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    ALLA CANNA DEL GAS – DA QUESTA MATTINA E FINO A SABATO LA RUSSIA HA INTERROTTO I FLUSSI NEL GASDOTTO NORDSTREAM CHE RIFORNISCE LA GERMANIA. E DA DOMANI GAZPROM SOSPENDERÀ “COMPLETAMENTE” LE FORNITURE ALLA FRANCIA – MA URSULA VON DER LEYEN FA SAPERE CHE I PAESI UE HANNO GIÀ RAGGIUNTO L'80% DELLO STOCCAGGIO DELLE RISERVE DI METANO – E IL SOLO ANNUNCIO DI UNA TRATTATIVA COMUNE A BRUXELLES PER ARGINARE IL RIALZO DEI PREZZI HA FATTO CALARE LE QUOTAZIONI AD AMSTERDAM... 


     
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    Marco Bresolin per “La Stampa”

     

    vladimir putin vladimir putin

    L'Unione europea stringe sulle misure per frenare l'impennata dei prezzi del gas e Vladimir Putin chiude i rubinetti. Da questa mattina e fino alle 4 di sabato verranno interrotti i flussi nel gasdotto NordStream che rifornisce la Germania, mentre Gazprom ha fatto sapere che da domani sospenderà «completamente» le forniture alla Francia. «La Russia sta chiaramente utilizzando il gas come arma di guerra» è l'accusa del governo di Parigi. Ma per il Cremlino il calo dei flussi «è soltanto colpa delle sanzioni europee che causano problemi tecnici».

     

    Dietro il taglio delle forniture alla Francia ci sarebbero dispute sul pagamento dei contratti, mentre lo stop del NordStream - che già oggi opera al 20% della sua capacità - era stato annunciato nei giorni scorsi. Un'interruzione ufficialmente dovuta ai lavori di manutenzione nell'unica unità di pompaggio attualmente in servizio.

     

    putin gas putin gas

    Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, però, cerca di vedere il serbatoio mezzo pieno. Anzi, pieno all'83%, visto che questo è il livello di riempimento delle riserve di gas tedesche: «Il nostro governo si è preparato e la situazione è decisamente migliore rispetto a quella che si poteva prevedere un paio di mesi fa».

     

    Anche Ursula von der Leyen ha sottolineato che i Paesi Ue hanno già raggiunto con un mese d'anticipo il target dell'80% per quanto riguarda il riempimento degli stoccaggi. La presidente della Commissione europea ha insistito sulla necessità di riformare il mercato elettrico perché oggi «non funziona più». L'esecutivo Ue ha confermato la volontà di presentare a breve misure d'emergenza per frenare l'impennata dei prezzi e una proposta per una riforma strutturale del mercato elettrico.

    nord stream nord stream

     

    Per gli esperti, però, intervenire ora potrebbe portare a risultati controproducenti. «L'attuale configurazione del mercato energetico non è adatta al Ventunesimo secolo e questo è certamente un tema da affrontare - ammette Simone Tagliapietra, analista del think tank Bruegel e docente alla Cattolica -, ma fare scelte strutturali in un periodo d'emergenza rischia di restituire un mercato peggiore del precedente». Il sistema basato sul meccanismo del prezzo marginale, che di fatto lega il costo dell'elettricità a quello del gas, oggi appare anacronistico, ma l'impianto aveva una sua logica.

    le vie del gas russo le vie del gas russo

     

    Era stato costruito così per spingere le rinnovabili, con remunerazioni superiori al costo di produzione per consentire di reinvestire i guadagni in nuovi impianti "green". «In sostanza - avverte Tagliapietra - il sistema del prezzo marginale era un incentivo alla transizione ecologica e ora rischia di venir meno».

    L'attuale andamento dei prezzi, però, non segue più un percorso lineare e la sproporzione è tale che i governi europei sono decisi a intervenire immediatamente con contromisure, anche fissando un tetto massimo al prezzo del gas.

     

    VLADIMIR PUTIN VLADIMIR PUTIN

    «Giusto pensare di regolamentare diversamente il mercato TTF del gas - riconosce l'analista - perché c'è una volatilità eccessiva, con evidenti speculazioni. Ma azzerare i guadagni degli speculatori non sarà sufficiente perché c'è un problema reale: la scarsità di risorse. Manca il gas. Ed è folle pensare che basterà un tetto al prezzo per risolvere tutto. In base ai diversi modelli di "price cap" attualmente allo studio, ci sarà comunque un costo da pagare. Puoi usare un sistema o un altro, ma qualcuno resterà sempre col cerino in mano». La strada da percorrere è chiara: «Ridurre la domanda e avviare politiche sociali per andare incontro alle imprese e alle famiglie più vulnerabili».

     

    URSULA VON DER LEYEN URSULA VON DER LEYEN

    Intanto, però, la determinazione dell'Ue sta già avendo i primi effetti. «Venerdì il gas era a 339 euro al Mwh - ha sottolineato il ministro ceco dell'Industria, Josef Sikela -, ora è a 260 euro (ieri ha chiuso a 254 euro, ndr). L'elettricità è passata da 984 a 610 euro». Oltre agli interventi normativi, si lavora anche sul fronte infrastrutturale. Scholz ha ricevuto il premier spagnolo Pedro Sanchez per fare il punto sulla realizzazione del gasdotto MidCat, al momento bloccato dalla Francia.

     

    Sanchez ha ribadito che, in caso di stallo, punterà sul progetto del gasdotto per collegare Barcellona a Livorno: la Spagna - al contrario dell'Italia - ha un'elevata capacità di rigassificazione che al momento è sottoutilizzata perché mancano infrastrutture per esportare il metano.

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