1.BORSA: LISTINI VOLATILI SULL'ALTALENA DEL GREGGIO, MILANO CHIUDE A -0,17%
shale oil estrazione petrolio
Radiocor - Borse volatili in una seduta legata a doppio filo alle quotazioni del greggio che, dopo il crollo di ieri, e' prima rimbalzato con decisione per poi perdere buona parte dei guadagni (ora a Wall Street il Wti avanza dell'1% a 37,9 dollari al barile). In chiusura Milano cala dello 0,17% spinta dai titoli legati al petrolio con Saipem (+1,7%), Tenaris (+1,3%) ed Eni (+0,7%) mentre Enel (+1%) accelera sulle attese di cessione delle attivita' slovacche. In coda al listino, invece, realizzi su Mediaset (-3%), Campari (-1,9%) mentre le banche popolari, a cominciare da Bpm (-2,4%) scontano i timori per le possibili verifiche della Bce sugli aumenti di capitale dell'ultimo biennio.
Sul resto del listino Mondo Tv (+8,5%) spicca dopo che il socio di controllo Orlando Corradi ha annunciato di essere salito al 45,5. Sul mercato dei cambi prosegue il recupero dell'euro sul dollaro a 1,098 (da 1,0842 ieri in chiusura) e 133,9 y en (133, 69) mentre il rapporto dollaro/yen e' a 121,91 (122,94).
2.BANCHE: COMPENSI PER 2,4 MLN, A NICASTRO 400.000 EURO
ROBERTO NICASTRO DIRETTORE GENERALE UNICREDIT
(ANSA) - I vertici delle nuove Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti costano 2,4 milioni di euro. Ammontano infatti in media a 600.000 euro - da quanto si apprende - i compensi di un anno per i Cda e i collegi sindacali dei 4 istituti salvati dal decreto del governo. Nella somma è compreso lo 'stipendio' da 400.000 euro complessivi del presidente Roberto Nicastro.
Il presidente delle banche ripulite dai crediti deteriorati, nell'operazione che ha visto l'intervento del fondo di risoluzione finanziato dal sistema bancario italiano, ha un compenso (senza bonus o altre voci legate ai risultati) su base annua di 120.000 euro ciascuna per l'incarico al vertice di Banca Marche e di Banca Etruria e di 80.000 euro l'una per le più piccole Carife e Carichieti. Nel complesso Nicastro guadagna un quarto di quanto prendeva fino all'estate come direttore generale di Unicredit. Se al suo onorario si sommano quelli dell'amministratore delegato di ciascun istituto, degli altri consiglieri e dei componenti del collegio sindacale il costo per ognuna delle 4 banche risulta in media di 600.000 euro.
ROBERTO NICASTRO
3.PETROLIO: AMPLIA RIMBALZO DOPO STOCK USA, WTI TORNA A RIDOSSO DEI 39 $
Radiocor - Il petrolio quotato al Nymex accelera i guadagni e si riavvicina ai 39 dollari al barile, dopo il dato sulle scorte settimanali americane, che si sono attestate a sorpresa in ribasso per la prima volta in undici settimane. Gli analisti attendevano un aumento, seppur contenuto e l'American Petroleum Institute aveva anticipato un calo di 1,9 milioni di unita', mentre il ribasso effettivo e' stato poco inferiore a 4 milioni. Subito dopo la pubblicazione del dato i contratti a gennaio erano arrivati a guadagnare il 3,6% a 38,86 dollari al barile, mentre prima del dato erano in aumento a 38,18 dollari (ieri aveva chiuso a 37,51 dollari). Al momento, i future a gennaio si confermano in rialzo e salgono del 3,47% a 38,81 dollari al barile.
4.VOLKSWAGEN: NON CONFERMATE SOSPETTE MANIPOLAZIONI CO2, ESCLUSI ONERI 2 MLD
MUELLER E WINTERKORN
Radiocor - 'E' adesso chiaro che in quasi tutti i modelli le emissioni effettive di CO2 corrispondono ai valori indicati'. Lo ha annunciato il gruppo Volkswagen a seguito della conclusione 'di estese indagini interne e controlli' sulla questione delle emissioni di CO2 manipolate in alcuni modelli del gruppo, il cosi' detto 'Dieselgate'. 'Questo significa - aggiunge la casa tedesca - che queste vetture possono essere commercializzate e vendute senza alcuna limitazione. Il sospetto che le cifre sui consumi di carburante delle vetture attualmente prodotte siano state modificate illegalmente non e' stata confermata.
Nelle misurazioni effettuate abbiamo trovate lievi differenze solo in 9 varianti di modelli del brand Volkswagen', afferma il gruppo, i cui conti non saranno cosi appesantiti dagli oneri di 2 miliardi di euro inizialmente previsti. A inizio novembre la casa tedesca aveva infatti indicato che 800mila delle sue vetture erano c oinvolte nel caso delle emissioni di CO2 'truccate'. Alla Borsa di Francoforte i titoli Vw sono in rialzo del 4,03% a 129,04 euro.
5.DOW CHEMICAL: NEGOZIATI CON DUPONT PER MEGA FUSIONE
OGM
Radiocor - I giganti americani dell'agrochimica Dow Chemical e DuPont sono in trattativa per una mega fusione che darebbe vita al numero uno mondiale del settore con prodotti fitosanitari che includono ogm. Si tratterebbe di una nuova realta' con fatturato complessivo di oltre 90 miliardi di dollari. Secondo indiscrezioni, si formerebbero tre grandi divisioni: agricoltura, chimica specializzata e chimica di base. Andrew Liveris, presidente e ad di Dow Chemical, sarebbe il nuovo presidente del cda ed Edward Breen, patron di DuPont, diventerebbe il direttore generale.
6.YAHOO!: NO A VENDITA QUOTA ALIBABA, VERSO NASCITA NEWCO
Marissa Mayer
(ANSA) - Yhaoo! si appresta a cambiare pelle. Ma rinuncia al progetto di cedere la propria quota nel colosso cinese delle vendite online Alibaba. Punta invece sullo spin-off delle sue attività internet e delle sue passività, valutando l'ipotesi di creare due società distinte ed entrambe quotate in Borsa. Il colosso del web - pioniere del settore ma da tempo in crisi e incapace di contrastare la concorrenza di avversari come Google - cerca così di rilanciarsi.
"Yahoo! non e' in vendita" e le sue azioni "sono sottovalutate", hanno commentato con orgoglio il Ceo Marissa Meyer e il presidente Maynard Webb, che per spiegare la decisione di accantonare il piano Alibaba hanno parlato di "scelta prudente", legata soprattutto all'incertezza sul fronte fiscale. La cifra da pagare al fisco americano per l'operazione di scorporo, infatti, potrebbe essere superiore ai benefici. Dall'amministrazione statunitense, del resto, non è ancora giunta risposta alla domanda del gruppo, che da tempo chiede di sapere se si possa procedere con la cessione della propria partecipazione in Alibaba (il 15%, pari a oltre 30 miliardi di dollari) in maniera esentasse.
Marissa Mayer
Cosi' e' arrivata la decisione di abbandonare la strada che il gruppo dirigente di Yahoo! aveva annunciato di voler intraprendere nel gennaio scorso. Decisione presa all'unanimità dal consiglio di amministrazione. Il board valuta ora strade alternative, ipotizzando in particolare un'operazione di "reverse spin-off", vale a dire la cessione di attività e servizi che non hanno nulla a che vedere con la quota in Alibaba e che fanno parte del 'core business' del gruppo. Un'operazione, scrive il Wall Street Journal, che potrebbe portare a miliardi di dollari di risparmi per gli azionisti sul fronte fiscale, ma che richiede tempo: almeno un anno, mettendo Yahoo! a rischio di un'offerta da parte di qualche acquirente.
jack ma cazzeggia
Qualunque decisione venga presa, appare chiaro che Yahoo! non sarà più quella di prima. La pressione su Marissa Mayer, chiamata a suo tempo per rilanciare le sorti del gruppo, del resto è alta ormai da tempo. Ma nelle ultime settimane si è ulteriormente intensificata, lasciando la top manager sempre più in bilico. Il malumore dei dipendenti e la fuga dei quadri dirigenti l'hanno isolata sempre più. Anche se a Mayer va riconosciuto il merito di aver stabilizzato Yahoo!, che prima di lei era in caduta libera, non e' pero' riuscita a lanciare prodotti abbastanza innovativi che le consentissero di recuperare il terreno perso nei confronti di Facebook e Google. Gli analisti stimano che le attivita' 'core' di Yahoo! abbiano un valore fra i 2 e 3,9 miliardi di dollari, senza includere la liquidita'.
jack ma ah coso