- MA ROSSI NON AVEVA CONOSCIUTO LA BOSCHI SOLO DA PARLAMENTARE: ALMENO UN ALTRO INCONTRO QUANDO ERA MINISTRO
roberto rossi
Riceviamo e pubblichiamo:
Mi permetto di segnalare il post dell'onorevole Marco Donati del 31 ott 2015
assieme al PM Rossi e alla ministra Boschi
"Arezzo capitale della legalità" (sic!)
F.G., Arezzo
- COSA AVEVA DETTO IL PM ROBERTO ROSSI AL CSM
Ansa del 14 gennaio 2016
Banche: Etruria; Rossi, non conosco nessuno famiglia Boschi
(ANSA) - "Io non conosco nessuno della famiglia Boschi, il signor Boschi, i fratelli, i figli; non sapevo neanche come fosse formata. Ho conosciuto l'attuale ministro Boschi in un'occasione pubblica, istituzionale quando era parlamentare, come ho conosciuto tutti i parlamentari, ma non frequento nessun politico, non ho con loro nessun tipo di frequentazione". Cosi' il procuratore di Arezzo nella sua audizione del 28 dicembre scorso davanti al Csm ha risposto a una domanda sui suoi rapporti con la famiglia Boschi.
roberto rossi marco donati del pd
"Non conoscevo neppure la composizione del nucleo familiare - ha detto - ho appreso dai giornali che aveva un fratello e un cognato che lavoravano in banca ma non ne ero a conoscenza". Rispondendo a un'altra domanda sulle sue indagini, Rossi ha colto l'occasione per "chiarire, perchè altrimenti sembra che io indago tutti tranne il padre del ministro: è il contrario, io non indago nessuno tranne i vertici decisionali della Banca dell'Etruria".
- ETRURIA, SI RIAPRE IL CASO DEL PROCURATORE
maria elena boschi roberto rossi ad arezzo nell ottobre 2015
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
La partita si riapre, adesso il procuratore di Arezzo Roberto Rossi - titolare delle indagini sul fallimento di Banca Etruria - rischia il trasferimento per incompatibilità ambientale. Non solo. Anche la procura generale della Corte di cassazione ha chiesto gli atti al Consiglio superiore della magistratura e ciò vuol dire che nei suoi confronti potrebbe essere aperto anche un procedimento disciplinare.
MARCO DONATI ROBERTO ROSSI MARIA ELENA BOSCHI AREZZO
Le verifiche riguardano la gestione del fascicolo processuale e quanto raccontato da Rossi nel corso delle sue audizioni al Csm. Il magistrato aveva infatti negato di aver avuto a che fare con l' ex vicepresidente dell' istituto di credito Pierluigi Boschi, omettendo di raccontare che in passato lo aveva iscritto nel registro degli indagati e poi prosciolto nell' ambito di un' inchiesta in cui erano ipotizzati reati gravi come turbativa d' asta, riciclaggio ed estorsione.
Mentre arriva la richiesta di rinvio a giudizio per i primi due filoni sul dissesto della banca aretina, l' organo di autogoverno mette in dubbio la correttezza del capo dei pubblici ministeri e decide di verificare se avesse avuto l' obbligo di astenersi.
La consulenza
La pratica contro Rossi era stata avviata dal Csm per stabilire l' opportunità di indagare su Banca Etruria ed essere contemporaneamente consulente del governo per la concessione di pareri giuridici in materie penali, visto che Boschi è il padre della ministra per le Riforme Maria Elena. Il magistrato aveva spiegato di aver avuto l' incarico quando a Palazzo Chigi c' era Enrico Letta e di aver poi ottenuto proroghe che non avevano «in alcun modo interferito con il mio lavoro di procuratore». E alla domanda sui suoi eventuali rapporti con la famiglia Boschi aveva categoricamente negato di conoscerli. Una difesa apparsa convincente, tanto che fino a tre giorni fa veniva data per scontata l' archiviazione del caso.
pier luigi boschi
Tutto è cambiato lunedì, quando il settimanale Panorama ha pubblicato un lungo articolo per rivelare che nel 2010 Rossi, all' epoca sostituto ad Arezzo, aveva cominciato a indagare proprio su Pierluigi Boschi per una compravendita immobiliare che coinvolgeva anche un suo socio calabrese ritenuto dagli investigatori «personaggio legato alla 'ndrangheta». E ha messo in fila le date della vicenda: la prima richiesta di archiviazione per la turbativa d' asta è di febbraio 2013; pochi giorni dopo Maria Elena Boschi diventa ministro; a novembre per Pierluigi Boschi cade anche l' accusa di estorsione.
PIER LUIGI BOSCHI FLAVIO CARBONI
La doppia indagine
Ieri mattina si riunisce la prima commissione del Csm.
Una nota ufficiale firmata dai consiglieri Piergiorgio Morosini, relatore del fascicolo, e serve a comunicare che «a tutela della trasparenza e della credibilità dell' operato della magistratura, si è deciso all' unanimità un ulteriore approfondimento sulla vicenda con la formulazione di una richiesta di informazioni al Procuratore Generale di Firenze».
lorenzo rosi pier luigi boschi
Non è tutto: «È stata accolta la richiesta di acquisizione degli atti del Procuratore Generale presso la Corte di cassazione». Obiettivo delle indagini è verificare come mai Rossi non abbia parlato di quella vecchia inchiesta. L' indagine dovrà stabilire se avesse dovuto astenersi dall' indagare su Etruria e sull' operato di Pierluigi Boschi come vicepresidente. La proroga dell' incarico è stato infatti ottenuta dopo l' archiviazione dell' altro fascicolo, quando a Palazzo Chigi è arrivato Matteo Renzi e uno dei ministri del suo governo è proprio la figlia di Boschi.
Le richieste per il cda
protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 11
Ieri Rossi - che ha già inviato alcune memorie al Csm - ha cominciato a preparare una nuova memoria per respingere ogni accusa, smentendo nuovamente di aver avuto rapporti personali con i Boschi. Intanto ha chiuso i primi due fascicoli su Etruria e nelle prossime ore depositerà la richiesta di rinvio a giudizio per i vecchi amministratori che si occuparono dell' operazione «Palazzo della Fonte» e per l' evasione fiscale effettuata attraverso la società «Methorios». E va avanti il lavoro per esaminare le denunce degli obbligazionisti e hanno perso i soldi dopo il decreto del governo.
ROBERTO ROSSI