1. FMI:LAGARDE SI CANDIDA UFFICIALMENTE A SECONDO MANDATO
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(ANSA) - Christine Lagarde si candida ufficialmente per un secondo mandato al Fondo monetario internazionale. Lo ha annunciato la stessa direttrice, riferisce France 2. Lagarde ha il sostegno di Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e anche della Cina nella sua corsa per un secondo mandato al vertice del Fondo. L'attuale mandato scade il prossimo 5 luglio. Lagarde ha dimostrato di essere "un manager prudente e vincente durante momenti difficili", ha dichiarato il Ministero delle Finanze tedesco in una nota.
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Per il Ministro delle Finanze britannico, George Osborne, la direttrice del Fondo "è un leader eccezionale con visione e acume" per guidare l'economia mondiale nei prossimi anni. "Ho per lei grande stima, ha fatto un gran lavoro e confido di continuare a collaborare con lei", ha affermato il Segretario al Tesoro Usa Jacob J.Lew. Lagarde, 60 anni, è la prima donna al timone del Fmi dopo essere stata la prima donna a sedere fra i ministri finanziari del G8. Vegetariana ed ex professionista di nuoto sincronizzato, è un'appassionata di yoga, nuoto e immersioni. Nella sua dieta l'alcol non trova posto.
2. FMI IN MISSIONE A ROMA NEL MIRINO LE SOFFERENZE DELLE BANCHE ITALIANE
Francesco Manacorda per la Stampa”
Carlo Cottarelli
L' attacco finanziario alle banche si è fermato, ma i problemi del credito non danno tregua all' Italia. Mentre è confermato che il governo potrebbe già portare nel fine settimana a Bruxelles una proposta definitiva per la «bad bank» di casa nostra, una missione del Fondo monetario internazionale in questi giorni tra Milano e Roma ha chiesto informazioni particolareggiate anche sulle sofferenze e gli incagli del sistema creditizio.
COTTARELLI
Mercoledì la delegazione del Fondo, alla quale partecipava anche il direttore esecutivo per l' Italia Carlo Cottarelli, ha incontrato gli uomini delle maggiori banche di casa nostra, tra le quali ci sono ovviamente Unicredit e Intesa-Sanpaolo, per un esame approfondito dei loro bilanci e per avere informazioni sulla liquidità. Poi ha proseguito la sua missione verso Roma, con incontri tecnici in Banca d' Italia e al ministero del Tesoro.
Cottarelli Renzi
FOCUS SUL RECUPERO CREDITI
La visita del Fondo era concordata da tempo ed è di routine, una cosiddetta «staff visit» che si tiene regolarmente ogni anno in maniera informale e che fa da contraltare alla missione annuale del Fondo, che è invece di carattere ufficiale e prevede anche un incontro pubblico. Quello che non è stato di routine, spiegano però alcuni interlocutori consultati in queste ore, è l' interesse mostrato proprio sul tema dei crediti non esigibili.
CARLO COTTARELLI
Gli uomini del Fmi hanno chiesto dettagli sui tempi di recupero dei crediti deteriorati e sul prezzo a cui questi vengono ceduti. Il tema dei tempi del rientro dei crediti è particolarmente sentito in Italia, dove restano sensibilmente più alti che in altri Paesi europei. Possibile che la delegazione, guidata dal capo missione del Fondo per il nostro Paese, Rishi Goyal, abbia voluto anche capire qualcosa di più delle dinamiche non sempre fluide tra la Banca centrale europea e la Banca d' Italia per quel che riguarda la vigilanza sul sistema creditizio.
LURCH FAMIGLIA ADDAMS
BAD BANK PIÙ VICINA
Sul fronte della soluzione europea per la «bad bank», intanto, qualcosa si sta muovendo per la prima volta in velocità. Già oggi è in agenda una riunione tecnica sul tema a Bruxelles. E a spingere l' idea che un accordo sia molto vicino - possibile già per questo fine settimana - c' è il fatto che per martedì 26 la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager ha segnato un appuntamento con il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan. Se l' intesa fosse pronta, martedì sarebbe il momento giusto per celebrarla, dando così un calmante ai mercati finanziari e alle vendite insistenti degli ultimi giorni proprio sulle banche italiane.
Resta il fatto che il governo italiano è al lavoro sul dossier dal l' aprile dello scorso anno e finora non è ancora riuscito a sbloccare la situazione. Così, anche se l' accordo arriverà nelle prossime ore, dal premier Matteo Renzi arrivano chiari segnali di insoddisfazione: «Anche se fosse non sarebbe decisivo, andava fatta prima, ci sta lavorando Padoan», ha detto ieri il premier.
RENZI PADOAN
Par capire che oltre alla tensione sull' asse Roma-Bruxelles ce ne sia una da registrare anche sul più breve tratto che divide Palazzo Chigi dalla sede del ministero dell' Economia.