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    “I FIGLI NON SONO NECESSARIAMENTE UN DIRITTO” - IL PRESIDENTE DELLA CEI BAGNASCO CRITICA LA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI TRENTO CHE HA RICONOSCIUTO UNA COPPIA DI UOMINI COME PADRI DI DUE GEMELLI NATI IN CANADA CON LA MATURITÀ SURROGATA: “IL BENE DEI BAMBINI RICHIEDE UN PADRE E UNA MADRE”


     
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    Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

     

    BAGNASCO BAGNASCO

    «Qualunque desiderio, pur legittimo, che ognuno può avere, non deve mai diventare necessariamente un diritto». Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, interviene sulla sentenza della Corte d' Appello di Trento che ha riconosciuto una coppia di uomini come padri di due gemelli nati in Canada con la maturità surrogata.

     

    «Il bene dei bambini, secondo il buon senso universale, richiede il papà e la mamma, quindi una famiglia nella quale il papà e la mamma si integrano con armonia ed efficacia per il bene e per l' amore dei propri bambini», ha detto al Tg1 il presidente dei vescovi.

    CIRINNA' CIRINNA'

     

    Anche l 'Osservatore Romano , quotidiano della Santa Sede, titola nell' edizione di oggi: «A Trento una sentenza discutibile». E nell' articolo riporta le parole della storica Lucetta Scaraffia al Corriere: «I figli nascono da un uomo e da una donna. Questi due gemelli della sentenza, invece, adesso risultano figli di due donne, per via della maternità», e i bambini nati in questo modo «pagano un prezzo altissimo: non conosceranno mai la loro madre».

     

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    Sulla questione della cosiddetta stepchild adoption , del resto, la posizione della Chiesa è netta. Tra intransigenti e dialoganti cambiano i toni, lo stile, ma non la sostanza. Nella messa del Mercoledì delle Ceneri, parlando in generale, papa Francesco ha detto ieri che «la Quaresima è tempo di dire no» a «quelle spiritualità che riducono la fede a cultura di ghetto ed esclusione». Al Sinodo sulla famiglia si è parlato anche di accoglienza degli omosessuali e dei figli. Ma lo stesso Papa, rivolgendosi alla Rota Romana, avvertiva l' anno scorso che «non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione».

     

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    In San Pietro, aprendo il convegno ecclesiale della sua diocesi, aveva spiegato che è proprio la «reciprocità e complementarietà nella differenza» tra uomo e donna, padre e madre, a «far crescere» e «maturare» i figli. Più volte il Papa ha parlato delle «colonizzazioni ideologiche» che negano «la prima e più fondamentale differenza, costitutiva dell' essere umano» e così «avvelenano l' anima» e «distruggono una società, un Paese, una famiglia».

     

    Nel pieno del dibattito parlamentare sulla Cirinnà, un cardinale dialogante come Gualtiero Bassetti aveva spiegato al Corriere che le unioni civili andavano «riconosciute in quanto tali, omosessuali compresi», ma senza equiparazioni col matrimonio e figli, «per le adozioni ci vogliono un uomo e una donna».

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    Lo stesso cardinale Bagnasco aveva detto l' anno scorso che «i figli non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre» e «i bambini hanno diritto di crescere con un papà e una mamma» perché «la famiglia è un fatto antropologico, non ideologico».

     

    In ogni caso, il ministro della Famiglia Enrico Costa ha detto ieri che il tema non è in discussione: «Va di moda evocare inesistenti vuoti normativi ma le leggi ci sono. Quella del Parlamento su alcuni temi eticamente sensibili non è inerzia, ma una presa di posizione ben chiara. Il legislatore può cambiare le proprie scelte, e se non ritiene di farlo si può non essere d' accordo, ma bisogna rispettarne l' orientamento».

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