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    IL NAPOLI TRAVOLGE L’INTER CON UN GIOCO STELLARE E TRE FISCHIONI - I NERAZZURRI NON SI RIALZANO NEANCHE CON LA CURA PIOLI - AL SAN PAOLO UNO STRISCIONE CONTRO DE LAURENTIIS E PRO-LAPO: “MEGLIO UN DIRIGENTE RICCHIONE CHE UN PRESIDENTE PAPPONE. LAPO LIBERO”


     
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    1 - "MEGLIO UN DIRIGENTE RICCH...": NAPOLI-INTER, IL CLAMOROSO STRISCIONE SU LAPO

    Da www.liberoquotidiano.it

     

    LO STRISCIONE AL SAN PAOLO CONTRO DE LAURENTIIS E PRO LAPO ELKANN LO STRISCIONE AL SAN PAOLO CONTRO DE LAURENTIIS E PRO LAPO ELKANN

    Una clamorosa sorpresa al San Paolo. In campo si gioca Napoli-Inter, ma i tifosi azzurri sugli spalti giocano tutta un'altra partita: quella contro il presidente Aurelio De Laurentiis. E così, come testimonia la foto pubblicata dal profilo Twitter @ilovecalciomc, gli ultras hanno fatto spuntare uno striscione inatteso: "Meglio un dirigente ricch... che un presidente pappone. Lapo libero". Il riferimento è a Lapo Elkann, rampollo Agnelli e juventino Doc finito ancora nei guai a New York. Voleva essere un omaggio, non è venuto benissimo.

     

    2 - L' INTER RITORNA A PRECIPITARE IL NAPOLI LA TRAVOLGE CON 3 GOL

    Alessandro Pasini per il “Corriere della Sera”

     

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    In casa nerazzurra era tornato l' ottimismo e a Napoli non c' era neanche il solito traffico: al momento dunque risultano ancora inspiegabili i motivi per cui l' Inter ieri non si è presentata al San Paolo. Fantasmi in calze gialle, gli uomini di Pioli hanno così rimediato un 3-0 persino gentile considerando com' è stato devastante il Napoli.

     

    La partita è durata appena 5 minuti, il tempo per i sarriani di accorgersi della mollezza altrui e di approfittarne facili come in un allenamento tattico undici contro zero: un gol, poi un altro, poi un lungo scherzare persino incredulo, infine un altro gol nella ripresa per perfezionare l' opera, stare appesi al treno delle prime, risparmiare energie per la sfida di Champions col Benfica e fare finalmente esordire il croato Marko Rog, aspirante crac e pupillo di Aurelio De Laurentiis. Di là invece solo buio, e nel buio il risveglio brusco per un gruppo la cui svolta, a quanto pare, deve ancora cominciare.

     

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    Lo stesso Pioli alla fine lo ha indirettamente ammesso: «Abbiamo sbagliato approccio e siamo andati in crisi, sbagliando posizionamenti anche in situazioni facili. Abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle ultime partite». Già. Perché - perso ogni duello, mancata ogni seconda palla, sbagliato sempre il tempo del pressing, letto male ogni movimento napoletano - l'Inter ha smarrito anche la verve offensiva che aveva contraddistinto la breve epoca di Pioli. In compenso, ha confermato la sua friabilità difensiva: con il nuovo tecnico sono 10 i gol subiti in 4 partite (7 in 3 di campionato). Chiaramente troppi e non tutti colpa di un solo reparto; piuttosto, il prodotto di un disequilibrio generale che i gol azzurri hanno smascherato impietosamente.

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    Sull' 1-0 di Zielinski - esempio perfetto di come si gira palla, si cambia lato (Hamsik per Callejon che fa sponda) e si colpisce con l' interno a rimorchio - i difensori hanno sbagliato ma l' aiuto di Kondogbia e Perisic è totalmente mancato. Sul 2-0 di Hamsik, acceso da una rasoiata di Zielinski, il migliore per quantità e qualità, Ranocchia era troppo alto, Miranda sulle gambe e Candreva troppo aperto.

     

    Per non parlare del 3-0, siglato da Insigne stralibero in area sugli sviluppi di un corner, con tutti i nerazzurri collassati verso la porta. Con una manovra massimo a due tocchi spesso avviata dal portiere-centrocampista Reina e un' intensità tripla, il Napoli ha fatto danni soprattutto fra le linee, dove si è mosso bene anche un discreto Gabbiadini sia «spondista» sia finalizzatore con tre tiri, di cui due parati da Handanovic: il portiere, poi, su Ghoulam e Hamsik ha evitato danni peggiori risultando l' unico nerazzurro salvabile.

     

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    Un dominio totale, insomma, e non deve distrarre il fatto che fra il 20' e il 34' del primo tempo l' Inter è riuscita a imbastire alcune casuali palle gol.

    Icardi però le ha fallite tutte: con una girata alta, perché ha incrociato due volte un super Reina o perché invece di tirare ha passato a nessuno. Errore clamoroso, non da lui: il segno chiaro di una confusione che all' Inter ha aggredito pure il suo leader. Per quel che si è visto ieri, il San Paolo non lo ha rimpianto neanche un po'.

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