BEPPE CACCIA LUCA CASARINI
“DOMANI A QUEST'ORA POTREMMO ESSERE CON LO CHAMPAGNE IN MANO A FESTEGGIARE” – LE INTERCETTAZIONI CHE INCHIODANO L’EX NO GLOBAL LUCA CASARINI: LA ONG “MEDITERRANEA SAVING HUMANS” HA INCASSATO 125MILA EURO PER IL TRASBORDO DI 27 MIGRANTI DALLA PETROLIERA DANESE “MAERSK ETIENNE” ALLA NAVE MARE JONIO
CASARINI SMASCHERATO SUI SOLDI PER PORTARE CLANDESTINI IN ITALIA: «DOMANI CHAMPAGNE»
Fabio Amendolara per “La Verità”
migranti maersk etienne
«Domani a quest' ora potremmo essere con lo champagne in mano a festeggiare perché arriva la risposta dei danesi [...] abbiamo svoltato e possiamo pagare stipendi e debiti». L'armatore veneziano dell'accoglienza Luca Casarini, già consulente dell'ex ministro per la Solidarietà sociale Livia Turco durante il primo governo Prodi, che da un decennio ormai si è trasferito a Palermo dove ha trasformato un rimorchiatore, la Mare Jonio, in una nave da salvataggio, si sfrega le mani conversando con Alessandro Metz, armatore insieme a lui della Mediterranea Saving Humans ed ex consigliere regionale in Friuli Venezia Giulia con i Verdi.
maersk etienne
Al centro dell'inchiesta della Procura di Ragusa c'è un bonifico da 125.000 euro, datato 30 novembre, tra la compagnia danese Maersk e la Idra, società di Metz proprietaria della Mare Jonio. L'accusa ipotizzata dai magistrati è di aver accettato il trasbordo dei 27 migranti della Maersk Etienne solo per soldi.
Luca Casarini e Pietro Marrone
E le nuove intercettazioni, pubblicate ieri da Il Giornale, sembrano dimostrarlo. «Vogliono infangarmi», aveva affermato, alzando i toni, Casarini. Ma la teoria difensiva basata sul complotto è durata come da Natale a Santo Stefano. «È una fattura di pomp... a Copenaghen».
Al telefono, l'ex disobbediente passato a lanciare le reti per migranti, quel bonifico da 125.000 euro lo definisce così mentre parla con un altro ex dei Verdi, Beppe Caccia, un tempo assessore a Venezia e ora capo missione di Mediterranea. I due concordano che il bonifico dovrà apparire come il pagamento di «una fattura per attività di navigazione della Idra a dei partner privati».
maersk etienne
Un'operazione, secondo l'accusa, che avrebbe schermato l'accordo «di natura commerciale» tra le società armatrici. La Mare Jonio, insomma, si sarebbe trasformata in taxi dell'immigrazione. Tant' è che l'accusa è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, oltre che di violazione alle norme del codice della navigazione.
La causale del bonifico: «Servizi di assistenza forniti in acque internazionali». Caccia avrebbe inizialmente chiesto alla Maersk il versamento di 270.000 euro, ottenendone infine 125.000.
luca casarini
Il fatto che il versamento sia arrivato un mese dopo il trasbordo aveva spinto i difensori degli otto indagati a respingere le ipotesi dell'esistenza di un accordo economico preventivo. Ora, però, sembra emergere quella che il procuratore di Ragusa Fabio D'Anna definisce come una «laboriosa negoziazione protrattasi dagli inizi di settembre al 30 novembre 2020».
mare jonio
Caccia, infatti, secondo la ricostruzione della Procura, il 7 ottobre sarebbe andato a Copenaghen (dove l'indagine ha evidenziato anche pressioni su ambienti dell'Ue da parte di una lobby danese, allo scopo di favorire l'immigrazione. In questo contesto sono emerse anche connessioni con alcune diocesi italiane e Banca Etica) per incontrare i dirigenti della Maersk al fine di «lucrare il controvalore pecuniario dell'operazione di trasbordo».
Le telefonate di Casarini intercettate, poi, sembrano andare tutte in quella direzione: «Mi sa che abbiamo fatto il botto». Insomma, l'obiettivo sembrano proprio i 125.000 euro: «Con quelli si sistemano tutti», avrebbe detto Casarini. I danesi avrebbero invece trovato la strada per far apparire l'operazione come trasparente.
nave mare jonio della ong mediterranea al largo di lampedusa
Anche tramite un escamotage: l'aver rilevato una situazione emergenziale di natura sanitaria a bordo della petroliera, documentata da un report medico del team di soccorritori che si era imbarcato, secondo l'accusa, «illegittimamente sul rimorchiatore».
La nave di Casarini e di Caccia, diffidata dall'effettuare in maniera stabile attività di salvataggio in mare, avrebbe raggiunto la nave danese solo «per consegnare 80 litri di benzina». In mare inoltrato, però, sulla Mare Jonio salgono dei sanitari. E comincia il trasbordo. Prima con una donna in presunto stato di gravidanza stimato al secondo trimestre e il marito (in ospedale però si scoprirà che non era incinta).
luca casarini
E il giorno dopo, con l'assegnazione del porto, sbarcano tutti a Pozzallo. La Maersk ipoteticamente sarebbe rimasta ancora in mare. E ogni giorno di stop avrebbe avuto un costo di migliaia di euro. Per ricambiare il favore, è quanto sembra emergere dalle intercettazioni, sarebbe arrivata quella che Caccia avrebbe prospettato a Casarini nelle telefonate come «una confortante gratifica natalizia».
IL TITOLO DEL MANIFESTO SUL SOCCORSO DEL GOMMONE IN LIBIA DELLA NAVE MARE JONIO DI MEDITERRANEA
«Mentre la cronaca fa emergere le intercettazioni delle Ong che parlano di soldi e champagne per portare i clandestini in Italia, la Francia respinge a Claviere degli immigrati», commenta il leader della Lega, Matteo Salvini, che non ci sta a passare come il sequestratore degli immigrati. Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia), invece, ha definito «inquietanti» gli aggiornamenti sulla Mare Jonio: «Vigileremo affinché si vada fino in fondo a questa vicenda». Che sembra serbare ancora più di una novità.
alessandra sciurba luca casarini nave mare jonio della ong mediterranea nave mare jonio della ong mediterranea 1 jean claude hollerich a cena con luca casarini