Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
lapo elkann
«Sono un ragazzo perbene, faccio il cameriere e vengo da una famiglia molto povera» scrive Enrico Bellavista facendo in una lettera le sue «scuse» a Lapo Elkann dal quale, dopo avergli estorto 30 mila euro, ha tentato di farsene dare altri 90 mila per un filmato in cui il rampollo degli Agnelli compariva in atteggiamenti compromettenti. Arrestato il 2 dicembre, Bellavista è indagato con il fratello Giovanni che aveva soccorso per strada Elkann seminudo e in stato confusionale convincendolo a seguirlo a casa dove fu filmato vicino a un tavolo con della cocaina.
Enrico Bellavista, difeso dall’avvocato Antonio Nebuloni, scarica molte delle responsabilità del tentativo sul paparazzo «Bicio» Pensa (indagato) il quale, dicendo che il filmato valeva 350 mila euro, lo avrebbe «accecato» con il miraggio di soldi da usare per «aiutare i miei genitori e la mia famiglia», ma facendolo finire in una «cosa più grande di me». «Ho solo aiutato i Bellavista a vendere lecitamente il video ad agenzie, cosa diversa da un’estorsione cui sono estraneo», dichiara Pensa.
LAPO ELKANN