Riceviamo e pubblichiamo dall’armatore Vincenzo Onorato
Leggo, non senza sconcerto, il report della banca d'affari Stifel Nicolaus sul nostro Gruppo. Confesso, certamente per mia ignoranza, di non conoscere questa banca. L'attacco principale è condotto nei confronti dei nostri Manager giudicati troppo giovani ed inesperti a partire dall'AD, il cui primo errore, si legge nella nota della banca, sarebbe stato nel road show per il bond, quello di non evidenziare la concorrenza del Gruppo Grimaldi sulle linee per la Sardegna.
vincenzo onorato
Quest’affermazione è falsa e facilmente smentibile leggendo la pagina 48 del nostro Offering Memorandum (documento a supporto del road show) dedicata ai fattori di rischio. Si legge nella nota scritta dall'analista di questa banca: "questo è solo il primo di molti errori commessi purtroppo dal management di Moby. Secondo i calcoli dell'analista londinese Grimaldi sulle linee con la Sardegna starebbe offrendo, anche grazie alle spalle forti garantite dal bilancio del gruppo (2.8 miliardi di euro e 550 milioni di Ebitda), tariffe più economiche del 22,8 % e del 18,4 % rispettivamente sul collegamento Livorno - Olbia e sul collegamento Civitavecchia - Olbia rispetto alla concorrenza".
Per farla breve, tutta la nota è incentrata su due leit – motiv: la pericolosa situazione finanziaria di Onorato Armatori e l'inadeguatezza dei manager, a dir loro troppo giovani ed inesperti. In una mirabile sintesi siamo pieni di debiti e senza una guida sicura. Sul primo punto, l'indebitamento, devo dire che ormai, da oltre un anno, è in atto una campagna finalizzata ad evidenziare il nostro indebitamento.
Vincenzo e Alessandro Onorato
Per quella che sembra una strana coincidenza, la banca Stifel Nicolaus nel tessere, nel suo comunicato, le lodi del Gruppo Grimaldi, si allinea perfettamente alle comunicazioni finanziarie di questa società armatoriale. Il Gruppo Grimaldi, come scrive giustamente la banca Stifel Nicolaus, ha “le spalle grosse" e in quanto ciò, nelle comunicazioni finanziarie del gruppo, non dovrebbe temere di evidenziare oltre i suoi risultati economici anche l'indebitamento che, dati bilancio Grimaldi Group 2016, è di circa 3 miliardi di euro.
Questa omissione non fa onore alla qualità del Gruppo Grimaldi e soprattutto mi lascia riflettere su come una banca "si dimentichi" di considerare, definendo il Gruppo Grimaldi come un gruppo "dalle spalle forti", uno dei tre dati fondamentali per qualsiasi azienda di tale importanza, ovvero la posizione finanziaria netta, oltre naturalmente al fatturato e l'Ebitda.
Fatturato che nel 2016 è sceso, rispetto al 2015 di circa 150 milioni di euro, cosi come, nella stessa misura, l'Ebitda. Di questi significativi decrementi la banca Stifel Nicolaus non fa stranamente menzione e di conseguenza dequalifica l'analista che ha redatto il report. Nella realtà questa è l'ennesimo tassello di una mediocre strategia tendente a discreditarci commercialmente nei confronti di tutto il mondo del trasporto, in particolar modo sulla Sicilia.
GRIMALDI LINES
Da quando abbiamo aperto la linea Genova - Livorno - Catania - Malta, linea che, per inciso, segna un incremento esponenziale del 30% nei primi sei mesi (1.325.000 metri lineari nel 2017 contro 1.035.082 nel 2016), tant'è che abbiamo dovuto sostituire rapidamente le navi con altre di maggiore capacità, sembra che i responsabili commerciali del gruppo Grimaldi abbiano, nei confronti dei trasportatori siciliani, quale unico argomento di vendita, l'invio degli articoli in cui si parla del nostro indebitamento.
L'ingresso e soprattutto il successo di Onorato Armatori con la Tirrenia sulle rotte commerciali sulla Sicilia ha evidentemente rotto un monopolio strategico che ormai non è più tale.
Grimaldi Lines - Cruise Roma
Per quanto riguarda invece l'inesperienza e la gioventù dei manager devo precisare che, nel settore dei Ferries, è necessaria una cultura di Compagnia: facciamo questo mestiere da cinque generazioni, la prima linea di Onorato Armatori è costituita da una trentina di trenta – quarantenni cresciuti, nell'ultimo decennio, in "house". Giovani donne e giovani uomini con il culto dell'azienda che la mia generazione, quella dei "senatori" della Compagnia, ha plasmato e a cui, malgrado non ne abbiano bisogno, non lesina strategie e consigli. Per questo motivo la gioventù dei manager dovrebbe essere un plus ed una garanzia in più e non un motivo di preoccupazione.