1. RENZI, IN 2 MILIONI PER L'ESORDIO NEL SALOTTO DI VESPA
(ANSA) - Oltre 2 milioni di spettatori, 2.015.000 e uno share da record, 25,10% per l'esordio di Matteo Renzi nel salotto di Bruno Vespa a Porta a porta ieri in seconda serata su Rai1.
2. I SONDAGGI PREMIANO RENZI E IL PD
Da "Huffingtonpost.it"
Il governo fa bene a Matteo Renzi e al Partito democratico. È quanto si evince dai sondaggi Ixè pubblicati da Agorà su RaiTre. La fiducia nel presidente del Consiglio infatti cresce ed è al 59 percento così come il Pd che tocca quota 31 percento nelle intenzioni di voto. Lo stesso dicasi per la fiducia nel governo, che passa dal 50 al 55 percento.
Molto consistente anche il "partito" del non voto, che raggiunge il 49,5 percento. Sale quasi di un punto percentuale il Movimento cinque stelle attestandosi al 21,9 percento. Cala invece Forza Italia che passa dal 22,8 al 22 percento. Cresce anche la Lega Nord che registra un 4 percento rispetto al 3,7 della scorsa settimana.
Sulle preferenze per le coalizioni, il centrosinistra con il 36,4 percento stacca il centrodestra al 35,5 percento. Mentre se si votasse oggi per le elezioni europee previste per il prossimo 25 maggio, il Pd sarebbe il primo partito con il 29,4 percento. Al secondo posto si posizionerebbe Forza Italia col 23,4 percento e al terzo il M5s con il 22,6. Quarto posto per la lista Tsipras con il 6,5 percento.
3. SONDAGGI. IXÈ: FIDUCIA NEI LEADER, RENZI 59% E NAPOLITANO 40%
(DIRE) - Uno scatto che vale 4 punti netti di maggior popolarita'. Dopo la presentazione del proprio piano per l'economia, il premier Matteo Renzi porta al 59% il suo indice di fiducia, secondo quanto stimato da Ixe' in esclusiva per Agora' (Rai3). Per l'istituto di sondaggi diretto da Roberto Weber cala invece la fiducia in Napolitano (-2%) e Grillo (-1%), mentre risale al 22% l'indice di Alfano (+2 punti rispetto ad una settimana fa). Silvio Berlusconi, in flessione dell'1%, godrebbe infine della fiducia del 20% degli italiani
4. LA MINORANZA PD ORA TIFA PER RENZI "HA FEGATO, LETTA DOVEVA FARE COSÌ"
Carmelo Lopapa per "La Repubblica"
Un po' si lasciano sopraffare dal rimpianto. Un po' ammettono - a denti stretti e tra loro - che la performance è stata da cavallo di razza. È la sinistra del Pd, alle prese col "pacchetto Renzi" che nelday afterpare piombato come un meteorite addosso a quello spicchio di emiciclo, in alto a sinistra. Fossero i soli. Ora anche Nichi Vendola plaude, Angelino Alfano rivendica tutta quella roba come sua e litiga con Forza Italia. Silvio Berlusconi, pur di non complimentarsi col premier, si è chiuso a Palazzo Grazioli tappandosi la bocca.
Guglielmo Epifani quasi sprofonda in un divanetto di Montecitorio, ancora negli occhi lo show del premier. Davide Zoggia, in piedi, lo ascolta. «Per me - ammette l'ex leader della Cgil - lui è abile. Anche troppo abile, per i miei gusti. Diciamo che ha lanciato l'amo». Attendista, Epifani. Ma pian piano si fa spazio anche l'ammirazione: «Quello che ha fatto lui sulle rendite dovevamo farlo noi». E Zoggia: «Beh, sì, ammettiamolo, sulle rendite dovevamo farlo noi vent'anni fa».
MATTEO RENZI A PORTA A PORTA CON VESPAArriva Giorgio Santini, senatore pd, un passato in Cisl. Allarga le braccia: «Ragazzi, diciamolo: finalmente un premier di sinistra». Ma c'è poca voglia di ridere. Ed Epifani, con una battuta: «Già, un premier di sinistra con un governo di centrodestra...». Poi, più serio. «No, davvero, ieri mi domandavo: quello che ha fatto lui doveva farlo Letta. Concentrare i soldi su una o due cose, invece di disperderli in rivoli. Ancora non ho capito perché non l'abbia fatto». La domanda retorica cade nel vuoto. Epifani si spinge oltre. «Comunque sì, bisogna dirlo: Renzi ha fegato. Lui davvero pensa che avendole dette, queste cose non si possono non fare».
E Santini: «Bisogna che riesca, per tutti». «È evidente», replica Epifani. In un mix di scetticismo e speranza, da ultima spiaggia. A un certo punto della mattinata a Montecitorio compare Pierluigi Bersani, che poi non parteciperà ma solo per ragioni personali al voto di fiducia al governo. In uno dei corridoi si ferma a colloquio con Maurizio Migliavacca, pensieri attraversati quasi da incredulità: «Dove cavolo li ha trovati questi soldi?» E poi, rivolgendosi all'ex sottosegretario pd Stefano Fassina: «E voi, Stefano, non li potevate trovare voi questi soldi?»
Napolitano e Berlusconi addormentatoFassina tace. Del resto è la giornata in cui anche Gianni Cuperlo, leader della minoranza, pare deporre la baionetta. «Ci sono molte cose di sinistra tra quelle annunciate da Renzi. La cosa principale è che il governo ha messo in pista provvedimenti che redistribuiscono risorse». Così, a fine giornata solo la sortita di Massimo D'Alema esce dal coro.
NICHI VENDOLA E FABRIZIO BARCA«Il Pd rischia di deperire con Renzi premier e segretario, la leadership si è trasferita a Palazzo Chigi: io credo nei partiti forti» afferma l'ex premier a Rainews 24, che però conclude: «Oggi noi abbiamo il dovere di sostenere lui, il suo governo e il suo sforzo di imprimere una svolta al Paese». E alla fine anche Nichi Vendola, pur premettendo che ci vorrebbe di più per chi un lavoro non ce l'ha, è pronto ad ammettere che «ottanta euro nella busta paga di chi è più debole sono una buona notizia, soprattutto se dopo gli annunci seguiranno fatti».
Guglielmo EpifaniDentro il governo, Angelino Alfano veste i panni del paladino anti-tasse e rivendica. «C'è tanto di Ncd nei provvedimenti che il governo ha adottato, tagli per 10 miliardi alle tasse riducendo la spesa: è la nostra ricetta, la ricetta del centrodestra». E attacca Berlusconi: «Forza Italia si schiera ufficialmente contro la riduzione delle tasse, è una notizia. Ci spiace ». Beccandosi gli affondi degli ex amici. Il consigliere berlusconiano Giovanni Toti: «Non siamo noi le sentinelle anti-tasse che si sono addormentate nel turno di guardia». Giancarlo Galan, sferzante: «Il carnevale è finito 10 giorni fa, qualcuno informi Alfano per favore».
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