Marco Giusti per Dagospia
RICHARD JEWELL
Ciccione baffuto, sfigato, mammone, soggettone con voglie di fare il poliziotto alla Alberto Sordi, armato di fucili, bombe e pistole come fosse Bin Laden, è chiaro che Richard Jewell, l'eroe del nuovo omonimo film del vecchio ma vitalissimo Clint Eastwood interpretato da Paul Walter Hauser, si presta più a fare il colpevole di un attentato bombarolo che il patriota che salva vite umane.
RICHARD JEWELL
Il fulcro di questo Richard Jewell, che Clint Eastwood e il suo sceneggiatore Billy Ray hanno tratto da un articolo di Marie Brenner e da una storia davvero accaduta, è tutto qui. Il faciolone Richard Jewell, di guardia a un concerto country, si accorge di una bomba e salva la vita a un mucchio di concittadini, ma il suo profilo e la sua figura sono da tipico maschio fascio terrorista bianco con mamma a carico e chili sovrappeso, così l'FBI, cioè l'ispettore interpretato da Jon Hamm, star di Mad Men, pensano che sia stato lui a mettere la bomba e poi a fingere di fare il salvatore.
RICHARD JEWELL
Così, come Salvini lo scorso agosto, passa da stelle alle stalle, da eroe a feccia umana. Lo aiuta, perché lo conosce un po' e gli è amico, l'avvocato democratico interpretato da Sam Rockwell, oltre a mammina, la grande Kathy Bates. Clint se la prende in po' con la logica poliziesca del punire chi corrisponde di più al profilo del terrorista suprematista bianco, e il profilo di Richard Jewell è pessimo, ma anche con il sistema dei media di esaltare e sputtanare la gente nel giro di poche ore senza la minima prova.
In questo caso ci mostra come cattiva la giornalista bonissima e rampante di Olivia Wilde che circuisce facilmente il prosciuttone Jon Hamm per avere informazioni e fare il suo scoop. Mah... Essendo un film pensato per ribaltare gli stereotipi per salvare la pelle a Richard Jewell ci sembra un modo un po' sessista di ragionare...
RICHARD JEWELL
Diciamo che gli attori, a cominciare dal buffo Paul Walter Hauser, che faceva il ciccione casinaro in I, Tonya, a Sam Rockwell a Kathy Bates, candidata agli Oscar, sono bravissimi, la regia è precisa, ma non è certo solo una storia quello che vuole raccontare Clint Eastwood, quanto una sorta di difesa del maschio bianco americano tutto armi e patriottismo.
RICHARD JEWELL
Un po' come vedeva il protagonista razzista di Gran Torino. Magari Clint ha ragione nel mostrarci come non sempre bastino il fisico e l'ignoranza per fare di un poveraccio un cattivo, ma certo Richard Jewell non è né simpatico né il prototipo dell'eroe americano. E in fondo è proprio la costruzione e ricostruzione di questo personaggio la parte più ambigua ma anche più interessante del film. In sala dal 16 gennaio.
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