Enrica Roddolo per il "Corriere della Sera"
la regina elisabetta e il principe filippo
«Non riesco a immaginare nulla di peggio che campare fino a cent' anni», disse Filippo quando la regina Madre arrivò nel 2000 al secolo di vita. Aggiungendo: «Sto già cadendo a pezzi adesso». All' epoca il duca di Edimburgo di anni ne aveva ottanta e in realtà, come ancora oggi, sfoggiava sempre il fisico asciutto degli anni in Marina, la schiena dritta e lo sguardo di chi ama affrontare la vita a testa alta. Basta forse questa battuta per capire la riluttanza alla prospettiva dei festeggiamenti in suo onore il prossimo giugno, quando raggiungerà il secolo tondo di vita: primo esponente maschile della famiglia reale a tagliare la boa dei cent' anni, e il primo principe consorte.
il principe filippo e la figlia anna
Il 10 giugno scorso, arrivato a 99 anni, preferì sedersi a tavola come ogni giorno. Così a Buckingham Palace mentre procedono spediti i preparativi con il numero 10 di Downing Street per il Giubileo di Platino (70 anni sul trono) di Elisabetta II nel 2022, si fatica a mettere a punto un piano per il secolo di Filippo. Il precedente è quello dei 100 anni della Queen Mum , con sfilata lungo il Mall e saluto dal balcone. Tra i piani per Filippo una mostra fotografica a cura del Royal Collection Trust. Ma con il covid cosa si potrà fare?
Intanto nel lockdown Filippo e la regina hanno vissuto nella «bolla» di Windsor, un ritorno a quando giovane ufficiale di Marina di stanza a Malta assaporò con Elisabetta ancora libera dalle responsabilità, la vita di una coppia come tante. Con Elisabetta, Filippo trovò in fondo la sua nuova famiglia: i genitori, il principe Andrea di Grecia e Danimarca e la principessa Alice, erano andati presto ciascuno per la propria strada. Il risultato fu un' infanzia vagabonda, aiutato dalle relazioni di famiglia.
la principessa anna a il principe filippo
D' estate a Londra, ospite a Kensington Palace, Aunt hill , la collina degli zii disse Edoardo VIII. O a casa di zio Louis Mountbatten. Col suo humour pare firmasse nel libro degli ospiti con frasi come «Dove la tempesta mi conduce, lì io vado». E proprio dalle stanze di Kensington uscì a novembre 1947 per il sì con Elisabetta.
L' amore di una vita, con poche frizioni: per la voglia di Filippo di trovare un ruolo alla figura di principe consorte (stessa sfida di Alberto, marito di Vittoria). E per la contesa sul cognome. Per Elisabetta è stato forza modernizzatrice: lui le fece prendere l' aereo, lui il primo reale britannico in un' intervista tv nel 1961, lui a consigliare la ripresa tv dell' incoronazione, lui a portare i telefoni a palazzo dove come ha detto al Corriere lo storico Hugo Vickers la regina gli ha concesso le stanze di Giorgio VI.
la regina elisabetta e il principe filippo
Uomo pratico, «una dinamo», per la cugina Patricia Mountbatten, «ha poi allestito a studio una delle Drawing room, arredata con mobili pratici e piuttosto comuni». Nei '60, suggerì (senza successo) che - non essendoci più un impero - forse era il caso di cambiare il nome alle onorificenze dell' Order of the British Empire. Battaglia oggi attuale sull' onda della sensibilità anti-colonialista.
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