Piero Negri per “la Stampa”
LUCIO BATTISTI
Quanto è lontano da noi Lucio Battisti, morto 55enne nel settembre del 1998, appena 21 anni fa, eppure ben più distante nella memoria della grande musica di fine Anni 60, per esempio di Abbey Road (l'album dei Beatles), di cui proprio ieri si è festeggiato il cinquantesimo anniversario.
E quanto sarebbe potenzialmente vicino Battisti, con quella sua curiosità per i suoni dell' elettronica, con le sue canzoni destrutturate e semplici, il rapporto così moderno con la parola cantata. Esce oggi un cofanetto, il secondo volume di Masters, quattro cd con 48 canzoni di Lucio Battisti restaurate e rimasterizzate dai nastri originali. È una notizia che sa di tempi antichi, quando la musica pop progrediva negli studi di registrazione, quando ci si chiudeva in quei bunker un po' malsani alla ricerca del suono perfetto, dell' alchimia irripetibile, quando - come ci raccontano ora di Battisti - in sala l' artista consentiva l' accesso solo ai musicisti: «Lui voleva vedere tutti in faccia mentre suonava».
LUCIO BATTISTI
È l' omaggio giusto, questo tributato a Battisti, in anni in cui i dischi si fanno letteralmente in casa, con un computer e un microfono, e si ascoltano (malissimo) con smartphone e auricolari. Con la sua aria così démodé - torniamo a parlare di cd, in un cofanetto con un libretto di contributi di Mario Lavezzi, Renzo Arbore, Franz Di Cioccio, Alberto Radius, Phil Palmer, Mara Maionchi - la notizia ci restituisce il gusto per l' alto artigianato che ha fatto le fortune della nostra musica e del nostro cinema, che solo a volte, con il tocco del genio, si trasformava in arte (ed è ciò che accade negli album firmati Battisti, dodici con Mogol, uno con la moglie Velezia, cinque con Pasquale Panella), ma che comunque dell' arte era la base.
mogol lucio battisti
Battisti è morto nel 1998, nel 1999 l' industria discografica ha raggiunto la sua massima espansione nel mondo, nel 2000 è iniziato il crollo sotto i colpi di Napster, lo scambio libero e gratuito di file musicali. C' è un qualche significato, in questa sequenza di date. Per il rifiuto degli eredi di distribuire la sua musica online - rifiuto che potrebbe essere presto superato per l' esito di una vertenza legale che li contrappone a Mogol - la musica di Battisti non si è potuta finora ascoltare in streaming.
mogol lucio battisti
Con conseguenze paradossali: su Spotify, per esempio, è possibile trovare brutte versioni di suoi brani molto noti, suonate e cantate da perfetti sconosciuti. E con una conseguenza seria: dal panorama digitale in cui viviamo ora, Battisti è quasi scomparso, anche perché la sua musica non appare in pubblicità, film, serie tv. Queste 48 canzoni rimesse a nuovo (solo otto scritte con Panella, tra l' altro) ci riportano a un altro mondo, il mondo prima della grande Rete. Sarà difficile, forse impossibile, che la Rete prima o poi non le catturi.
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