Estratto dell'articolo di Stefano Mannucci per il “Fatto quotidiano”
biglietti concerti 1
[...] finché ci sarà qualcuno disposto a svenarsi - e attraverso canali illegali - per applaudire i propri idoli, la bolla globale dei concerti continuerà a gonfiarsi. Fino a scoppiare: i biglietti proposti a cifre astrali hanno contribuito a far lievitare anche il mercato “ufficiale”, coi management americani e inglesi delle superstar pronti ad applicare il “dynamic pricing”, con fluttuazione verso l’alto del prezzo secondo il tradizionale meccanismo della domanda e dell’offerta.
Più c’è richiesta, più pagherai l’accesso, comunque mediamente tra cento e duecento dollari o euro. Quasi “regalati”, no? Sempre meglio che cadere nelle grinfie dei pirati internettian[...] La filiera mondiale della musica da palco, dominata dalle agenzie Usa (Live Nation su tutte) è un deposito di Paperone dove se ti tuffi non trovi monetine, ma banconote di grosso taglio.
Un esempio? Ancora per poco il tour più remunerativo della storia del pop-rock è quello conclusosi l’8 luglio a Stoccolma con l’ultimo bis per Elton John: il “Farewell Yellow Brick Road” partito nel 2018, interrottosi qui e là per il Covid. Con 330 esibizioni gli incassi lordi sono stati, secondo fonti certificate, di oltre 939 milioni di dollari[...]
biglietti concerti 2
Peccato che Elton non possa dormire sonni tranquilli: il suo record [...] sarà certamente infranto da Taylor Swift. Le 52 date nel Nord America del suo “The Eras Tour” hanno già fruttato 590 milioni di dollari e il giro del resto del mondo (un totale di 106 show) le consentirà di superare ampiamente, per la prima volta nella storia, il miliardo lordo. Magari in occasione delle due serate a San Siro, previste per 13 e 14 luglio 2024.
Biglietti nominali che variano tra i 60 e 170 euro, se non li trovassimo potremmo sacrificarci sul sito GigsBerg: un posto prato nel pit rosso? Favorire 5.000 euro, please. Ed ecco un altro tasto dolente: Taylor è una “risorsa economica” tale che spostandosi all’interno degli Usa ne ha alzato il Pil, hanno calcolato i tecnici. Fino al 2,4 per cento (contro l’1,8 previsto nello stesso periodo) con un indotto di 4,6 miliardi di dollari.
biglietti concerti 4
Così come il tour di Beyoncé in Svezia ha fatto impennare (transitoriamente, s’intende) l’inflazione nel Paese scandinavo: 3,3%. Voli, treni, ristoranti, alberghi: il fan deve esserci per forza, il volano dell’economia gira vorticosamente. E se io, da organizzatore, metto in vendita i biglietti un anno prima attraverso i canali ufficiali, innesco anche il tilt ansiogeno del “compriamoli subito prima che finiscano”. [...] In troppi casi i maligni sospettano il trucco o la connivenza (i bot ramazzano quasi tutto, come prestigiatori, e chissà di chi è la manina che poi li fa rispuntare mesi dopo qui e là). Perché tanto anticipo?
Ovvio: le star e i loro entourage vogliono essere pagati alla firma del contratto, con modalità variabili. Un cachet fisso più, quasi sempre, una percentuale sullo sbigliettamento. L’unica, per l’impresario italiano, è di seguire la logica del vendere i ticket per la prossima stagione e far fruttare in banca il ricavato, tra interessi e spese preventive da sostenere. Una strategia di bilancio, l’unica sostenibile, forse, in cui un eventuale flop può trasformarsi in una bancarotta. Sbagli un ingaggio e chiudi baracca.
biglietti concerti 3
Gli operatori italiani sono solo una pedina nel gioco globale: “comprano” la data o il segmento del tour nella Penisola di qualche big internazionale e già solo il “pacchetto americano” raddoppia. [...]L’Italia vale una piccola fetta della torta intercontinentale. Secondo stime di Assomusica siamo intorno ai 700 milioni di euro per i ricavati complessivi annuali dei live, più un altro miliardo di indotto. Con una saldatura virtuosa tra l’impresariato privato e le istituzioni che gestiscono turismo e cultura, la filiera musicale potrebbe non rivelarsi residuale, rimettendo magari in circolo gli incassi per l’occupazione del suolo.
biglietti per il concerto di ed sheeran a mike yung
Ancora un esempio. Se voglio organizzare un concerto al Circo Massimo, il comune di Roma mi chiederà 300mila euro di affitto (cifra rimodulata dopo lo scandalo di una decina d’anni fa, i 7.000 euro per i Rolling Stones), più altri 50mila euro per l’Ama e 62mila per la mobilitazione dei vigili urbani[...]
Dal Campidoglio assicurano che queste entrate (più di 2 milioni di euro nella stagione corrente) vengono puntualmente utilizzate per la manutenzione (ordinaria) del patrimonio archeologico. Spostiamoci all’Olimpico. Qui devo rivolgermi a Sport&Salute: far suonare qualcuno allo stadio mi costerà tra i 150 e i 400mila euro, più una percentuale dal ricavato dei biglietti. Denaro che la società pubblica proprietaria dell’impianto reinvestirà per attività sportive di base.
Muoviamoci più a nord: punto a San Siro? Con 250-300mila euro noleggio l’area per uno show e alla fine della stagione dei concerti, con tutti gli altri organizzatori, dovrò pagare pro-quota anche la nuova semina del prato, devastato da palco e spettatori, nonché garantire le spese di altre voci previste dalle norme contrattuali: la sicurezza, l’antiterrorismo, la gestione sanitaria dell’evento, etc. Chi me lo fa fare?
biglietti concerti 5
Be’, o si tiene in piedi il settore della musica dal vivo nell’ottica “americana” di arrivare a guadagnare punti di Pil o si va tutti a casa. Musicisti compresi: i dischi fisici non si vendono più, le piattaforme ti garantiscono la miseria di millesimi di centesimi di euro ogni download. Puoi fare un miliardo di streaming o di scarichi, ma se non sali sul palco e ti fai il mazzo ovunque possibile, i conti del carrozzone resteranno in rosso.