Paolo Rodari per www.repubblica.it
LA LETTERA DI BERGOGLIO ALLE MUJERES ANTI ABORTO
Stupisce ancora una volta Francesco, il Papa troppo superficialmente definito progressista. In una lettera autografa datata 22 novembre, Bergoglio ribadisce l’importanza della tutela della vita contro i tentativi di legalizzare, in Argentina, la pratica dell’aborto.
Definito da alcuni osservatori distante dalle tematiche etiche riguardanti la difesa della vita a motivo del suo non parlarne in occasioni che possano essere strumentalizzate in chiave politica, Jorge Mario Bergoglio scrive questa volta direttamente alla deputata Victoria Morales Gorleri, rispondendo a una missiva inviatagli dalle “mujeres de las villas”, una rete di donne che, dal 2018, si batte per la tutela dei nascituri nelle "villas miserias" di Buenos Aires.
papa Bergoglio
Le firmatarie chiedevano il sostegno di Francesco nel loro impegno contro la legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, un tema che proprio in queste settimane sta dividendo l’opinione pubblica del Paese. Francesco risponde ringraziando “di cuore” le “mujeres de las villas” e insieme dice di essere ammirato dal loro “operato” e dalla loro “testimonianza”. Quindi le incoraggia senza mezzi termini ad “andare avanti”.
La lettera di Francesco, di cui ha dato conto due giorni fa il quotidiano argentino La Nacion e ripresa anche da Vatican News, è lunga in tutto una decina di righe, ma sono parole significative. Il Papa che già da cardinale di Buenos Aires si era speso contro la legalizzazione dell’aborto, dice alle "mujeres" che “sono davvero donne che sanno che cos’è la vita”.
bergoglio beve il mate
“La patria – spiega – è orgogliosa di avere donne così”. E quanto al problema dell’aborto dice che “bisogna tenere presente che non si tratta di una questione primariamente religiosa ma di etica umana, anteriore a qualsiasi confessione religiosa”. Per questo, è corretto porsi due domande: “È giusto eliminare una vita umana per risolvere un problema? È giusto affittare un sicario per risolvere un problema?”. E chiude ringraziando “per tutto quello che fate”.
La missiva delle donne al Papa aveva toni drammatici: “Siamo sopraffatte dal freddo terrore – avevano scritto le mujeres – se pensiamo che questa proposta di legge mira a coltivare l’idea che l’aborto è una possibilità in più nella gamma dei metodi contraccettivi e che i suoi principali destinatari sono le ragazze povere”. E ancora: “La nostra voce, come quella dei bambini non nati, non si sente mai. I legislatori e la stampa non vogliono ascoltarci e se nelle ‘villas’ non avessimo sacerdoti che alzano la voce per noi, saremmo ancora più sole”. “Le nostre figlie adolescenti – avevano concluso – stanno crescendo con l’idea che non hanno il diritto di avere figli perché sono povere”.
KAROL WOJTYLA E JORGE MARIO BERGOGLIO
La lettera del Papa ha un significato politico non indifferente. Sabato prossimo, 28 novembre, in Argentina sono attese manifestazioni di protesta contro il progetto di legge sull’aborto. Fra queste c’è la cosiddetta “Marcia delle scarpette” nella quale i partecipanti si ritroveranno davanti alla sede del Congresso nazionale di Buenos Aires per recitare il Rosario e mettere la vita dei nascituri sotto la protezione della Vergine Maria. I vescovi sono pubblicamente dalla parte dei manifestanti. E, da due giorni, anche il Papa.
aborto PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE