Da corriere.it
Biden e Sunak divisi sulle bombe a grappolo
Bakhmut guerra russia ucraina
Il premier britannico, Rishi Sunak, e il presidente Usa, Joe Biden, rimangono divisi sulla decisione di Washington di inviare bombe a grappolo in Ucraina dopo che i due leader si sono incontrati a Downing Street.
È stato il portavoce del numero 10 di Downing Street a ricordare, al termine dell’incontro, che il Regno Unito è vincolato dalla convenzione internazionale a non utilizzare, produrre o incoraggiare l’uso di tale munizioni, le bombe che gli Stati Uniti stanno pensando di dare Kiev su richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Incalzato sul fatto se Sunak abbia «scoraggiato» l’utilizzo di questi munizioni, il portavoce detto che «hanno discusso i requisiti a cui il premier è tenuto per via di questa convenzione e che il Regno Unito lo sta sostenendo».
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Meloni: «L’Ue investa più sulla propria sicurezza. Italia e Lettonia sostengono Kiev a 360 gradi»
«L’Ucraina sarà al centro vertice di Vilnius, insieme alla politica di sicurezza e di difesa. Le posizioni di Italia e Lettonia sono in buona sostanza identiche: abbiamo sostenuto e sosteniamo l’Ucraina a 360 gradi, anche lavorando perché l’Europa possa maggiormente investire sulla propria sicurezza e difesa». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte al termine dell’incontro con il primo ministro della Lettonia Krisjanis Karins, a Riga.
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La controffensiva ucraina si è tramutata da un’operazione di liberazione in una guerra d’attrito
(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) I leader della Nato, riuniti a Vilnius, faranno insieme un punto militare della crisi. Sotto i loro occhi ci sono i report dei consiglieri con numerosi fattori critici.
L’offensiva ucraina al momento si è tramutata da un’operazione di conquista (liberazione) in una guerra d’attrito, strategia perseguita lungo tre passi: distruggere depositi/snodi nelle retrovie per «affamare» il nemico; allungare i suoi reparti costringendo a mobilitare le riserve; quindi assestare un colpo profondo quando la diga difensiva cederà. Nessuno però è in grado di dire se e quando la frattura avverrà. A Bakhmut ci sono stati risultati consistenti, minori sul fronte sud. Rapporti di centri studi e testimonianze dei soldati vanno tutte in una direzione.
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