1 – IL RACCONTO DI DESYRÈE, "HA DETTO 'SPARAMI',SONO FUGGITA"
renee amato con la madre nicoletta zomparelli (a destra) al centro desyree, scampata al massacro del suo ex
(ANSA) - "Sparami tu, ha detto. A quel punto sono fuggita di nuovo e ho scavalcato la finestra". Queste le parole di Desyrèe Amato dette agli inquirenti, e riportate oggi sul Messaggero, per raccontare la sua fuga dopo che l'ex fidanzato Cristian Sodano aveva ucciso la madre e la sorella nell'abitazione a Cisterna di Latina.
Poco prima vedendo Cristian avanzare con la pistola, spiega la ragazza agli inquirenti, "ho cominciato a urlare con tutto il fiato che avevo in corpo e sono scappata". Desyrèè ricostruisce tutti i momenti della sua disperata fuga consumata in più tempi rifugiandosi prima in bagno, poi nella camera della sorella e infine uscendo dalla finestra riparandosi in una legnaia.
1 - LA LITE, LA PISTOLA, LA FUGA DI DESYRÉE «ERO NASCOSTA E LE HA AMMAZZATE»
Estratto dell’articolo di Michele Marangon per il “Corriere della Sera”
cristian sodano
Ha finito Renée Amato con due colpi di pistola «perché si muoveva ancora e non volevo che soffrisse», poi si è allontanato in auto per tornare a Latina. L’orrore nell’orrore nella villetta di via Monti Lepini, a Cisterna di Latina, dove il maresciallo della Guardia di finanza Christian Sodano ha ucciso Nicoletta Zomparelli e la figlia Renée, tentando di fare lo stesso con la sorella Desyrée, con la quale era fidanzato da meno di un anno.
Emergono dettagli sconvolgenti sulla morte delle donne. «Ho sentito altri due spari mentre mi nascondevo dietro la legnaia», ha confermato proprio la 22enne nell’interrogatorio del pm Valerio De Luca e della Squadra mobile. Ora Desyrée è protetta dai parenti lontano da Cisterna. […]
mappa della fuga di Desiree amato - ex fidanzata di cristian sodano
Il 27enne in servizio al Reparto aeronavale di Ostia ha confessato ed è stato fermato per duplice omicidio e tentato omicidio. Nei prossimi giorni comparirà davanti al gip per l’udienza di convalida.
[…] Il movente del duplice omicidio sarebbe legato alla sua incapacità di accettare la fine della relazione con Desyrée. «Abbiamo litigato per questo motivo», avrebbe confermato la giovane. «Lui — è il senso del suo racconto raccolto dagli investigatori — ha impugnato la pistola e io mi sono messa a urlare. Sono fuggita, mi sono chiusa in bagno. Mamma e Renée sono corse e lui ha sparato a tutte e due. Poi è venuto verso il bagno, ha tentato di abbattere la porta prendendola a calci (in parte si è rotta, ndr )».
E ancora: «Sono scappata in camera di mia sorella, ma lui mi ha raggiunto anche lì, e per questo sono uscita dalla finestra». Quindi si è nascosta dietro la legnaia: «Da lì ho udito altri due colpi — ha aggiunto —, e allora sono fuggita di nuovo nei campi, dopo essere passata da un buco nella recinzione». Sodano avrebbe sparato almeno nove volte. […]
3 - «VOLEVA UCCIDERSI, SONO RIUSCITO A CALMARLO POI L’HO FATTO ARRESTARE»
Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
renee amato
Alfredo Conte esce per qualche attimo sul pianerottolo del suo appartamento al primo piano di via Sgambati a Latina. Mentre è al telefono con suo figlio a Bologna, sullo smartphone gli compare la foto del nipotino appena nato. Gli occhi e il cuore sono lì, la mente è a quello che lui chiama «l’altro mio figlio», il nipote finanziere, Christian Sodano, che martedì sera ha ucciso la mamma e la sorella della sua ex fidanzata, prima di rifugiarsi da lui e costituirsi.
È stato un pomeriggio impossibile da raccontare quello vissuto da Conte, carabiniere in pensione che nelle stesse ore del doppio omicidio era in Emilia-Romagna a conoscere il nuovo nato, ed era ancora lì quando Christian l’ha chiamato: «“Io e Desyrée abbiamo litigato. Ho ucciso sua mamma e la sorella”, mi ha detto così», ricorda l’uomo. Poi quella frase che gli ha gelato ulteriormente il sangue: «Voglio tornare da mamma e papà». Sodano è orfano, e il significato compreso dallo zio non poteva essere che l’intenzione di uccidersi.
nicoletta zomparelli
«Ho capito subito che intendeva quello — dice Conte con lo sguardo che si appanna per l’emozione e la voce che sembra cercare un modo per darle forma —, gli ho detto di stare calmo, l’ho rassicurato: “tutto si aggiusta”. Gli ho detto di andare a casa mia dove lui si ferma spesso a dormire, poi ho passato il telefono a mio figlio che per un’ora e mezza l’ha tenuto a parlare mentre io chiamavo la polizia. Sono cresciuti insieme, davvero sono come fratelli e anche Christian per me è un figlio».
[…] Poi fornisce una sua chiave di lettura parziale: «Christian è figlio unico, è stato amato e coccolato, forse anche viziato come spesso accade. Con la morte di mia sorella e mio cognato in pochi anni si è trovato completamente solo. Dormiva qui per non tornare sempre a Scauri, dove è la casa di famiglia, da Ostia dove lavora (Latina è più o meno a metà strada, ndr )». […]
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