• Dagospia

    IL MONDO È CAMBIATO, LA BIENNALE NOMASSIMO MININI: ‘’OGGI I PADIGLIONI NAZIONALI NON HANNO PIÙ SENSO. LA BIENNALE È UN RUDERE CONCETTUALE COME IL SALONE DEL MOBILE DI MILANO, LA FIERA PIÙ IMPORTANTE IN ITALIA CHE SI È SCIOLTA NELLA FORZA DEI FUORISALONE. ANCHE IL FUORI BIENNALE CRESCE, MARLENE DUMAS, BRUCE NAUMAN, PRADA E LE NEUROSCIENZE, KAPOOR CON DUE BOMBE, KIEFER NEL SANCTA SANCTORUM. NEVELSON…’’


     
    Guarda la fotogallery

    Massimo Minini per “Il Foglio Arte”

    biennale di venezia il latte dei sogni biennale di venezia il latte dei sogni

     

    Ho rivisto la Biennale pochi giorni fa. Poi è successo il finimondo e sono scappato cacciato dalla potenza della Natura che si vendica su di noi per averla abbandonata a favore della Cultura. La Biennale soffre di guai strutturali che un direttore di turno per quanto bravo non può risolvere. 

     

    Simone Leigh - Biennale 2022 Simone Leigh - Biennale 2022

    Per lunghi anni si è lavorato alla riforma dello statuto. Risultato: il nuovo statuto è peggio del precedente. La Biennale è prigioniera del passato. Il mondo è cambiato in questi tre secoli 1800/1900/2000. La Biennale no, ma il mondo è cambiato ancor più negli ultimi cinque anni. Quindi lo statuto oggi andrebbe aggiornato almeno ogni cinque anni. 

    art drive in massimo minini art drive in massimo minini

     

    Oggi i padiglioni nazionali non hanno più senso. Chi ricorda cosa è successo nei padiglioni dell’Egitto? Della Grecia? Dell’Ungheria? Canada, Danimarca, Urss? Quanti artisti inghiottiti dalla Storia! La Biennale è come la campionaria di Milano, un rudere concettuale. La campionaria è stata spazzata via dai saloni e poi dai fuori salone. 

     

    Anche il Salone del Mobile, la fiera più importante in Italia, si è sciolto nella forza dei fuorisalone. La Biennale continua imperterrita, prigioniera dei padiglioni d’Egitto nonostante lo sbarco massiccio di nuovi gestori che ornano la città e non i giardini. 

     

    Tentativi ce ne sono stati: APERTO. con la transavanguardia, poi allargatosi alle bellissime Corderie, Tese e Arsenale. La très grande Expo ormai contrasta con i padiglioni nazionali, il fuori Biennale cresce, grandi gruppi aprono a Venezia proprio per approfittare della manifestazione che ha ancora grande potere di attrazione ma che ormai soffre il confronto. 

     

    fuori salone mobile milano installazione fuori salone mobile milano installazione

    Anche quest’anno meraviglie: MARLENE DUMAS, BRRRRUUUCEEENAUMAN, PRADA e le NEUROSCIENZE, KAPOOR con due bombe, KIEFER nel Sancta Sanctorum. NEVELSON… insomma, la Biennale è fuori di sé. Deve ritrovare un equilibrio tra se stessa (trasformando i deboli padiglioni dei giardini in preziosi alleati) e il grande mondo là fuori pronto a mangiarsela.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport