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    IL PAGELLONE DOTTO - VOTO 3 ALLA ROMA, CONFUSA E SMARRITA - BELOTTI, 8,5: UNA FURIA E VENTURA SI RITROVA UNA MAGNIFICA BELVA PER L’AZZURRO - DE BOER 4: VIENE DA AMSTERDAM, MA SEMBRA VENIRE DA PLUTONE - MILIK 7. MENTRE MEZZA NAPOLI STA LÌ ANCORA IN GRAMAGLIE PER IL SUO PANZUTO FALLO, IL POLACCO DIMOSTRA MOVENZE DA CIGNO


     
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    inaugurazione della boutique philipp plein a roma daniele de rossi inaugurazione della boutique philipp plein a roma daniele de rossi

    Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia

     

    Esultano da ogni sponda a Genova. Juric e Giampaolo lanciano sassi. Esultano a Sassuolo. Quattro gatti galvanizzati Mapei e spiritati Berardi. Esulta Giampiero Ventura che si ritrova due interessantissimi ceffi per il suo primo Azzurro. Si chiamano Belotti e Pavoletti. Mi smentisco sulla Juve. Vista con la Lazio, scudetto facile anche quest’anno. Mi smentisco sulla Roma, rivista a Cagliari, dubito anche del secondo posto. Una frana di personalità e diffusa vocazione al suicidio ormai da trattato di patologia.

     

    AS ROMA 3. La decapitanizzazione di De Rossi ricorda le più ottuse astrazioni del manuale etico prandelliano. Da regolamento? Si abbatta il regolamento! Deprimere De Rossi, che sa intelligentemente deprimersi da solo, infliggergli una “castrazione” pubblica è autolesionismo puro nella partita che doveva essere del feroce riscatto. Risultato? Il ragazzo giochicchia defallizzato sulle punte delle pantofole, l’inconscio di Florenzi, capitano abusivo, gli gioca brutti scherzi. La squadra intera confusa e smarrita. Non percepisce dalla società la compattezza virile della risposta, ma la debolezza impotente della punizione.

    ANDREA BELOTTI ANDREA BELOTTI

     

    BELOTTI 8,5 . Una furia. Tre gol e un rigore sbagliato. Lombroso si sarebbe perdutamente invaghito della sua fronte sporgente e del suo occhio furastico, azzardando conclusioni estreme. Ventura si ritrova una magnifica belva e la dipinge di azzurro.

     

    BERARDI 7. Il più interessante e lunatico talento del nostro calcio. Prontissimo per la stratosfera. Chissà perché, lui, Ventura non lo dipinge d’azzurro, Misteriosamente lasciato all’asilo.

     

    DOMENICO BERARDI DOMENICO BERARDI

    BORRIELLO (ma anche STORARI) 2. Il loro accanimento contro la Roma ha qualcosa di peccaminoso. Borriello s’è fatto ricco con le mammelle della Lupa e la sfregia ogni volta che la incrocia. Ancora più misterioso il romano Storaro. Esulta ai due gol del Cagliari come se gli avessero piazzato due razzi di gas euforico nel culo.

     

    DE BOER 4. Viene da Amsterdam, ma sembra venire da Plutone. Un pianeta strabico. Tiene in panchina Candreva, il migliore dei suoi (che salva nel finale il plutoniano dalla strameritata gogna). Sistema Banega, trequartista, da mediano regista e Medel, mediano regista, da trequartista. Insiste su Santon, che non esiste. Da un pezzo.

    frank de boer frank de boer

     

    DE SCIGLIO 4,5.  Ormai è chiaro. Antonio Conte è l’unico al mondo che sa come strapparlo dalla sua fracchiana timidezza. Se lo porti urgente a Londra.

     

    DONNARUMMA 7,5  Il bambolone prodigio ha un fatto personale con Martens. Gli para ogni cosa, pure gli sputi. Da Gigi a Gigio. Da qui a breve, Buffon potrà dedicarsi anima e corpo alla sua Ilaria senza sentirsi un traditore della Patria.

     

    KHEDIRA 8. E’ il Frank Rijkaard bianco. Quello del Milan spaziale di Sacchi. Una goccia d’acqua. Caspita. se è un complimento. Potente, tecnico, passaggio e inserimento. Testa calcistica sopraffina.

    donnarumma donnarumma

     

    MARTENS 8. Vorrebbero tumularlo a vita nella non esaltante categoria del mezzo giocatore che decide solo a partita iniziata. Asfalta da solo il Milan, giocando dal primo minuto.

     

    MILIK 7.  Mentre mezza Napoli sta lì ancora in gramaglie per il suo perduto e panzuto Fallo, il polacco dimostra movenze da cigno e attitudini rapinose da falco. Quello vero, di falco, ADL, già pregusta la terza sbornia da plusvalenza (dopo Cavani e Higuain).

    NIANG NIANG

     

    NIANG 7,5.  Se la smette di sbalotellare, avendo dieci volte il suo talento calcistico, ma proprio tutto, corsa, tiro, tecnica, potenza, diventerà uno dei più forti al mondo.

     

    PEROTTI 8.  Già lo merita un cantore. Più Vasco Rossi che De Gregori. Quando si dice esecuzione. Esaltante versione, anche nella maschera, del bounty killer applicato al calcio di rigore.

     

    SPALLETTI  SV. Senza voto. Nel vuoto. Solo al comando. Si dice che le sue spalle siano larghe, ma i nervi fragili. Di sicuro è nervoso. Di sicuro sta sbagliando scelte. Si è caricato tutto l’immane peso tecnico, strategico, emotivo di un club in cui i pochi uomini abili e intelligenti non fanno una società.  Ha fatto cose grandiose fin qui. Il caos regna sovrano tra Boston e Trigoria, ma lasciarlo solo a sbagliare sarebbe un delitto.

    SPALLETTI SPALLETTI

     

    STROOTMAN 9.  L’unica, vera, consolante notizia per la Roma da Cagliari. Il ritorno al gol dopo due anni di torture mentali e chirurgiche di un grande calciatore e di un grandissimo uomo.

     

     

     

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