Dario del Porto per “la Repubblica”
woodcock
«La legalizzazione delle droghe leggere inciderebbe in modo straordinariamente positivo sul fenomeno della criminalità giovanile», dice a Repubblica il pm di Napoli Henry John Woodcock. E aggiunge: «La camorra attinge proprio fra i giovanissimi, spesso fra i minorenni, le reclute da destinare allo spaccio, al trasporto e poi al traffico delle droghe leggere. Spezzare questo circuito potrebbe contribuire a salvare la vita ad alcuni di questi ragazzini».
Mentre il Parlamento sembra già diviso sulla riforma, fanno riflettere le considerazioni di Roberto Saviano, convinto che questa strada possa contribuire a indebolire la criminalità organizzata e il terrorismo. Dopo aver indagato sui grandi intrecci della politica e degli affari, oggi il pm Woodcock si occupa delle ramificazioni dei clan del centro di Napoli e ha appena portato a termine il processo di primo grado sulle cosiddette “paranze dei bimbi”, il gruppo criminale composto da ragazzi minorenni o poco più che ventenni che aveva seminato il terrore nel cuore del capoluogo campano.
henry john woodcock
«Il problema della criminalità giovanile e quello della legalizzazione delle droghe leggere sono legati in maniera indissolubile ragiona il magistrato - perché queste sostanze rappresentano, per le mafie, non solo una fonte di arricchimento, ma soprattutto un serbatoio di manovalanza. L’esperienza di questi ultimi anni ci dice che l’età media delle reclute si sta abbassando sempre di più. Non comprendo il drastico vigore degli oppositori della riforma, soprattutto se si pensa all’indifferenza rispetto a fenomeni molto più preoccupanti, come l’alcolismo giovanile».
In questi mesi, il pm Woodcock è più volte intervenuto pubblicamente su questo tema. A marzo, durante la requisitoria tenuta al processo contro un gruppo di presunti spacciatori ritenuti legati al clan camorristico Polverino, aveva ricordato come l’attuale legislazione si sia tradotta «anche in un danno per lo Stato».
WOODCOCK - DI PIETRO - GHEDINI.
«A questo punto, meglio legalizzare le droghe leggere. Questa soluzione - aveva affermato il pubblico ministero - consentirebbe anche di evitare tanti omicidi: quanti delitti vengono commessi proprio per imporre la supremazia su questo affare?».
Concetti ribaditi un paio di mesi fa, nel corso di un incontro con gli studenti della facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli. «Una delle prime soluzioni da considerare rispetto ai recenti fenomeni criminali giovanili - aveva detto Woodcock - potrebbe essere la legalizzazione delle droghe leggere. Questa affermazione, che potrebbe sembrare strana fatta da un magistrato - aveva rimarcato - ha invece un senso ben preciso: molti omicidi vengono commessi per una piazza di spaccio della droga e questo spiega perché c’è gente che è disposta a morire per un portone, per un basso dove si vende marijuana».
VINCENZO PISCICELLI - JOHN WOODCOCK - FRANCESCO CURCIO
L’altro nodo sul quale il pm ha ripetutamente richiamato l’attenzione riguarda la necessità di garantire un futuro a questi giovanissimi che rischiano di restare stritolati nell’ingranaggio della criminalità.
Henry John Woodcock
Con questo spirito, al momento di formulare insieme al pm Francesco De Falco le richieste di condanna per gli imputati del processo sulle “paranze dei bimbi”, il pm Woodcock aveva tenuto in considerazione l’età dei protagonisti e i loro precedenti. «Credo che vada considerato come un eroe chi riesce a sfuggire alla tenaglia della malavita pur essendo cresciuto in questi territori che, giustamente, Roberto Saviano definisce “di guerra” ha sottolineato il pm Woodcock . Al tempo stesso però sono fermamente convinto che si debba almeno immaginare di poter offrire un’altra opportunità a quei ragazzi che, al contrario, sono rimasti prigionieri di questo ingranaggio ».