Insonnia
Maria Rita Montebelli per “il Messaggero”
Il sonno, di questi tempi, soffre. A restare ad occhi aperti, di notte, è un italiano su sei. In ottima compagnia peraltro, visto che il problema riguarda almeno 800 milioni di persone nel mondo. Un vero guaio, visto che il sonno, inteso come riposo notturno pienamente ristoratore, è una componente fondamentale del benessere e della salute.
A ricordarcelo è la Giornata Mondiale del Sonno, che si celebra quest' anno il 18 marzo, ma anche il World Sleep Congress, che si sta svolgendo in questi giorni a Roma. Trascorriamo tra le braccia di Morfeo i due terzi circa della nostra esistenza, ma perché il sonno sia realmente benefico in termini di salute fisica e mentale, deve essere adeguato sia come durata che come qualità.
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Quest' anno l'Associazione italiana di medicina del sonno propone un evento unico online: La maratona del sonno, una sorta di staffetta tra specialisti che il 18 partirà alle 8 del mattino e che terminerà alle 20. Obiettivo: diffondere informazioni corrette sui disturbi all'origine delle notti in bianco e su tutte le possibilità per migliorare la qualità del riposo (sonnomed.it).
LA FATICA
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«L'insonnia ricorda Luigi Ferini Strambi, Ordinario di Neurologia all'Università Vita-Salute di Milano e Direttore del Centro di Medicina del Sonno IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano è una patologia delle 24 ore. Non è cioè soltanto un problema notturno, strettamente legato all'addormentamento e al mantenimento del sonno, ma anche diurno, viste le conseguenze che crea. Cattivo umore, stanchezza, disturbi di attenzione e memoria. L'insonnia comporta un aumentato rischio di incidenti».
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Il riposo notturno è un potente antistress naturale. A patto però che le ore di sonno non siano mai meno di sei-sette. Ricordiamo, per esempio che riposo e alimentazione sono strettamente collegati. Dormire poco durante la notte porta ad aprire il frigorifero e divorare tutto quello che si trova.
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E, di giorno, la stanchezza e la confusione ci inducono a spizzicare con maggiore frequenza. Purtroppo, fanno sapere gli specialisti del sonno di tutto il mondo riuniti a Roma, il dormire male o poco viene riferito molto raramente al medico che, invece, potrebbe aiutare ad indagare le cause.
E, così, ci si impone per anni a restare svegli per molte ore. Dove falliscono tisane, candele profumate e meditazione, può venire in aiuto l'attività fisica. «Dormire a sufficienza, soprattutto se il sonno è di qualità ricorda Angelique Brellenthin, professore di Chinesiologia dell'Università dell'Iowa (Usa) è fondamentale per la salute, in particolare per quella cardiovascolare». Per valutare quale sia l'attività fisica che meglio concilia il sonno la Brellenthin ha effettuato la più ampia ricerca mai condotta, mettendo a confronto vari tipi di esercizio.
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LA RESISTENZA
Sebbene la qualità totale del sonno e il numero dei disturbi del sonno siano risultati ridotti con tutti i tipi di attività fisica, i veri e propri esercizi della buona notte, quelli cioè che consentono di prolungare la durata del sonno e di addormentarsi prima, sono risultati quelli di resistenza, che si possono effettuare con una serie di macchine in palestra, ma anche a casa, con l'aiuto di bande elastiche o semplicemente sfruttando il peso del proprio corpo. Ma cos' è che ci impedisce di dormire o ci fa riposare male?
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Secondo gli esperti la colpa è di una esagerata attivazione del sistema di segnalazione della veglia nel cervello. E le attuali terapie per l'insonnia purtroppo non offrono soluzioni ottimali al problema. Ma ci sono all'orizzonte importanti novità tra le terapie anti-insonnia di ultima generazione, come i doppi antagonisti dei recettori dell'orexina, di prossimo arrivo anche in Italia, che permettono di combattere il disturbo in maniera più fisiologica e senza strascichi indesiderati.
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