Fjona Cakalli per https://www.gqitalia.it
vrporn
Ogni volta che si parla di nuove tecnologie, non mi tiro mai indietro. Così è successo quando ho saputo che l’industria del porno avrebbe iniziato a produrre contenuti in 360° fruibili con un visore per la realtà virtuale. D’altronde le fabbriche di film per adulti hanno sempre fatto il bello e il cattivo tempo soprattutto quando si è trattato di scegliere il supporto su disco più adatto per l’home video: secondo voi perché l’HD DVD è morto subito dopo il suo lancio?
Semplice, il porno ha scelto i Blu-ray Disc. Con questa decisione è stata decretata la conquista dei salotti dell’intero pianeta Terra, stabilendo così – in via del tutto definitiva – quale sarebbe stato il futuro dei supporti in alta definizione. E la realtà virtuale? La realtà virtuale, sta facendo (letteralmente) girare la testa a tutti. L’ho inizialmente provata con i videogiochi per poi finire a guardare i documentari. Allora perché mai farsi sfuggire i porno?
visore pe ril porno
Vado su PornHub (conoscete no?), scarico l’app, entro nei contenuti “VR” e mi munisco di un cardboard, uno di quei visori a basso costo fatti di cartone e targati Google (funziona anche visori più costosi come Oculus VR e Samsung Gear VR).
Per ora ci sono ancora pochi video disponibile. Ne scelgo uno a caso e… mi accorgo che c’è qualcosa che non va. La mia testa è attaccata al corpo di un omaccione dal pene enorme che sta per entrare dentro a una tizia ammiccante che risponde al nome di Valentina Nappi. Giro la testa a destra e a manca per vedere cosa stia accadendo nella stanza.
visione realta virtuale
Ci siamo io (l’omone in camicia), la Nappi intenta a farmi una fellatio e un’altra coppia di fianco a me che non sto manco a raccontarvi cosa stia facendo. Infine giro la testa di 180° e alle mie spalle e vedo una tizia dai tacchi vertiginosi che si sta autoprocurando piacere senza nemmeno degnarci di uno sguardo. Va bene, passo al prossimo video. Ci siamo sempre io e una tizia dentro alla quale sono invitata/o ad entrare.
Passo. Il successivo è uguale e quello dopo, idem. Ebbene si, in ogni maledetto video, osservo il mio “corpo virtuale” e non mi riconosco in quello che sto vedendo. Sono sempre e soltanto un uomo. E ma che palle. Speranzosa ne provo a guardare un’altro. Oh, finalmente trovo qualcosa di diverso. C’è un video in cui interpreto una donna… e niente, è una scena lesbo. Alla fine, pur di trovare quello che stavo cercando, mi guardo tutti e 30 i video disponibili per ora a catalogo. Che delusione, tutti uguali.
porno realta virtuale
Che i porno occidentali siano uomo-centrici non è di certo un mistero. La pornografia – soprattutto quella che siamo abituati a fruire dalle nostre parti – è studiata per eccitare e soddisfare principalmente gli esseri umani dotati di pene. Eppure secondo le statistiche, rese pubbliche da PornHub stessa, anche le donne guardano i porno e effettuano ricerche specifiche, ben diverse da quelle negli uomini.
Nella mia mente, giunta a questo punto, iniziano a ronzare un sacco di “perché?”.
porno realta virtuale
La prima che probabilmente mi porrete voi è: “ma si può sapere di cosa diavolo di stai lamentando?”.
Facciamo un passo indietro. La realtà virtuale – o VR – dà la possibilità, a coloro che indossano il visore, di vestire letteralmente i panni di un personaggio. L’azione quindi viene vissuta in prima persona e non come un mero spettatore esterno. Avete presente i videogiochi sparatutto in prima persona come per esempio Call of Duty? Ecco, con la realtà virtuale la sensazione è la medesima: vedete le vostre mani, parte del corpo e mai il viso, perché quello, è il vostro viso.
Proprio perché si tratta di realtà virtuale vorrei avere la possibilità di scegliere liberamente chi interpretare. Perché non posso scegliere di essere una donna? Si tratta di un problema tecnico? Oppure è una “semplice” questione culturale? Tutto può essere.
la pornostar fa lezioni di sesso
Guardare un porno su un divano usando come mezzo un comune e banalissimo schermo TV non necessita di un ambiente immersivo: il porno odierno, così com’è costruito, va più che bene. La realtà virtuale, proprio per come è configurata, contrariamente necessita di contenuti studiati e prodotti ad-hoc che permettano al fruitore di partecipare alla scena seppur solo in modo tristemente virtuale. Non si può pensare di adattare alla bene e meglio i contenuti esistenti.
la regia di un vr porn
La mia domanda però è: se io volessi impersonare un’attrice e non un attore? Se volessi vedere la scena solo dall’esterno senza partecipare in prima persona? Legittimo, no?
Niente, mi sono dovuta cuccare quello che attualmente è disponibile su PornHub, perché probabilmente è quello che per ora chiedono gli utenti (o per lo meno mi piace pensarla così).
L’industria pornografica verosimilmente non è ancora matura per approdare nel mondo della realtà virtuale ma – conoscendo la potenza e il giro d’affari di questo settore – tutto cambierà molto in fretta, qualora ovviamente non si tratti di impedimenti tecnici.
visione di realta virtuale porno
Contrariamente, in caso di impedimenti culturali, credo che ne debba passare ancora di acqua sotto ai ponti prima di arrivare a una “parità dei ruoli” e a un’offerta di contenuti valida e variegata in grado di incontrare i gusti sessuali di tutti, per quanto bizzarri possano essere. A questo punto la vera domanda è: la realtà virtuale ha un vero e proprio senso se applicata all’industria del porno?