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    IL MONDO DEL ROCK PIANGE TOM PETTY: IL 66ENNE LEADER DEGLI HEARTBREAKERS TRADITO, IRONIA DELLA SORTE, DA UN ATTACCO DI CUORE – COLLABORO' CON L'EX BEATLE GEORGE HARRISON - ERA STATO IDENTIFICATO COME L’EREDE DI BOB DYLAN CHE OGGI DICE: "ERA UN GRANDE PERFORMER, PIENO DI LUCE, NON LO DIMENTICHERO' MAI’" - VIDEO


     
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    Matteo Cruccu per il Corriere della Sera

     

     

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    Chissà cos’ ha pensato in queste ore, mentre un pazzo sparava alla cieca in un concerto della sua gente. Non possiamo saperlo, perché Tom Petty, tra i più grandi eroi del rock degli ultimi 40 anni, è morto alle 20.40 di lunedì all’Ucla Hospital di Los Angeles. Era stato ricoverato dopo un attacco cardiaco, ironia della sorte, lui che con gli Heartbreakers , i rubacuori, ha solcato i palchi di mezzo pianeta. Sì, è la sua gente, quella del grande vecchio Sud, dove è nato a Gainesville, in Florida nel 1950. Anche se ascrivere Tom all’universo del country sarebbe erroneo.

     

    Dagli esordi nel 1976 all’ultimo disco di tre anni fa, solista e con gli Heartbreakers, mentre collezionava un successo dopo l’altro da «American Girl» a «Free Fallin’», Petty è stato piuttosto massimo trascinatore del cosiddetto «Southern rock», Macroetichetta in cui ci puoi trovare sì del country, ma anche il blues del Delta, influenze psichedeliche alla Byrds o capacità di scrittura alla Dylan. Già del Bob maturo, Petty è stato prima seguace, poi sodale e per molto tempo pure identificato come l’erede. «No, sono solo Tom Petty» si è sempre schermito.

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