Alessandro Giorgiutti per “Libero quotidiano”
Sarà somministrata già a dicembre in Italia, in via sperimentale, la cura contro il Covid a base di anticorpi monoclonali. Quegli stessi anticorpi che hanno guarito il presidente americano Donald Trump e che la virologa Ilaria Capua, in una intervista al Corriere della Sera, ha paragonato a «un guanto da baseball» e a «un missile terra aria».
donald trump
Non è l' unica a parlar bene della terapia. Il primario del Sacco Massimo Galli, in un recente intervento ai microfoni di Radio Radio, ha detto di «confidare» molto in questa cura, pur attendendo le «evidenze scientifiche» sulla sua efficacia: «Potrebbe essere un grande, importantissimo elemento di supporto (nell' azione contro la malattia, ndr.), forse decisivo». E il presidente dell' Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, nella sua audizione di mercoledì scorso alla Commissione Igiene e Sanità del Senato, si è detto convinto che «la disponibilità di anticorpi monoclonali sarà uno strumento molto importante e potente». «Quando saranno disponibili», ha aggiunto, «la possibilità di trattare pazienti con determinati livelli di gravità consentirà di avere delle prognosi molto più favorevoli».
anticorpi coronavirus
Tra i pochissimi gruppi al mondo impegnati nella ricerca su questi anticorpi già usati efficacemente contro l' Ebola c' è anche il Monoclonal Antibody Discovery Lab, team di ricerca della Fondazione Toscana Life Sciences, coordinato dallo scienziato Rino Rappuoli, "padre" dagli anni Novanta di molti vaccini innovativi, professore all' Imperial College di Londra e direttore scientifico della GlaxoSmithKline Vaccines.
«Stiamo già producendo gli anticorpi monoclonali per le prove cliniche e per la somministrazione ai pazienti. Vorremmo iniziare lo studio sull' uomo nella prima di metà dicembre, per arrivare in primavera all' utilizzo di questi anticorpi», ha detto ieri all' Adnkronos. «In questo momento stiamo disegnando le prove cliniche e i protocolli in collaborazione con lo Spallanzani di Roma». Il suo gruppo di ricerca lavora da mesi sul sangue di pazienti convalescenti o guariti dal coronavirus, isolando anticorpi. Alla fine è stata selezionata una rosa ristretta dei tre anticorpi più promettenti, e uno di questi si è dimostrato il più potente. Dopo l' arruolamento dei pazienti «in un mese-un mese e mezzo contiamo di avere i risultati in base ai quali poter chiedere l' autorizzazione al commercio», ha spiegato Rappuoli.
regeneron
Gli anticorpi monoclonali possono essere usati anche in via preventiva. «Da una parte sono una terapia che permette di guarire dal virus, dall' altra possono essere dati per prevenire l' infezione. Se si somministrano a una persona sana, questa è protetta per sei mesi». Rappuoli è molto ottimista: questo inverno «sarà duro, ma ormai conosciamo meglio questo virus. E dalla primavera dell' anno prossimo arriveranno rimedi efficaci (riferimento anche al vaccino, ndr.) in modo che il prossimo inverno probabilmente questo virus non ci sarà più».
stabilimento regeneron 2