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    “SUI MIGRANTI L'ITALIA È STATA LASCIATA SOLA NEGLI ULTIMI ANNI” - IL PRESIDENTE DEL PPE (E AMICO DI TAJANI), MANFRED WEBER, TENDE UNA MANO A ROMA DOPO LO SCAZZO MELONI-MACRON SULLA OCEAN VIKING: “FRANCIA E LA GERMANIA HANNO PROMESSO AI PAESI DEL SUD DI RICOLLOCARE 8 MILA PERSONE MA LA FRANCIA NE HA PRESE 38. DOVREMMO MANTENERE LE NOSTRE PROMESSE - IN FRANCIA E GERMANIA LA VOLONTÀ POLITICA DI ACCETTARE ALTRI MIGRANTI DALL'ITALIA È SCARSA, ALLORA NON SI DOVREBBE BIASIMARE IL GOVERNO ITALIANO PER AVER CERCATO DI CONTROLLARE I NUOVI ARRIVI. CIRCA IL 50% DEI MIGRANTI CHE ARRIVA IN ITALIA NON SONO RIFUGIATI "CLASSICI" CHE SCAPPANO DA UNA GUERRA O RICHIEDENTI ASILO. SONO IMMIGRATI CLANDESTINI. E QUESTO NON HA NULLA A CHE FARE CON IL DIRITTO D'ASILO...”


     
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    Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

     

    MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI

    «Penso che sia necessario, prima di tutto, proteggere le frontiere e uno Stato deve poter decidere chi arriva e chi non è il benvenuto nell'Ue. Questo è abbastanza facile sul confine terrestre. Lì c'è un confine fisico, si può costruire una recinzione anche in base alle necessità. È molto difficile in caso di confine marittimo, come vediamo nel Mediterraneo, nell'Egeo o nel mare turco».

     

    Il tedesco Manfred Weber è presidente del Ppe e capogruppo al Parlamento Ue: «Se non si riesce a distinguere tra migranti illegali e richiedenti asilo e rifugiati allora non si riesce ad aiutare chi ha davvero bisogno». Per Weber «questa crisi tra Italia, Francia e Germania deve essere un campanello per la presidenza ceca per finalizzare l'accordo sul patto per la migrazione e l'asilo: bisogna trovare una soluzione comune».

     

    ANTONIO TAJANI MANFRED WEBER ANTONIO TAJANI MANFRED WEBER

    C'è un'emergenza migranti nel Mediterraneo?

    «Sì, c'è un'emergenza, ma anche nel resto dell'Unione europea perché i numeri sono in forte crescita. Sulla rotta del Mediterraneo abbiamo un aumento di circa l'80% rispetto ai dati dell'anno scorso e nel resto dell'Ue abbiamo ora un flusso migratorio aggiuntivo dall'Est rappresentato dai rifugiati ucraini. In tutta l'Ue c'è una situazione speciale preoccupante. Ed è per questo che mi aspetto che l'Ue nel suo insieme trovi una risposta. Quindi non è una questione che riguarda un singolo Paese».

     

    EMMANUEL MACRON GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON GIORGIA MELONI

    Come legge le tensioni in atto tra Italia a Francia sulla vicenda Ocean Viking?

    «Paesi come la Francia e la Germania hanno promesso ai Paesi del Sud un programma di ricollocazione volontario. Hanno promesso che avrebbero preso in carico 8 mila rifugiati dall'Italia e da altri Paesi per aiutarli, perché sono sotto pressione essendo linea di confine.

     

    Ma solo 117 persone sono state ricollocate e di queste la Francia ne ha prese 38: sono le cifre avute dalla Commissione. Parigi e Berlino non hanno mantenuto l'impegno. Ma dovremmo mantenere le nostre promesse: questo è il punto di partenza di tutte le soluzioni europee. Invece l'Italia è stata lasciata sola negli ultimi anni e anche quest' anno. Invito Francia e Germania a mantenere la promessa».

    TWEET DI SALVINI SUL CASO OCEAN VIKING 1 TWEET DI SALVINI SUL CASO OCEAN VIKING 1

     

    La Francia accusa l'Italia di non rispettare le leggi internazionali sui salvataggi in mare. È d'accordo?

    «È fondamentale che l'Europa non perda la propria base di valori. Il diritto di asilo è uno dei principi fondamentali per cui chi lotta per la democrazia, per la libertà, per i diritti umani, a livello globale deve vedere l'Ue come un porto sicuro. Come chi ora sta fuggendo dall'Iran. Ovviamente dobbiamo salvare le persone in mare se cercano sicurezza.

     

    E sono certo che tutte le guardie di frontiera che sono lì nel Mediterraneo, da quelle italiane, a Frontex, dai maltesi ai greci e agli spagnoli, stiano cercando di fare del loro meglio per mantenere vivi questi principi».

     

    MELONI MACRON MELONI MACRON

    L'Italia vuole rafforzare le misure per contrastare le attività delle navi delle Ong, l'ambasciatore tedesco in Italia ne ha elogiato l'attività, la Commissione ha detto che c'è un chiaro obbligo legale di salvare la vita in mare, senza distinzione tra navi. Qual è la posizione del Ppe?

    «Condivido pienamente l'idea che non importa se si tratti di una nave privata o della guardia di frontiera di uno Stato: prima di tutto importa salvare vite umane. Ma la domanda è: chi ha mandato al largo le imbarcazioni dei migranti che vengono salvati? La lettera di Italia, Grecia, Malta e Cipro ci fa capire che sono rimasti ancora una volta soli.

     

    ocean viking ocean viking

    C'è un secondo aspetto: il grande problema del Mediterraneo sono i trafficanti di esseri umani. Dobbiamo impegnarci per bloccarli a livello europeo. Molti Paesi Ue stanno adottando un approccio restrittivo sull'immigrazione: la Danimarca, la Svezia e ora la Gran Bretagna. Questo però deve essere attuato non contro i migranti, ma contro i trafficanti».

     

    Cosa pensa della richiesta italiana di un codice di condotta per le navi delle Ong?

    «Mi piace molto, sono favorevole a un approccio comune su come gestire i meccanismi di salvataggio e l'approccio al salvataggio nel Mediterraneo. Potrebbe aiutarci a organizzare le cose in modo migliore. Ed è chiaro che lo Stato membro deve avere il comando».

     

    ocean viking 2 ocean viking 2

    Quali sono gli ostacoli ai ricollocamenti previsti dal meccanismo volontario di solidarietà?

    «È una questione di volontà politica. E se in Francia e Germania la volontà politica di accettare altri migranti dall'Italia è davvero scarsa, allora non si dovrebbe biasimare il governo italiano per aver cercato di controllare il più possibile i nuovi arrivi. Circa il 50% di tutti i migranti che arrivano nel Mediterraneo e in Italia non sono rifugiati "classici" che scappano da una guerra o richiedenti asilo. Sono immigrati clandestini che cercano un lavoro e non una protezione. Ecco perché dobbiamo essere onesti: questo non ha a che fare con il diritto d'asilo».

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