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    ORO ALLA PATRIA - IL REGIME MILITARE DELLA BIRMANIA HA IMPOSTO AI SUOI CITTADINI RESIDENTI ALL'ESTERO DI "DEVOLVERE" ALLA PATRIA ALMENO UN QUARTO DEL LORO REDDITO - L'IDEA DELLA GIUNTA MILITARE, CHE COMANDA IL PAESE DOPO IL GOLPE DEL 2021, È DI RIMPOLPARE LE CASSE (QUASI VUOTE) USANDO VALUTE STRANIERE ATTRAVERSO IL SISTEMA BANCARIO NAZIONALE, CHE UTILIZZA UN TASSO DI CAMBIO ALTAMENTE SFAVOREVOLE - I BIRMANI ESPATRIATI CHE VIOLANO QUESTA LEGGE RISCHIANO DI…


     
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    (ANSA) - Il regime militare birmano impone da inizio settembre ai cittadini birmani residenti in Paesi stranieri di depositare almeno un quarto del loro reddito all'estero attraverso il sistema bancario nazionale, che utilizza un tasso di cambio altamente sfavorevole rispetto a quello del mercato nero. Lo riporta il sito di informazione Irrawaddy, aggiungendo che la nuova legge ha lo scopo di permettere alla giunta militare di rimpolpare le sue riserve di valute straniere, in forte calo dopo il golpe del 2021 e la conseguente guerra civile.

     

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    Secondo Irrawaddy, i lavoratori birmani in procinto di lasciare il Paese per andare a lavorare all'estero sono forzati ad aprire un conto presso una banca regolamentata dalla Banca centrale del Myanmar, con l'obbligo di rimettere almeno il 25 percento del loro reddito. Il tasso di cambio ufficiale utilizzato dalle banche dimezza però di fatto il valore della cifra versata, rispetto a quanto varrebbe sul mercato nero utilizzato comunemente. I birmani espatriati che violano questa legge rischiano di vedersi rifiutato il permesso di lavoro al momento del rinnovo, secondo l'annuncio diffuso dalla CB Bank, uno dei più grandi istituti di credito in Birmania.

     

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     Irrawaddy riporta che il governo birmano sta già collaborando con le agenzie di reclutamento di lavoratori birmani nei Paesi confinanti (in Thailandia lavorano legalmente 2 milioni di birmani), istituendo un sistema di controlli in merito. Rappresentanti di associazioni e fondazioni che difendono i diritti dei lavoratori birmani in Thailandia hanno criticato aspramente le nuove direttive. In Birmania, il governo-ombra istituito dalle forze democratiche deposte dal golpe ha esortato gli emigrati all'estero a non rispettare le direttive del regime sulle rimesse, spiegando che quel denaro contribuisce a finanziare l'offensiva dell'esercito contro la resistenza popolare contro il regime militare.

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