Libero Quotidiano''
Nel 1935, l' allora giovane Indro Montanelli - era nato a Fucecchio (un paesotto di 20mila abitanti a metà strada tra Firenze e Pisa) il 22 aprile 1909 - già laureato in Legge e già giornalista di qualche peso, con articoli pubblicati da Il Frontespizio di Piero Bargellini, l' Universale di Berto Ricci, il Popolo d' Italia di Mussolini e per il quotidiano francese Paris-Soir, decide di partecipare da volontario all' impresa coloniale fascista in Etiopia.
indro montanelli in Eritrea
Il 27 giugno viene incorporato all' Asmara nel XX Battaglione eritreo (sarà questo anche il titolo del suo primo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1936 e recensito entusiasticamente sul Corriere della Sera da Ugo Ojetti; sarà poi riedito nel 2010 con le lettere inedite ai genitori dal fronte) , come comandante di un plotone di ascari. I quali, seguendo una consolidata tradizione, lo invitano, pena la perdita di prestigio ai loro occhi, a prendere per moglie una ragazzina di 12 anni.
Indro ne parlerà più volte apertamente nel corso della sua vita, anche in una celebre intervista televisiva del 1972, fino a una "Stanza" del 2000 sul Corriere, poco prima di morire. Sempre rivendicando il proprio operato e sempre uscendone a testa alta. Proprio per questo non si comprendono le polemiche di questi giorni e le richieste al sindaco di Milano Giuseppe Sala di rimuoverne la statua dall' omonimo parco, così come non si spiegava l' atto vandalico che questa aveva subito l' anno scorso venendo imbrattata di vernice rosa a opera delle femministe.
ANGELO DEL BOCA
Del resto, la parola definitiva sullo "scandalo" eritreo l' aveva pronunciata nel giugno 2019 Angelo Del Boca, il maggiore storico del colonialismo italiano, che proprio con Montanelli si era reso protagonista di una lunga diatriba sull' uso dei gas nella guerra d' Etiopia. Il grande giornalista lo negava, mentre il grande storico cercava di dimostrarne l' impiego sistematico.
Alla fine, la scoperta di documenti ufficiali aveva chiuso la questione nel 1996. Questo per dire come l' ex partigiano Del Boca non aveva certo remore nel contraddire e attaccare Montanelli. Ebbene, l' autore di volumi fondamentali come Gli Italiani in Africa Orientale (Laterza), I gas di Mussolini (Editori Riuniti), La nostra Africa (Neri Pozza) e Italiani, brava gente?
INDRO MONTANELLI
(Neri Pozza) e delle principali biografie del Negus Hailé Selassié e di Gheddafi, intervistato per il Tg2 Dossier dedicato a Montanelli da Miska Ruggeri, era stato chiarissimo: . Sulla stessa lunghezza d' onda un altro storico, Giordano Bruno Guerri, secondo cui: «Non possiamo giudicare la storia con gli occhi di oggi, perché altrimenti non capiamo nulla del passato e lo distorciamo». Guerri allarga il discorso anche a chi tira in ballo, per le stesse ragioni, le figure di Winston Churchill e di Cristoforo Colombo, o un film come "Via col vento". «Lo schiavismo», ricorda lo scrittore, «è certamente da condannare, ma fino al Seicento tutti lo accettavano».
Quanto a Montanelli «è chiaro che lui ha fatto una cosa deprecabile», acquistando una bambina eritrea. «La pedofilia e, tanto meno l' acquisto di qualcuno, è assolutamente inaccettabile. Però non si può giudicare un protagonista della storia da un solo episodio. Montanelli ha fatto anche altro, è stato uno dei più grandi giornalisti italiani del '900, gambizzato dalle Brigate Rosse».
«Come lui», prosegue lo storico toscano, «anche altri intellettuali, ad esempio Pasolini, hanno delle macchie. Ma se dovessimo abolire le personalità storiche che hanno avuto delle macchie nella loro vita, non rimarrebbe quasi più nessuno».