Carlo Bertini per “la Stampa”
ANDREA ORLANDO
«Ha risposto Orlando, che è vicesegretario, ha commentato Zanda, che altro c'è da aggiungere?». Nel quartier generale di Zingaretti, malgrado la torrida giornata settembrina, scende il gelo quando si nomina Roberto Saviano e la sua invettiva, ieri da queste pagine, contro il leader e il partito che dirige.
L'urlo di Nanni Moretti Normale che il segretario non voglia dire nulla, contro un j' accuse che ricorda il colpo di Nanni Moretti a piazza Navona nel 2002: quella battuta «con questi qui non vinceremo mai», rivolta a Piero Fassino e Francesco Rutelli impietriti con sguardo terreo alle sue spalle.
saviano
«Tante parole e tante polemiche non ci distrarranno dalla realtà», è l'algido sbuffo di Zingaretti, dopo le palle di fuoco dello scrittore, («andate a cagare, vi occupate solo di cazzate») scagliate su twitter e poi su La Stampa a dieci giorni dall'election day.
La sinistra tafazzista Ma tra i parlamentari assiepati alla Camera per votare la fiducia e quelli più vicini al segretario, gli strali contro «la sinistra tafazzista» non mancano di certo. Contro quella stessa sinistra «che un anno fa voleva l'accordo con i grillini sapendo che ci sarebbe stato un prezzo da pagare in Parlamento e oggi forse vuole ributtare il paese in mano a Salvini».
E nella sinistra tafazzista i dem infuriati ci infilano anche le Sardine, che oggi plaudono a Saviano con il loro leader Mattia Santori. Bisogna ficcare il naso nelle chat dei deputati per trovare frasi tipo «il solito Saviano», o peggio «si è bruciato il cervello»: veleno distillato dagli ex renziani, memori del trattamento riservato al loro ex leader.
orlando zingaretti
I vertici basiti e l'incubo 4 a 2 Quei giudizi sul Pd che è come «vapore acqueo» e quel no al referendum inteso come «un voto contro questa classe dirigente», hanno lasciato infatti basiti i vertici del partito. Alle prese con l'incubo di un 4 a 2 alle regionali per Salvini e per nulla vogliosi di imbarcarsi in uno scontro con lo scrittore tanto amato dalla sinistra.
Ma proprio per questo obbligati a tenere il punto con il maggior garbo possibile. «Lo ammiro, ma sbaglia stile e considerazioni politiche», gli risponde Andrea Orlando già al primo tweet al vetriolo, «non abbiamo risolto tutto, c'è ancora molto da fare. Il Pd in Parlamento ha poco più del 10% dei seggi ma raccoglie il 90% per cento degli strali...».
saviano
Poi, dopo aver letto l'intervista, giudica l'attacco dello scrittore «un intervento a mio avviso sbagliato. A pochi giorni dalle elezioni regionali - dichiara a Tg2 Post - Saviano ritiene opportuno attaccare l'unica forza che in questi anni si è battuta contro la destra e il populismo». Orfini e le Sardine all'attacco Ma non sono tutte chiusure a riccio quelle che si registrano. Da Matteo Orfini, uno dei leader della sinistra Pd, arriva un monito. «Saviano usa toni difficili da digerire per un dirigente del Pd, ma affermazioni del genere vanno prese come uno stimolo.
matteo orfini foto di bacco
Credo sia un grido di dolore di una persona che vuole bene alla sinistra. Non dobbiamo offenderci ma riflettere. Le decisioni prese dal Pd sulla Libia, o quello che sta facendo sul referendum, destano sconcerto tra i nostri elettori». Stessi toni dalle Sardine. «Saviano ha ragione - dice Santori - e non è il solo per fortuna, evidente che ci sia bisogno di una nuova stagione a sinistra». Santori mette il dito sulle piaghe aperte. «Dopo aver rinnovato i finanziamenti alla guardia costiera libica, i decreti sicurezza stanno ancora là, lo ius culturae non è stato più proposto». Ma il partito si difende: «Col 10% dei parlamentari stiamo facendo già molto...».
andrea orlando
mattia santori