Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera - Estratti
JACK MARKELL
Per il governo americano Giorgia Meloni «ha superato la prova del budino». Un anno fa la vittoria del centrodestra in Italia aveva suscitato preoccupazioni, se non ansie, anche alla Casa Bianca. Oggi il nuovo ambasciatore Usa in Italia, Jack Markell, nota come «i fatti abbiano dimostrato» quanto la relazione tra Washington e Roma sia rimasta «forte». Gli americani, insomma, hanno «assaggiato» il nuovo esecutivo italiano e sono soddisfatti.
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Lei è molto soddisfatto della relazione con il governo italiano. Ma un anno fa la vittoria di Giorgia Meloni aveva suscitato allarme a Washington. Che cosa è cambiato?
giorgia meloni e joe biden - g20 new delhi
«Beh, c’è stata quella che negli Stati Uniti chiamiamo la prova del budino. La premier Meloni ha appena compiuto una visita di grande successo nello Studio Ovale. La nostra relazione con l’Italia è sempre stata straordinariamente forte. Forse anche perché negli Usa vivono 18 milioni di cittadini di origini italiane. E ogni anno 6 milioni di americani visitano il vostro Paese. L’Italia si è dimostrata, ancora una volta, un’ alleata affidabile. E certamente Giorgia Meloni si è rivelata una solida roccia nel sostegno all’Ucraina».
Il governo italiano sarebbe pronto a uscire dalla «Via della Seta», l’accordo economico-commerciale con la Cina. Perché gli Stati Uniti considerano così pericolose le relazioni con Pechino?
JACK MARKELL BIDEN
«Sarà l’Italia a decidere che cosa fare di quel Memorandum. Osservo solo che le statistiche mostrano che non ha funzionato per niente. Anzi altri Paesi europei, nel frattempo, hanno registrato maggiori incrementi nel commercio con Pechino. Per quanto ci riguarda, osservo che persino nel documento sulla Strategia della Sicurezza nazionale sono indicate aree in cui si deve collaborare con la Cina.
Dal cambiamento climatico alle pandemie. Problemi che nessuno può risolvere da solo. Poi esistono settori in cui siamo più competitivi. Infine credo che molti Paesi europei e gli Usa siano d’accordo sulla necessità di diversificare alcune catene di approvvigionamento strategico. Quindi non vedo grandi differenze di approccio alla Cina tra noi e l’Ue».
giorgia meloni e joe biden - g20 new delhi
Da anni l’Italia chiede un maggior impegno americano nel Mediterraneo. Per esempio per stabilizzare la Libia o dare una mano alla Tunisia, in modo da frenare i flussi migratori...
«Gli Stati Uniti capiscono molto bene la sfida sull’immigrazione che deve fronteggiare l’Italia. Ce l’abbiamo anche noi al confine meridionale. In realtà ci consultiamo ripetutamente con il vostro governo sia per quanto riguarda la Libia che la Tunisia. Condividiamo la ricerca di un percorso per risolvere la crisi in Libia.
xi jinping
E abbiamo preso nota e siamo rimasti favorevolmente colpiti dall’energia che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta mettendo in campo per coinvolgere i Paesi del Nord Africa e convincere il resto d’Europa che il tema dell’immigrazione non può ricadere sulle spalle di un solo Stato».
JACK MARKELL xi jinping al vertice brics di johannesburg meloni xi jinping joe biden giorgia meloni