Paolo Russo per “la Stampa”
piano infanzia
A maggio parte la fase 2 anche per l' infanzia. Prima con mini centri per non più di 4-5 ragazzi dove giocare, ma anche apprendere qualcosa, sfruttando quello che c' è. Oratori, palestre, cortili scolastici, ludoteche, centri famiglia. Poi, sempre in modalità ridotta, riapertura a giugno dei centri estivi. E a settembre di nuovo in classe, dopo un bel lifting alla nostre vecchie scuole per creare spazi a dimensione di sicurezza anti-Covid. Sapendo che in aula si potrà tornare facendo i turni.
Magari alternando la presenza a tablet e pc da casa. Prende corpo il «Piano infanzia», coordinato dal ministro per la famiglia Elena Bonetti. Prima un conclave con mezzo governo e pediatri dal premier Conte, per dire che con la ripresa delle attività quattro milioni di famiglie, con figli minori di 14 anni ed entrambi i coniugi fuori casa per lavoro non sapranno dove sbattere la testa. Sventolando il documento della task force di pediatri e neuropsichiatri infantili, che mettono in guardia sui rischi di danni psicofisici all' infanzia da una «prolungata limitazione dei diritti dei bambini».
piano infanzia
A seguire un incontro con comuni e provincie. E alla fine la fase 2 dei più piccoli ha preso corpo. Il prossimo mese, sicuramente non subito il 4, si partirà con l' attività ricreativa a piccoli gruppi di bambini e ragazzi seguiti da un operatore. Una «formazione fissa» per evitare che un eventuale contagio finisca per dar fuoco alla foresta anziché a un cespuglio. I comuni pensano di utilizzare il personale degli asili e quelli delle cooperative che offrono servizi di supporto.
Come la mensa che ora sarà con pranzo al sacco. Ma la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa propone una call, che come quella per medici e infermieri, che «consenta in questo caso di arruolare educatori e psicologi».
Difficile però che questa soluzione risolva il problema per tutti, così al ministero del Lavoro sono pronti a portare da 15 a 30 i giorni di congedo parentale al 50% della retribuzione. Anche se il Forum per le famiglie chiede che copra i tre quarti del reddito. Contemporaneamente sono in arrivo 80 milioni per l' acquisto di tablet e pc per i ragazzi delle famiglie disagiate, con possibilità di navigare gratis nelle piattaforme didattiche.
Poi a giugno il secondo step, con la riapertura dei centri estivi, ma divisi a gruppetti di 5 come in oratorio.
Per arruolare più operatori, il ministero per la Famiglia mette sul campo 35 milioni, mentre il bonus baby sitter da 600 euro, in scadenza a fine mese, verrà prorogato con la possibilità di utilizzarlo anche per il pagamento dei centri estivi. A settembre poi si tornerebbe in aula, con spazi e presenze a misura di sicurezza.
piano infanzia
Anche perché il piano prevede di avviare da subito i lavori di edilizia scolastica necessari ad ospitare i ragazzi mantenendo il distanziamento. E per questo è previsto uno snellimento delle pratiche burocratiche per l' avvio dei lavori. Un piano che ora dovrà a stretto giro tramutarsi in due protocolli: prima di finire sul tavolo di Conte dovranno passare per le forche caudine del Cts, il Comitato tecnico scientifico, che proprio al premier ha presentato tutta una serie di scenari.
Uno dei quali, con l' Italia tutta di nuovo chiusa ma aprendo le sole scuole, vedrebbe prendere d' assalto le terapie intensive con 48.500 ricoveri di malati colpiti duramente da Covid. Numeri che hanno portato al prolungamento del lockdown scolastico, anche se gli scienziati del Cts hanno già fatto sapere di essere disponibili ad aprire il lucchetto difronte a proposte a prova di sicurezza.
bimbi contagiati
Anche perché, come ricorda la Zampa, «abbiamo un milione e mezzo di bambini e ragazzi in condizione di povertà assoluta che non riuscivamo a intercettare prima con nidi e scuole aperti, figuriamoci ora». Un allarme al quale si somma quello dell' Istat: «Con l' emergenza Covid il prossimo anno avremo 400mila nascite in meno». Lo scenario catastrofico previsto per il 2032 in assenza di politiche per la natalità.