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    “IL PORNO NON ALIMENTA LA VIOLENZA, SEMMAI È IL CONTRARIO” – ROCCO SIFFREDI RISPONDE A LILLI GRUBER, CHE NELLA SUA RUBRICA SU “SETTE” INCOLPA LA PORNOGRAFIA ONLINE DELL’AUMENTO DEGLI STUPRI: “IL PROBLEMA È CHE IL SESSO È ACCESSIBILE ANCHE AI MINORI. IL PORNO È UNO SPECCHIO DELLA SOCIETÀ. NON INCITA ALLA VIOLENZA, SEMMAI È LA VIOLENZA CHE SI RIVERSA SUL PORNO" - "AD ESEMPIO, LA DONNA SOFFRE PER UNA TRIPLA PENETRAZIONE ANALE?  LE SI FA UNA PUNTURINA PER ANESTETIZZARE. MA QUELLO CHE SI ANESTETIZZA È LA COSCIENZA DEI NOSTRI GIOVANI…”


     
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    rocco siffredi rocco siffredi

    1. STUPRI? PER LA GRUBER COLPA DEL PORNO. MA ROCCO SIFFREDI AFFONDA: "E' UN PROBLEMA DELLA SOCIETÀ"

    Da www.adnkronos.com

     

    "Il porno alimenta la violenza? Non sono d'accordo, semmai è il contrario". Così all'Adnkronos l'attore e regista hard Rocco Siffredi, commentando un articolo di Lilly Gruber nel quale la giornalista, dalle colonne di 7, il settimane del Corriere della Sera, individua nella pornografia dilagante online, il colpevole, almeno parziale, dell'aumento dei casi violenza contro le donne e dei recenti stupri - come quello di Caivano o Palermo - commessi sempre più da ragazzi giovanissimi.

     

    "Il problema alla base di questo fenomeno è che il sesso, oggi, è accessibile anche ai minori e in modo indiscriminato. Bisognerebbe fare educazione sessuale ai più giovani, ma anche un'educazione tecnologica in modo che tutti sappiano cosa vedere o non vedere sul proprio telefonino. Non è vero però che il porno incita alla violenza contro le donne o alla strumentalizzazione del corpo femminile; semmai è la violenza insita nella società odierna che si riversa di conseguenza anche sul porno", precisa Siffredi.

    rocco siffredi rocco siffredi

     

    "Io faccio l'attore porno da quarant'anni - prosegue ancora il colosso di Ortona, come viene chiamato nel suo ambiente, - e negli anni ho visto questo mondo cambiare. Quando ho cominciato, negli anni '80, il sesso lo si faceva in modo normale. Negli anni '90, poi, abbiamo iniziato a girare le prime scene di rapporti anali, ma di violenza ce n'era poca, quella è subentrata negli anni Duemila, con l'avvento di internet. All'epoca, noi attori avevamo un copione, c'era una storia dietro alle scene di sesso. Oggi non è più così. Oggi ci sono piattaforme che si basano sulla raccolta delle preferenze degli utenti, come delle banche dati, che poi a seconda di ciò che le persone vogliono vedere preparano poi dei contenuti".

     

    E tra questi, sembrerebbe che le richieste di scene di sesso molto forti, come quelle di gang-bang et similia, siano in forte crescita. "Io ho sempre considerato l'industria del porno lo specchio del sentire della società. E se c'è un aumento della richiesta di questo tipo di scene è perché c'è un aumento di violenza. Ormai molti registi porno - non tutti per fortuna, ma alcuni sì - hanno smesso di preoccuparsi del benessere delle attrici; ad esempio, la donna soffre per una tripla penetrazione anale?

     

    LILLI GRUBER ORECCHINI LILLI GRUBER ORECCHINI

    Le si fa una punturina per anestetizzare. Non ci si rende conto che così, quello che si anestetizza, insieme a tutto il resto, è la coscienza dei nostri giovani, lasciati soli con in mano un telefono che gli apre un mondo che non sono in grado di gestire e comprendere. I video porno non dovrebbero sostituirsi all'educazione sessuale. Purtroppo nella nostra società lo fanno".

     

     

    2. COME E DOVE COMBATTERE LA VIOLENZA SULLE DONNE? SUI SITI PORNOGRAFICI

    Da “7 e mezzo” – la rubrica delle lettere di Lilli Gruber su “Sette – Corriere della Sera”

     

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    Cara Lilli, sette giovani tra i 17 e i 22 anni hanno violentato a Palermo una coetanea, che però ha trovato il coraggio di denunciare subito. Molte donne che sono state uccise dai maschi si erano recate presso le nostre Istituzioni denunciando la loro pericolosa situazione, invano.

    Carlo De Lucia

     

    Cara Lilli, il Tribunale di Firenze ha definito due giovani che hanno stuprato una ragazza, «non punibili in quanto avrebbero agito condizionati da una visione pornografica delle loro relazioni col genere femminile, forse derivati da un “deficit educativo”». Si può commettere qualsiasi reato?

    Marilena Dossena

     

    Risposta di Lilli Gruber:

     

    Cari lettori, trovo anch’io stupefacente che un tribunale abbia considerato “l’immaginario pornografico” come una circostanza attenuante in un crimine come lo stupro. Se un immaginario distorto bastasse a cancellare un reato, dovremmo mandare assolti ladri che abbiano guardato troppi film di Arsenio Lupin o assassini che abbiano giocato a troppi videogiochi violenti.

    ROCCO SIFFREDI MARIA SOFIA FEDERICO ROCCO SIFFREDI MARIA SOFIA FEDERICO

     

    È un punto di svolta negativo: il consumo via internet della pornografia di massa, la forma più degradante della relazione tra i sessi, andrebbe invece considerato un’aggravante in tutti i sensi. Che si tratti di un veleno sociale sempre più insidioso lo dimostrano i fatti di Palermo, che mimano un altro nefasto classico: la gang bang (lo stupro di gruppo), tra le richieste più frequenti degli utenti di siti pornografici. Nelle intercettazioni il riferimento è esplicito: una cosa così l’abbiamo vista solo nei film porno, dicono.

     

    lilli gruber con gli orecchini di vhernier 1 lilli gruber con gli orecchini di vhernier 1

    […] Questi fatti di cronaca ci segnalano la presenza inquietante di un “colpevole mascherato” che si chiama la pornografia dilagante online, accessibile ovunque, a tutti, anche ai giovanissimi. E che sdogana e incoraggia in maniera subdola e pericolosa l’oggettivazione del corpo delle donne e i diversi modi di “utilizzarlo”. Perciò combattere la violenza contro le donne significa combattere la tolleranza verso questo pensiero e il silenzio sull’industria di massa che lo favorisce e lo diffonde.

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