GENTILONI MERKEL MACRON
DAGOREPORT
Irritazione a mille nei confronti di “Saponetta” Gentiloni dopo le sue scandalose dichiarazioni di questa mattina. In soldoni, il commissario agli Affari Economici ha detto a Conte di non fissarsi troppo con gli eurobond, tanto non li otterrà. E subito lo spread è volato. Il commissario “Saponetta” è stato poi costretto a rendere meno spigolose le sue parole.
conte ursula
La situazione ora è nelle mani di tre tedeschi – il presidente della Bei Werner Hoyer, il presidente della Commissione Ursula von Der Leyen e il presidente del MES Klaus Regling - da una parte, dall’altra il presidente della BCE Christine Lagarde con il membro del Comitato esecutivo Fabio Panetta che la controlla (a lui si deve il cambio di rotta della francese), più il bravissimo David Sassoli che, volatizzato il ministro dei rapporti europei Amendola, sta martellando tutti i leader del parlamento europeo provvedendo anche a metterli in contatto con Conte.
ANGELA MERKEL MARK RUTTE
Adesso il virus del coronabond è in mano ai cosiddetti tecnici, cioè gli sherpa dei vari ministeri del Tesoro europei. Intanto il vispo Macron è sempre in contatto telefonico con gli altri leader dell’eurozona per avere un numero più consistente di paesi favorevoli agli eurobond – finora sono 14. Dall’agenda del presidente francese sono esclusi i falchi Rutte e Kurz mentre alla Merkel ci penserà alla fine, quando arriverà il May Day.
giuseppe conte sebastian kurz 8
Il piano di Macron, Sanchez, Conte, etc. è questo: chiamateli come volete, ma i bond con la garanzia degli stati europei saranno finalizzati solo all’emergenza del Coronavirus; per questo sarà istituita una commissione che verificherà l’utilizzo dei fondi dai vari paesi che ne faranno richiesta. Il documento sarà messo nero su bianco prima di Pasqua e verrà consegnato il 7 aprile. La Commissione Europea si riunirà prima di Pasqua e allora sapremo che fine ci aspetta.
roberto gualtieri
In casa nostra, Conte e Gualtieri stanno mettendo in piedi una task force di tecnici provenienti sia dal Palazzo Chigi sia dal Mef per provvedere all’emergenza economica di chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena attraverso i comuni, togliendo di mezzo i paletti della burocrazia. Accrediti sui conti correnti e chi non li ha si provvede anche a portarli direttamente a casa, prima che sia troppo tardi.
Il prossimo urgente passo del governo Conte: lo Stato garantirà i prestiti delle banche alle imprese. Ne stanno discutendo in queste ore il ministero del Tesoro e l’Abi, l’associazione delle banche italiane. Conte e Gualtieri devono anche studiare come verrà allentato il lockdown: secondo gli esperti il 16 aprile dovrebbe fermarsi l’ecatombe e dal 18 si potrebbe partire con una cauta riapertura. Incrociamo le palle.