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    DAVANTI ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA, IL PROCURATORE DI ROMA PIGNATONE VA AL SODO: “CARMINATI HA AVUTO UN POTERE ENORME NELLA GIUNTA ALEMANNO”


     
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    Rory Cappelli e Mauro Favale per “La Repubblica - Roma”

    giuseppe pignatone giuseppe pignatone

     

    «Non vi dirò una parola di più rispetto a quelle che trovate nell’ordinanza di custodia cautelare e nelle 35 mila pagine dell’inchiesta, tutto materiale già a disposizione delle parti». Davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sui centri di trattenimento e di accoglienza per gli immigranti, il procuratore Giuseppe Pignatone esordisce così.

     

    Poi chiede che la sua audizione venga secretata. Ma nel frattempo, dalla ricostruzione delle sue parole emerge l’ulteriore conferma di una posizione già espressa dal capo della Procura. E cioè che, come riporta Huffington Post, «Massimo Carminati ha avuto un potere enorme nella giunta Alemanno».

     

    E non solo: Pignatone marca una distanza tra quanto avvenuto col centrodestra alla guida del Campidoglio e cosa, invece, dopo la vittoria di Ignazio Marino. L’aggravante mafiosa, infatti, è stata contestata all’ex sindaco ma a nessun esponente dell’attuale giunta nè a quei membri dell’attuale maggioranza in consiglio comunale arrestati nella seconda ordinanza, a inizio giugno.

    SALVATORE BUZZI - LUCIANO CASAMONICA - GIANNI ALEMANNO SALVATORE BUZZI - LUCIANO CASAMONICA - GIANNI ALEMANNO

     

    «La procura ha circoscritto l’aggravante mafiosa contestando il 416 bis a precisi comportamenti e determinati personaggi. Poi c’era un sistema corruttivo dilagante con cui l’organizzazione Mafia Capitale ha cercato di fare affari costruendo un sistema di potere», spiega ai parlamentari il magistrato che parla poi di «tentativo di infiltrare la giunta Marino» che l’organizzazione criminale aveva «delegato a Buzzi, forte dei suoi contatti politici trasversali».

     

    gianni alemanno 3 gianni alemanno 3

    La sostanza, comunque, come viene riferito da alcuni componenti della commissione, è che «Mafia capitale raggiunge l’apice della sua infiltrazione nell’amministrazione capitolina nell’era Alemanno». Un salto di qualità, raccontato nelle due ordinanze di dicembre e di giugno, del quale le conclusioni del prefetto Franco Gabrielli (che dovrà avanzare o meno al governo la richiesta di scioglimento del Campidoglio), non potranno non tenere conto.

     

    la cupola di mafia capitale carminati la cupola di mafia capitale carminati

    Pignatone nella sua audizione ha anche ribadito che «le indagini vanno avanti», confermando la sensazione che ci possano essere altri indagati e altre misure cautelari: «Il procuratore non ci ha detto quali saranno gli ulteriori step - ha spiegato il presidente della commissione, il pd Gennaro Migliore - la nostra impressione è che essendo un’organizzazione criminale ramificata ci siano molti spunti. Ma che questo corrisponda a ulteriori prosecuzioni di attività indagine non ci è stato detto, è una valutazione nostra».

     

    arresto carminati arresto carminati

    Nel corso delle due ore di confronto, il magistrato ha parlato ovviamente del sistema dell’accoglienza e di Luca Odevaine, il funzionario del Viminale che «agiva su più tavoli» e che, come lui stesso si è definito, «era un facilitatore ». In questo quadro, «Mafia Capitale si è infiltrata, attraverso la corruzione, nelle maglie di quel sistema di accoglienza gestito da Odevaine». Tra gli altri temi trattati, anche quello che riguarda la gestione dei centri per migranti. Pignatone ha segnalato come «le cooperative spesso finiscano per consorziarsi per poter vincere le gare».

     

    massimo carminati massimo carminati

     

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