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    NON A TUTTI PIACCIONO LE "BIONDE" - ORAZIO SCHILLACI ANNUNCIA LA NUOVA STRETTA SUL FUMO: IL MINISTRO DELLA SALUTE VORREBBE INTRODURRE IL DIVIETO DI FUMO AL CHIUSO ANCHE PER LE SIGARETTE ELETTRONICHE, E VORREBBE BANDIRE LE SALE FUMATORI. NON SOLO: L'IDEA DEL GOVERNO È VIETARE LE SIGARETTE ANCHE ALL'APERTO, SE NELLE VICINANZE CI SONO MINORI O DONNE INCINTA. E CHI CONTROLLA? - L'OBIETTIVO È "RIDURRE A MENO DEL 5% I TABAGISTI ITALIANI DA QUI AL 2040" 


     
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    Estratto dell'articolo di Paolo Russo per “la Stampa”

     

    Divieto di fumo esteso anche a e-Cig e Iqos, stop alle sale per fumatori negli aeroporti o negli altri locali al chiuso. Niente bionde e dispositivi elettronici vari nemmeno all'aperto se nelle vicinanze ci sono minori o donne incinta. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci sceglie il Parlamento per annunciare la nuova stretta sul fumo. […]

     

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    Anche se gli ultimi dati del rapporto sul fumo presentato dall'Iss a maggio indicano che dopo essere rimasti più o meno gli stessi per anni, i fumatori sono ora aumentati del 2%, passando dal 22 al 24,2% della popolazione, mentre il tabacco riscaldato ha triplicato i suoi adepti, crescendo dall'1,1 al 3,3%. In totale fanno 12,4 milioni di italiani, 800mila in più rispetto al 2019. I consumatori abituali di e-cig, ossia di coloro che aspirano vapore anziché fumo, sono invece il 2,4% della popolazione, un altro milione e 200mila italiani, che sommati agli amanti del fumo riscaldato, vedi Iqos &C, fanno tre milioni di persone. […]

     

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     Ed è anche sui nuovi prodotti alternativi, che da anni l'industria presenta come meno nocivi del fumo tradizionale, che Schillaci vuol far cadere la scure dei divieti, equiparandoli in tutto e per tutto alle classiche bionde. […] Parere rimasto nei cassetti del ministero per quasi cinque anni ma ora rispolverato da Schillaci, che intende dare battaglia ai vecchi e nuovi prodotti da fumo, che nell'insieme, secondo le ultime stime, in Italia provocano 93mila morti l'anno e costi diretti e indiretti, per giornate perse a causa delle malattie correlate e relative cure, pari a oltre 26 miliardi di euro.

     

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    Il traguardo è già stato fissato dal ministro: «Ridurre a meno del 5% i tabagisti italiani da qui al 2040». Senza far troppe distinzioni tra fumo tradizionale, tabacco riscaldato e svapate di nicotina. […] «Per gli ex fumatori, che oggi sono in molti Paesi più numerosi dei fumatori, questi dispositivi -prosegue l'esperta - rappresentano un rischio di ricadere nella dipendenza e i dati sui consumi degli adolescenti italiani mostrano come nel 2014 il 23% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni fumava abitualmente sigarette e l'8% utilizzava sigarette elettroniche, ma nel 2018 il 21% fumava sigarette e il 18% utilizzava quelle elettroniche, con aumento del numero di giovanissimi che vengono a contatto con la nicotina».

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     Di contro, è recentemente emerso che sia e-cig che Iqos e similari «non costituiscono in alcun modo un'alternativa valida e sicura al consumo tradizionale di tabacco, causa la presenza non solo di nicotina, ma anche di agenti cancerogeni e sostanze tossiche».

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