Marco Giusti per Dagospia
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Il cinema di mostri e effetti speciali a buon mercato perde un vero gigante del settore, Bert I. Gordon, detto Mr B.I.G. sia per il nome sia per la sua passione di film dedicati proprio ai giganti, 100 anni e a settembre 101, regista, sceneggiatore e produttore di una trentina di film più o meno memorabili ma sempre divertenti, popolari, tutti indipendenti, che formano un corpo incredibile di fantasy, horror, anche porno, che vanno dalla metà degli anni ’50 alla fine degli anni ’80.
Titoli come “I giganti invadono la terra”, “The Cyclops”, “Village of the Giants” con Tommy Kirk e Ron Howard, “la spada magica” con Gary Lockwood e Basil Rathbone, “La bambola di pezza” con Don Ameche, “Il potere di Satana” con Orson Welles e Pamela Franklin, “Il cibo degli dei” con Marjoe Gortner e Ida Lupino, vincitore del Gran Prix del Festival del Fantastico a Avoriaz, distribuito dalla AIP di Samuel Z. Arkoff, assiema l successivo “L’impero delle termiti giganti” con Joan Collins e Robert Lansing, definito da qualcjhe critico il più stupido film mai fatto sulle formiche, dimostrano la precisa scelta di campo di Bert I. Gordon.
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Impossibile, per chi si occupa di cinema, però, non averne visti almeno un paio, anche se, ovviamente non sono considerati capolavori. Anzi. Gordon riuscì a fare il suo cinema, profondamente autoriale, con un certo successo, legandosi alla United Artist, alla Embassy, alla AIP, lanciando nuove giovani star, da Pamela Franklin a Beau Bridges e recuperando vecchie glorie di Hollywood, Ida Lupino, Basil Rathbone, Zsa Zsa Gabor. Del resto si era sempre sentito un cinefilo e metteva tra le sue medaglie aver potuto dirigere perfino Orson Welles.
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Non riuscì a far qualcosa di molto diverso dal suo cinema di effetti speciali, anche se tentò, alla fine degli anni ’50 di dar vita a qualcosa di più impegnativo, come la vita e la morte di Babe Didrikson, gran star dell’atletica morta giovane di cancro. Troppo legato ai desideri del pubblico, Gordon gli dette esattamente quel che voleva da lui. Mostri, giganti, dinosauri, ragni e termiti enormi.
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Nato come Bertram Ira Gordon nel 1922 a Kenosha nel Wisconsin, figlio di due ebrei russi, Sadelina Barnett e Charles Abrahams Gordon, già a nove anni cercò di girare in 16 mm un film di effetti speciali. Dopo aver studiato all’Università del Wisconsin, dal 1947 al 1952 si sposta a Minneapolis, dove diventa un prolifico autore e produttore di pubblicità a effetti speciali. Si sposta quindi a Los Angeles dove fin dal primo film, scritto, prodotto e diretto, “King Dinosaur” con William Bryant e Wanda Curtis, nel 1955, definisce quel che vuole fare a Hollywood.
Negli anni ’50 gira una serie di film di mostri e giganti in bianco e nero e, ovviamente, a basso costo, che vanno da “Beginning of the End” con Peter Graves, Peggie Castle, “I giganti invadono la terra” con Glenn Langan, Cathy Downs, “The Cyclops” con James Carig, Gloria Talbot e Lon Chaney Jr, il vecchio uomo-lupo della Universal. Sono tutti film in bianco e nero dove Gordon sperimenta la sua tecnica, “Attack of the Puppet People” con John Agar e John Hoyt, “La vendetta del ragno nero” con Edward Kemmer, June Kenney.
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Nei primi anni ’60, inventandosi anche un metodo di ripresa originale, la Super Perceptor Vision, decide di dedicarsi al cinema per ragazzi, notando che a Hollywood si producono soprattutto film per adulti. E’ una vera e propria svolta, anche se i film sono ancora pieni di elementi fantasy e di effetti, come dimostrano “The Boy and the Pirates” con sua figlia Susan Gordon, Charles Herbert, “Delitto al faro” e il più noto “La spada magica”, il suo primo film a colori, nato come “St George and the Seven Curses” con Gary Stockwell e Basil Rathbone.
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Lo segue il divertente “Village of the Giants” con Tommy Kirk, Beau Bridges e Ron Howard, dove siamo già dentro al mondo giovanile degli anni ’60. E’ una produzione tutto sommato maggiore quella di “La bambola di pezza”, che produce e dirige per la Embassy con Don Ameche, Martha Hyer e Zsa Zsa Gabor, che prende il posto della mitica Hedy Lamarr, abbandonata perché era stata scoperta autrice di piccoli furti e non sembrava troppo a posto per poter girare nelle ultime tre settimane. Peccato, perché doveva essere il film del suo grande ritorno al cinema dopo 14 anni di assenza.
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“How To Succed With Sex” del 1970 è il suo primo film erotico con Zack Taylor, Linda Vair e Bambi Allen. E’ invece una produzione più importante “Necromancy”, da noi uscito come “Il potere di Satana” dove è protagonista addirittura Orson Welles assieme a Pamela Franklin, Lee Purcell e Michael Ontkean. Sembra che Welles, che aveva fatto il film solo per soldi, ovvio, fosse insopportabile con gli attori minori. Leggo che nel film fa il suo esordio, ma si può vedere solo nelle copie in vhs uscite due anni dopo, la scream queen Brinke Stevens, che ha una scena totalmente nuda a 16 anni, e quindi non si poteva far vedere prima che fosse arrivata alla maggiore età.
E’ un film assolutamente diverso dai suoi fantasy il curioso "Mad Bomber” con Vince Edwards come bombarolo, Chuck Connors e Neville Brand. Furono dei successi e dei sani ritorni al suo cinema degli anni ’50 i due film prodotti per la AIP di Samuel Z. Arkoff, “Il cibo degli dei” con Marjoe Gortner , Ralph Meeker, Pamela Franklin e Ida Lupino, e “L’impero delle termiti giganti” con Joan Collins.
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Poi tenta la carta del porno, “Let’s Do It” con Victoria Wells del 1982, “Una donna una preda” con Kim Evenson, Miss Playboy 1984, e Sylvia Kristel. Il suo ultimo film, uscito davvero in sordina è “Secrets of a Psychopath" con Karu Wuhrer, Mark Famiglietti, ma siamo ormai al 2015.
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