RICCHI E POVERI
Fabrizio Biasin per “Libero quotidiano”
In quel tempo c' erano i Ricchi e Poveri e i Ricchi e Poveri spopolavano. Era la seconda metà degli Anni 60 e i quattro di Mammammà, MammaMmaria (Dante, scansati) se la cantavano allegramente: c' era la brunetta (Angela Brambati), il clamoroso Baffo (Franco Gatti), il belloccio (Angelo Sotgiu) e Marina Occhiena, che poi se ne andò (ci piace pensare per bestiali incroci sentimentali, ma non mettiamo la mano sul fuoco).
Proseguirono serenamente in tre, due a prendersi il palco e il super Baffo un passo indietro a fare da collante col vocione. Totale: 22 milioni di dischi venduti (non clic su Youtube, dischi venduti) e osanna in Italia e all' estero (i russi se li vedono danno di matto e gli dicono «Mammammà, MammaMmaria!»).
RICCHI E POVERI
Oggi le cose son cambiate: dopo quasi 50 anni il Baffo s' è fatto da parte. Problemi familiari. Sono andati avanti in due, ma mica «tanto per». I Ricchi e Poveri sono in clamoroso tour itinerante. Vai a leggere la locandina e ti rendi conto che, da agosto a Natale, Brunetta e belloccio prenderanno più aerei di Vacchi (e Vacchi ne prende tanti): da Loano in provincia di Savona (ieri) a Fardella in provincia di Matera (domani), fino a Sarnico, Castel di Sangro e Fontegreca.
RICCHI E POVERI NELLA PRIMA FORMAZIONE
Poi, a settembre, la grande rumba europea: Romania, Russia, Turchia, Slovacchia, Germania. E tu pensi: «Ma chi se li fila? Son mica David Guetta». Ma subito ti penti per codesto maldestro pensiero e ringrazi il parroco che in confessionale ti dà solo 5 Mammammà, MammaMmaria, buoni per espiare il «peccato di sfiducia».
I Ricchi e Poveri vivono e lottano: sì, anche senza Baffo. La Brunetta perennemente single («C' è chi riesce a conciliare vita privata e passione artistica. Io non ci sono riuscita: ti dedichi alla valigia sempre pronta, è una vita destinata a rimanere soli. Anche se poi non è così: ho un figlio meraviglioso che ha 40 anni, fa il ristoratore, e ci sono tante persone che mi vogliono bene», ha detto in una recente intervista ad Avvenire) e il belloccio («Non saremmo ancora qui se non ci fossero amicizia e stima.
I RICCHI E POVERI
Anche sul palco ci pigliamo in giro. Siamo veramente molto semplici») atterrano a Bucarest e cantano in faccia al rumeno «Voulez vous danser romeno?». E quello: «Ok, poi però mi fate Mammammà, MammaMmaria, non scherziamo». E loro gliela fanno.
ricchi e poveri
E gli fanno anche Se mi innamoro, Sarà perché ti amo e pure Marikita, ultimo singolo dal ritmo latino e cantato in lingua spagnola, nonché colonna sonora del film di Fausto Brizzi «Poveri ma ricchi», che vorresti parlare con Brizzi e dirgli «Ingenuo, se lo avessi intitolato Mammammà, MammaMmaria avresti spaccato anche a Bucarest».
Ma fa niente. Poi guardi in faccia i Ricchi e Poveri e pensi «va che ragazzini» e invece hanno i loro bei 70 anni (69 lei, 71 lui) e da mezzo secolo vincono con una straordinaria semplicità. Fine.
RICCHI E POVERI
Ps. Se per caso vi viene da pensare «Sì, ma che musica del menga», ricordatevi due cose: 1) Costoro sono stati lanciati da De André. 2) Qualunque stadio d' Italia li celebra ad ogni partita cantando cori sulle note di Sarà perché ti amo e - ebbene sì - Mammammà, MammaMmaria (e Rovazzi, come Dante, muto).
ricchi e poveri ricchi e poveri