Carmelo Caruso per “il Foglio”
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La notizia è che il suo programma Rai non fa gli ascolti attesi, l'altra notizia è che il suo compenso è al di sopra della media (274 mila euro; oltre 1.500 euro a puntata). Stiamo parlando di Pierluigi Diaco. È un veterano della Rai. Ha un curriculum lungo e molte esperienze alle spalle. Oggi è "blindato" e forse per la ragione che lo stesso Diaco ha rivendicato in un'intervista a Repubblica: "Giorgia Meloni è una delle mie migliori amiche, onesta e leale. Ma non ho mai parlato con lei di Rai, parliamo di altre cose e si cazzeggia". Non c'e motivo per non crederci.
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Lui non parla di Rai con Meloni ma in Rai parlano invece di Diaco. Ne parlano e non solo perché Milo Infante, altro conduttore e vicedirettore (area Lega) che ha un programma che si chiama "Ore 14", a causa dei ritardi di Diaco, ha iniziato alle 14.07 tanto da lamentarsi: "Dovremmo cambiare probabilmente titolo al programma". Quello di Diaco si chiama "Bella ma'" ed è partito il 12 settembre con un share del 4,36 fino a scendere al 2,62 del 19 settembre. Diaco è una figura tanto importante che pochi giorni prima del via al programma (un inedito per la Rai) è stato visto arrivare nientemeno che l'ad Carlo Fuortes.
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Per lanciare "Bella ma'" non si è badato a spese e il compenso di Diaco supera persino il cachet già notevole di un protagonista di questi giorni. E' Marco Damilano, conduttore de "Il Cavallo e la Torre". E' l'ex direttore dell'Espresso, da sempre attaccato per aver siglato un accordo in Rai che prevede 200 puntate a 1.000 euro in una fascia preserale (il programma di Damilano in termini di ascolti è stato promosso dagli spettatori: ultima puntata: share del 7%).
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Diaco ha un accordo in Rai per 163 puntate. Ogni puntata viene pagata a 1.560 euro. A questi vanno aggiunti ventimila euro iniziali per ideare il programma. Il totale è 274.280. Il parametro medio, in quella fascia, in Rai, è di 800 euro a puntata.
Seguendo il consiglio di Diaco non c'è motivo per non dirlo. Edoardo Vianello, invitato a cantare i Watussi, in una sua precedente trasmissione, venne così spronato da Diaco: "Non ti censurare. Voglio che dici altissimi negri. E dillo, dillo!". E diciamolo!
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