• Dagospia

    LA GANG DI WOLFGANG - IL PUGNO DURO DI SCHAEUBLE CON LA GRECIA HA CONQUISTATO I TEDESCHI: ORA IN PATRIA È PIÙ POPOLARE DI ANGELA MERKEL - INTORNO AL MINISTRO TEDESCO SI È COMPATTATO IL FRONTE RIGORISTA NORDEUROPEO


     
    Guarda la fotogallery

    varoufakis schaeuble varoufakis schaeuble

    Danilo Taino per il “Corriere della Sera”

     

    Ieri giornata di decompressione per chi, nel governo tedesco, lavora sull’asse Berlino-Atene. Come in altre capitali, sono iniziati i preparativi per essere pronti, la settimana prossima, a ogni risultato del referendum greco di domenica: compreso l’invio di aiuti umanitari se ce ne sarà l’esigenza. Ma niente di eclatante.

    schaeuble merkel schaeuble merkel

     

    Tanto che la notizia più interessante è venuta da un sondaggio della televisione pubblica Ard: dice che, in Germania, il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble è ora più popolare di Angela Merkel. La cancelliera ha un rating del 67%, ma Schäuble arriva al 70%: meglio di lui fa solo il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier, al 70%, che però non si è occupato del caso greco.

     

    Il sondaggio racconta una cosa interessante. Nella lunga gestione della trattativa tra i creditori e il governo greco, Frau Merkel è sempre stata il punto di riferimento al quale puntava Alexis Tsipras, per spostare il confronto dal piano tecnico-economico a quello politico. Ma la leadership del negoziato l’ha condotta sin dall’inizio Schäuble. Se ne sono accorti i tedeschi, che hanno visto il loro ministro tenere ferma la posizione, dalla sua carrozzella, davanti all’atletico collega Yanis Varoufakis.

    VIGNETTA SYRIZA - SCHAEUBLE CON UNIFORME NAZISTA VIGNETTA SYRIZA - SCHAEUBLE CON UNIFORME NAZISTA

     

    Soprattutto, il ruolo di Schäuble è stato più che evidente nelle riunioni dell’Eurogruppo (i ministri finanziari dell’Eurozona), dove ha trovato un gruppo che condivideva le sue opinioni, per lo più nordici, e dove ha mantenuto l’unità anche di chi avrebbe voluto essere più consenziente nei confronti di Atene.

     

    varoufakis schaeuble varoufakis schaeuble

    La base sulla quale ha lavorato ha in sostanza due pilastri. Primo e più importante, la convinzione che se si fossero troppo piegate le regole dell’Eurozona per accomodare Atene tutto sarebbe potuto andare a catafascio, perché l’Unione monetaria su quelle sta in piedi. Secondo, la convinzione - maturata presto nel negoziato e poi diventata praticamente unanime – che Tsipras e Varoufakis non fossero seri nella trattativa, che non puntassero a un compromesso. Schäuble non ha mai ceduto sul primo punto e ha trattato con i greci fino a quando non è stato evidente a tutti il secondo.

     

    Il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, è stato sin dall’inizio su posizioni simili. Lo stesso, il commissario europeo per l’euro, il lettone Valdis Dombrovskis, e il vicepresidente della Commissione Ue, il finlandese Jyrki Katainen. Sulla stessa lunghezza d’onda i ministri di Irlanda, Spagna e Potogallo, Paesi che come la Grecia hanno avuto in casa la troika ma hanno fatto le riforme, hanno rispettato gli impegni e l’hanno rispedita a casa. E, in fondo, anche l’Italia si è adagiata su questa linea.

     

    bundesinnenminister wolfgang schaeuble propertyposter bundesinnenminister wolfgang schaeuble propertyposter

    Meno allineati alla posizione ortodossa i francesi — il presidente François Hollande e il suo ministro delle Finanze Michel Sapin — ma più nelle dichiarazioni che nei fatti. Alla fine, anche il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Junker, ha abbandonata la speranza di essere il mediatore vincente e, quando ha ritenuto che Atene non fosse interessata a un accordo, si è unito al gruppo. In sostanza, un nocciolo duro attorno a Schäuble e un cerchio allargato che ne ha riconosciuto il ruolo di guida.

     

    Tutto ciò è avvenuto sui contenuti, più che sul fatto che il protagonista fosse un potente ministro tedesco. È vero che la voce di Berlino pesa più di quella degli altri. Ma non risulta che, nel negoziato, il ministro abbia mai fatto pesare i muscoli del suo Paese. I politici della Germania non vorrebbero mai essere leader: ricordi orribili. Sono però tedeschi: sui principi potrebbero andare al martirio. Questa volta non erano soli.

     

     

    Draghi e Schaeuble Draghi e Schaeuble varoufakis schaeuble varoufakis schaeuble

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport