BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO
Dagoreport
Ci voleva il tocco benedetto - anzi di Benedetto - per evitare che il Sinodo si trasformasse in un Vietnam di fuochi incrociati. E’ stato Joseph Ratzinger - come scrive oggi Marco Ansaldo su “la Repubblica” - ad ammorbidire il dissenso generale nei confronti del documento finale del Sinodo.
Ma ciò che non si sapeva è che il Papa emerito - fiutata l’aria di tempesta - non potendosi attivare sui conservatori capeggiati dal cardinale australiano George Pell, si è mosso sui “centristi” che fanno riferimento all’Arcivescovo di Milano, Angelo Scola. Una “moral suasion” che ha caldeggiato quel “discernimento” tanto caro al gesuita Bergoglio, ovvero un pragmatico senso di responsabilità e di obbedienza nei confronti del Pontefice. Una tregua, insomma.
ANGELO SCOLA ARCIVESCOVO DI MILANO jpeg
Il peggio, infatti, deve ancora venire perché smaltito il Sinodo, non sfumeranno i veleni. Quando arriverà nelle librerie “Via Crucis”, l’ultimo libro di Gianluigi Nuzzi, ci sarà da divertirsi. Pare che il giornalista sia riuscito a “reclutare” tra le proprie fonti un ex potentone della Santa Sede, un cardinale gay (e molto vendicativo) e un alto ‘papavero’ dello Ior.
Cosa verrà fuori dai loro racconti? Chi sarà trascinato nel tritacarne? E quanti nuovi affondi dovranno incassare Papa Francesco e il suo nuovo factotum, il cardinale Maradiaga? Ah, saperlo…
Benedetto XVI con il cardinale Angelo Scolaarticle oscar-rodriguez-maradiaga VIA CRUCIS - GIANLUIGI NUZZI gianluigi nuzzi GEORGE PELL