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    IL PD STA ESPLODENDO: GLI EX RENZIANI AVVERTONO ZINGARETTI: “CONGRESSO DOPO LE AMMINISTRATIVE O SARÀ ROTTURA” – IL SEGRETARIO DEM SI PREPARA ALLA BATTAGLIA E PORTA I 5 STELLE IN GIUNTA NEL LAZIO. VICINO ALL’ACCORDO CON I PENTASTELLATI SUL NOME DI FICO A NAPOLI E SU QUELLO DELL'EX JUVE MARCHISIO A TORINO - GUERINI CRITICO: “SI PARLI DI PROPOSTE, NON DI ALLEANZE” – IL SILURO DI LOTTI: “HO FONDATO IL PD PERCHÉ ABBIA UNA SUA IDENTITÀ, CHE NON È QUELLA DI CONTE”


     
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    Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"

     

    ZINGARETTI RENZI ZINGARETTI RENZI

    No, non sarà nel 2023 il Congresso del Pd: il Partito democratico sta esplodendo e si arriverà al redde rationem ben prima. Del resto, Base riformista, il correntone di minoranza guidato da Lorenzo Guerini e Luca Lotti che si è riunito ieri, ha inviato al segretario il suo ultimatum: o si farà il congresso dopo le Amministrative o sarà rottura.

     

    Cioè gli esponenti di Base riformista usciranno dalla segreteria, rinunciando alla gestione collegiale del partito.

     

    «Le mie dimissioni sono nelle mani del segretario», preannuncia Carmelo Miceli, responsabile delle Politiche per la sicurezza.

     

    franceschini giachetti lotti guerini boschi franceschini giachetti lotti guerini boschi

    Lo stesso Nicola Zingaretti, che pure l' altro ieri in Direzione ha parlato di primarie tra due anni, sa che quello delle assise nazionali è ormai un appuntamento ineludibile. E che fare un congresso tematico in cui non venga messa in gioco anche la leadership, come sarebbe nelle le sue intenzioni iniziali, sarà difficile.

     

    Non a caso si sta preparando pure lui alla battaglia. Ieri ha dato il via libera all' allargamento della sua giunta ai 5 Stelle proprio in quest' ottica.

     

    Con l' occhio rivolto alle Amministrative, perché se le vincerà potrà tirare un sospiro di sollievo e affrontare il Congresso da posizioni di forza: «Dalla Regione costruiamo un modello possibile di nuovo centrosinistra allargato nel quale il Pd è il principale protagonista per costruire l' argine alle destre e per vincere alle elezioni amministrative e riaprire la grande partita dei collegi quando si voterà alle Politiche».

    matteo renzi 1 matteo renzi 1

     

    L' idea è quella di rafforzare il partito in vista della sfida capitolina con la speranza che il candidato dem vada al ballottaggio contro il centrodestra e venga votato dall' elettorato grillino. Non solo: Zingaretti è alle stretta finale con i 5 Stelle sul nome di Roberto Fico a Napoli e su quello dell' ex giocatore della Juventus Claudio Marchisio a Torino.

     

    Dunque il Lazio come laboratorio nazionale dell' alleanza Pd-M5S. Proprio quello che Base riformista non vuole.

    CECILIA D'ELIA NICOLA ZINGARETTI ANDREA ORLANDO CECILIA D'ELIA NICOLA ZINGARETTI ANDREA ORLANDO

     

    Nella riunione del correntone di minoranza Guerini è chiaro: «C' è bisogno di un Pd che discuta sulla sua proposta per il Paese, più che sulle alleanze». E ancora: «Non si può dare l' idea di respingere la richiesta di un dibattito congressuale come se fossimo un fortino sotto assedio. Quando le condizioni della pandemia lo consentiranno non bisognerà aver paura di celebrare un congresso vero, chiaro, perché è necessario al Pd».

     

    matteo renzi al quirinale matteo renzi al quirinale

    E Lotti evoca il ritorno dei Ds («dei comunisti», traduce qualcuno in quella riunione): «Il ritorno al passato è forte, come è forte la voglia di schiacciarsi dietro i 5 Stelle.

     

    Loro ci vogliono cacciare e infatti vogliono fare un congresso contro Renzi, ma Renzi non c' è più, ci siamo noi e non ce ne andiamo. Ho fondato il Pd perché abbia una sua identità, che non è quella di Conte». Infine il messaggio al segretario: «Gli diremo caro Nicola, la macchina sta sbancando e dal 14 marzo te lo diremo con ancora più forza».

     

    ZINGARETTI MARCUCCI ZINGARETTI MARCUCCI

    Il 14 marzo, l' ultimo dei due giorni dell' assemblea nazionale in cui le anime del Pd finalmente si confronteranno.

     

    Zingaretti dovrà decidere in quella sede se continuare lo scontro e accettare la rottura o se invece dare il via libera al Congresso, nonostante abbia detto di no l' altro ieri. I suoi avversari sono agguerriti, soprattutto dopo aver visto il sondaggio di La 7 in cui i grillini con Conte vanno al 22% e il Pd al 14%. «E come se non bastasse anche Leu vorrebbe entrare in questo nuovo rassemblement contiano, rinunciando al ritorno nel partito di Zingaretti. Insomma un capolavoro che farà grande il Pd», commenta un autorevole esponente di Base riformista.

     

    Insomma la battaglia dem è solo cominciata.

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