Estratto dell’articolo di James Hansen per www.key4biz.it
ovomanzia - predire il futuro con un uovo
L’ovomanzia – oppure ‘oomanzia’ per chi preferisce l’ortografia arcaica – è una delle più antiche tecniche utilizzate per prevedere il futuro. La divinazione non è più molto praticata a livello popolare, soprattutto dopo essere stata largamente rimpiazzata dalla presunta razionalità dell’analisi statistica.
La semplice verità però è che un dato evento che ha una ‘probabilità’ del 75% di verificarsi, in fin dei conti o succederà o non succederà, lasciandoci effettivamente nella stessa incertezza di prima. Tanto vale allora rivolgerci alle uova – l’ovomanzia per l’appunto – per conoscere in anteprima ciò che sta per succedere.
ovomanzia - predire il futuro con un uovo
Le uova, con l’anomala perfezione estetica che le caratterizza e il contenuto altrettanto misterioso, sono da sempre una rappresentazione della fertilità e della riproduzione. Non sorprenderà dunque il fatto che storicamente siano state spesso utilizzate nei riti di divinazione condotti per dipanare le incertezze relative alle nascite e ai matrimoni.
Già lo storico romano Svetonio raccontò dell’Imperatrice romana Livia Drusilla – la moglie dell’Imperatore Augusto – che avrebbe ‘incubato’ un uovo di gallina tra i suoi seni – si suppone molto ampi – per poter scoprire dal sesso della chioccia quello del bambino nascituro che lei portava in grembo.
predire il futuro
Il metodo è ormai largamente superato dalle scansioni a ultrasuoni e comunque dev’essere stato un po’ scomodo da eseguire. La tecnica più utilizzata, e facilmente praticabile ancora oggi, è quella di prendere un uovo fresco, di bucarlo sulla punta e di far gocciolare il bianco in un bicchiere di acqua molto calda.
L’albume, coagulandosi, assume delle forme idealmente riconoscibili che possono essere analizzate ‘a occhio’ per fare le necessarie previsioni.
uova 9
Secondo gli antichi manuali, il metodo – detto ‘lo specchio di Venere’ – serviva alle vergini ancora da maritare per conoscere in anticipo qualcosa sul futuro marito: “Se il bianco, coagulandosi, assumeva la forma di un aratro o di un cavallo, allora il marito poteva essere un contadino. Se appariva piuttosto una fortezza, allora poteva essere un soldato. Se invece appariva una forma simile a una barca, in quel caso lo sposo poteva essere un pescatore o un marinaio”.
Il bello del metodo – molto scarsamente ‘scientifico’ – è che permette di proiettare, attraverso l’interpretazione soggettiva di forme astratte, i propri desideri sul futuro. […]
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