Ilaria Betti per www.huffingtonpost.it
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“Con il vaccino anti-Covid tornerà il desiderio sessuale, ricominceremo ad amare e a fare sesso. Prevedo un autunno caldo”: sono queste le parole di Emmanuele Jannini, professore di Sessuologia medica presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e autore del libro “Uomini che piacciono alle donne” (Sonzogno).
Il professore commenta ad HuffPost il calo di libido che sembra aver colpito il mondo intero in seguito alla pandemia: “Chiusi in casa con i figli, tra smart working e didattica a distanza, abbiamo detto addio alla nostra vita sessuale. Ci sono mancati momenti per noi stessi, ci sono mancate le occasioni per uscire, per conoscere qualcuno, per passare una notte di follia. Il vaccino rappresenterà una vera e propria liberazione: la fine della galera sessuale e sentimentale. Il desiderio ritornerà e, citando Lucio Dalla, ‘si farà l’amore ognuno come gli va’”.
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In un articolo pubblicato dal Guardian, dal titolo “Not tonight, darling: how the world lost its libido – and how it can get it back”, si parla proprio della perdita “globale” del desiderio sessuale. Un fatto già noto al professor Jannini che, insieme al suo team, ha messo a punto il più grande studio al mondo sugli effetti del lockdown sull’attività sessuale, prendendo ad esame un campione di 7000 italiani. Stando alla ricerca, pubblicata sulla rivista The Journal of Sexual Medicine, la maggior parte dei partecipanti ha smesso di fare sesso durante il primo lockdown per motivi legati all’angoscia e alla paura del momento.
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“Per molti la libido si è completamente assopita - ci spiega -. Le coppie che invece hanno mantenuto un’intimità sono anche quelle in cui si è registrata un’incidenza minore di ansia e depressione. E questo non ci stupisce perché il sesso è da sempre un antidoto allo stress”.
Nell’articolo del Guardian si parla anche dell’overfamiliarity, quella familiarità eccessiva che abbiamo sviluppato nel lockdown con il partner e che, in molti casi, non ha avuto effetti positivi.
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Studiare, lavorare, fare il genitore, essere una coppia nello stesso luogo, in questo caso la casa, senza possibilità di uscire, di avere momenti “propri”, è stato deleterio per molti: “Il desiderio sessuale è una funzione antica e di base del nostro sistema biologico: se non ci fosse desiderio sessuale, non ci sarebbe neanche la vita. Dunque è un qualcosa che non ci abbandona mai, ma di certo può assopirsi. Questo è ciò che è accaduto a tanti durante il lockdown. Per usare una metafora, è come un fuoco che continua a bruciare, ma è coperto dalla cenere”.
Il problema non riguarda solo le coppie che si sono trovate ad affrontare una pandemia insieme sotto lo stesso tetto. Riguarda anche tanti single e anche tanti single non single, ovvero quelli che sono in una relazione a distanza. “Tutti abbiamo dovuto fare i conti con una vita sessuale diversa, in molti casi stravolta. Tutti abbiamo un enorme desiderio di tornare alla normalità.
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Per chi ama gli incontri al buio tornare alla normalità significherà tornare ad avere questo tipo di appuntamenti, per lo scambista significherà tornare alle sue abitudini sessuali, per chi usava Tinder significherà ricominciare ad usarlo senza ansie. Chi non è in coppia vuole ricominciare ad avere le sue ‘occasioni’, le occasioni che, come dice un proverbio, fanno l’uomo ladro. Chi è in coppia vuole tornare a sentire la mancanza del partner, quella giusta lontananza che riaccende il desiderio”.
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Il Guardian ha raccolto diverse testimonianze da parte di coppie alle prese con la pandemia e con una vita sessuale completamente stravolta. Anthony, 44 anni, ad esempio, pensava che un po’ di tempo in casa gli avrebbe permesso di riscoprire l’intimità con la sua compagna.
Non aveva, però, fatto i conti con tutta una serie di fattori: i bambini in casa, la didattica a distanza, l’ansia per lo stato di salute dei suoi genitori: “Ti svegli e ogni cosa è peggio del giorno prima. Questo non è affatto sexy - racconta al giornale -. Prima avevi modo di tornare te stesso ogni tanto, incontrando gli amici o andando in palestra, il lockdown ha spazzato via tutto questo. Non avevo mai realizzato quanto lo stress e la mancanza di tempo da dedicare a me stesso potessero influenzare il mio desiderio sessuale”.
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“L’ansia è a livelli altissimi - ha spiegato al Guardian Kate Moyle, sessuologa e host del podcast “The Sexual Wellness Sessions” -. Ci sono minacce alla nostra salute, al nostro lavoro, all’istruzione, ai trattamenti medici. Non vediamo parenti e amici.
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E tutta questa angoscia può colpirci anche sotto le lenzuola: le persone lamentano di essere più distratte, dicono di trovare difficoltà ad ‘esserci’ in quel momento, hanno pensieri intrusivi, negativi e automatici”. E se alcuni hanno incrementato l’attività sessuale come antidoto allo stress, altri hanno finito con l’avere problemi nella propria relazione.
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“Scaricarci, una cosa che facevamo prima, magari nel percorso dall’ufficio a casa o in palestra, oggi è diventato difficile. Non abbiamo più vie d’uscite - aggiunge Moyle -. Facciamo i genitori, lavoriamo, ci rilassiamo, facciamo funzionare il nostro rapporto tutto nello stesso spazio”.
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E, a volte, non funziona, come nel caso di David, 28 anni, che ha messo fine alla sua relazione proprio durante la pandemia e proprio a causa dell’astinenza: “Avevamo rapporti una volta al mese e per me stava cominciando ad essere un problema. Il sesso è importante e ogni volta che tentavo un approccio venivo rifiutato”.
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La pandemia, con la sua scure fatta di preoccupazioni, incomprensioni, mancanza di intimità, si è abbattuta sulle coppie e non tutte hanno resistito. Alcune, inevitabilmente, sono scoppiate e altre ancora scoppieranno. Il professor Jannini fa la sua “profezia”: ”Proviamo ad immaginare la coppia facendo il segno ‘ok’ con le mani, unendo il pollice e l’indice.
Tra le coppie sono possibili tre tipi di accostamenti: il primo, quando si toccano e si sfiorano, formando una specie di otto, è il caso di una coppia completamente separata e che probabilmente scoppierà. Il secondo tipo si ha quando il cerchio della mano sinistra copre del tutto quello della mano destra e rappresenta una coppia soffocata.
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Di questa schiera fanno parte le coppie che durante la pandemia hanno sofferto, quelle che si sono annichilite, abbrutite: tra queste, ci saranno quelle che scoppieranno e quelle che invece troveranno la forza di rinascere.
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Il terzo accostamento è quello perfetto, quello in cui il cerchio di sinistra si sovrappone ma non totalmente al cerchio di destra. Queste coppie del ‘terzo tipo’ sono quelle che, finito l’incubo, continueranno a stare insieme perché la loro logica è basata sul concetto di presenza, ma anche di libertà, di spazi individuali e non solo di condivisione”.
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