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    IL NEOSINDACO DI LIVORNO NOGARIN SERVE UN CACCIUCCO A CINQUESTELLE AI DEMOCRATS: “SIAMO NOI LA VERA SINISTRA. IL PD HA PORTATO LIVORNO AD UNA DISOCCUPAZIONE DOPPIA RISPETTO ALLA MEDIA DELLA TOSCANA. GLI ASSESSORI? LI SCELGO CON BANDO PUBBLICO”


     
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    Massimo Vanni per “la Repubblica

     

    Sindaco Nogarin, cosa le ha detto Grillo?

    «Si è complimentato. È stato simpaticissimo, mi ha detto che gli dovevo 50 euro. Avevamo fatto una scommessa».

     

    Aveva scommesso che non c’è l’avrebbe fatta?

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    «È una cosa di cui avevamo parlato giorni prima».

     

    “Ne vedrete delle belle” ha subito detto dopo i risultati, che sta preparando?

    «Intendevo dire che avremo un atteggiamento trasparente. Mostreremo alla cittadinanza quello che è chiuso all’interno del Comune e da troppi anni non viene mostrato».

     

    È vero che farà un bando per scegliere gli assessori?

    «Non è un bando, è una selezione pubblica. In una settimana sono arrivati già 90 curriculum e ancora per qualche giorno si potrà farsi avanti».

     

    Poi sceglierà quelli che più le piacciono?

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    «Ci sarà una commissione che valuterà. È chiaro però che l’ultima parola sarà la mia».

     

    Si sente un ‘rottamatore’ del Pd?

    «Questo Pd non rappresenta la sinistra italiana. Guardate quello che è successo a Venezia. Questi scandali sono la dimostrazione che così non si fa il bene di una nazione».

     

    C’è stato un ‘effetto Venezia’ nella sua vittoria?

    «È probabile. È un risultato in controtendenza rispetto alle europee. D’altra parte il Pd livornese è espressione di una struttura referenziale».

     

    Però deve molto agli elettori di sinistra.

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    «In Parlamento abbiamo difeso l’articolo138 e sfido tutti a dire che non siamo antifascisti. Ci siamo battuti contro l’omofobia, contro gli F35. La sinistra è bene che faccia la sinistra con fatti concreti, non con una ideologia appiccicata sul simbolo. Abbiamo dimostrato di essere molto più a sinistra noi che il Pd».

     

    E adesso la ‘rossa Livorno’ è vostra.

    «Vogliamo avviare una nuova forma di democrazia, cioè fondata sul dialogo, non autoreferenziale e stagnante. Il Pd ha mostrato di essere così e ha portato Livorno ad una disoccupazione doppia rispetto alla media della Toscana. Noi vogliamo governare nell’interesse dei livornesi».

     

    Ha mai fatto politica prima?

    «Mai, prima mi sono impegnato con i Verdi. ma non sono mai stato iscritto e mai fatto politica attivamente. Sono culturalmente un uomo di sinistra. E sono un convinto No Tav».

     

    GRILLO E FARAGE GRILLO E FARAGE

    Dopo l’alleanza di Grillo con Farage...

    «Alt. Non abbiamo fatto nessuna alleanza. È atteggiamento speculativo su cui non intendo rispondere. Non è così»

     

    Ma si sente imbarazzato per l’appoggio e i voti ricevuti dalla lista guidata da una ex Msi?

    «I voti non appartengono ai partiti, appartengono alla cittadinanza. È una domanda faziosa. Ho solo chiesto ai livornesi di leggere il nostro programma, i cittadini non hanno un marchio a fuoco».

     

    Secondo lei perché il Pd non è apparso credibile?

    «La cittadinanza non voleva più essere governata da questa amministrazione. Il punto è questo. Se qualcuno ha un’interpretazione diversa di questo voto sarei curioso di ascoltarla ».

     

    Livorno Porto Livorno Porto

    Pensa che il risultato sarebbe stato diverso se al ballottaggio avesse avuto come avversario un esponente renziano del Pd?

    «Se mia nonna avesse le ruote sarebbe un carretto. Il gioco dei ‘se’ non m’interessa».

     

    È vero che intende ridursi lo stipendio?

    «Sì, intendo farlo. Quello di sindaco non è come gli stipendi dei parlamentari, che sono altissimi. Ma è un fatto simbolico: come può vivere un cittadino che deve fare leggi con uno stipendio che è l’intero anno di guadagno di un operaio?»

     

    Lei è ingegnere aerospaziale, dove lavora?

    «Nella mia vita c’è sempre stata poca stabilità. Ho fatto il libero professionista, esperto in informatica. E ho rischiato un danno enorme, perchè quando ci si espone come mi sono esposto io, in una città come Livorno, poteva essere dura. L’ho fatto però perché qualcuno doveva avere il coraggio di prendere in mano la situazione».

     

    Che le ha detto suo padre?

    «Una cosa bella. ‘Sono orgoglioso di te’, mi ha detto».

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