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    “CI SONO MOLTI CAPITALI IN MEDIO ORIENTE. SIAMO APERTI A COLLABORARE CON POTENZIALI PARTNER. MA NON RINUNCIO AL CONTROLLO” – IL PATRON DEL MILAN GERRY CARDINALE CONFERMA LA TRATTATIVA, ANTICIPATA DA DAGOSPIA, COL FONDO SAUDITA PIF PRONTO A ENTRARE NEL CLUB ROSSONERO – SULLA QUESTIONE STADIO PARLA DI UNA TELEFONATA AVUTA CON IL PRESIDENTE DELL'INTER STEVEN ZHANG. "SONO PRONTO A COSTRUIRE DA SOLO LO STADIO DEL MILAN, MA NON ESCLUDO UNA POTENZIALE COLLABORAZIONE CON L’INTER..."


     
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    gerry cardinale gerry cardinale

    "Sono al Milan per restare a lungo e dipendesse da me starei qui per sempre". Il proprietario del club rossonero Gerry Cardinale allontana ancora una volta le voci di cessione, aggiungendo però che "bisogna tenere conto dei movimenti dell’economia globale e non c’è dubbio che in Medio Oriente c’è molta liquidità e disponibilità a investire nello sport.

     

    In questo momento ci sono molti capitali in Medio Oriente interessati a investire nello sport e siamo aperti a collaborare con potenziali partner che potrebbero unirsi a noi sia come sponsor che come partner nella costruzione del nuovo stadio, oppure come azionisti minoritari in qualità di partner a vero valore aggiunto, ma come ho detto non rinuncerò al controllo", ha detto in un'intervista a Calcio e Finanza.

    bin salman bin salman

     

     

    Cardinale conferma poi la telefonata avuta con il presidente dell'Inter Steven Zhang sulla questione stadio. "Sono totalmente pronto a costruire da solo lo stadio del Milan, ma sono aperto a valutare anche altre opzioni, senza escludere una potenziale collaborazione con l’Inter". E ancora:

     

    "Credo di poter fare del Milan il club numero uno e allo stesso tempo aiutare la Serie A a tornare competitiva. Il divario con la Premier League? La strada per assottigliare questo divario è che il nostro campionato riacquisti la competitività degli anni d’oro a livello europeo, con il contributo fondamentale del lavoro di noi proprietari". Sulla Superlega: "Credo che dovremmo operare nell’ambito della UEFA e dell’ECA, che meglio servono gli interessi del calcio in Europa. La Superlega, qualunque sia la sua forma attuale, non è qualcosa che riteniamo giusto per il Milan, la Serie A o il calcio europeo".

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