Luigi Accattoli per il “Corriere della Sera”
bergoglio con fra marco luzzago
L'odissea dell'Ordine di Malta, che dura da sei anni, è forse alla svolta finale: ieri il Papa ha azzerato le cariche e ha promulgato una nuova Carta costituzionale dell'Ordine e un nuovo codice per la sua vita interna. Il Pontefice ha convocato il Capitolo generale per il 25 gennaio 2023: rinnoverà le cariche, che il decreto papale ha sciolto, appunto, sostituendole con un Sovrano consiglio provvisorio incaricato di preparare lo stesso Capitolo.
JOHN T. DUNLAP
La previsione è che le nuove cariche - compresa quella del Gran Maestro - possano arrivare per marzo, ma non mancano incertezze, stante la conflittualità interna e la presumibile resistenza alle decisioni papali da parte di numerosi «cavalieri» e di varie associazioni aderenti all'Ordine.
Questo è infatti una realtà complessa, dove non mancano contrasti di linea e di interessi, anche economici, tra le diverse componenti. Il nucleo è quello di un ordine religioso che conta una cinquantina di membri, i cavalieri della seconda cerchia sono invece 13.500, mentre la terza cerchia di dipendenti e volontari operanti in strutture ospedaliere e umanitarie sono più di 100 mila, distribuiti in 120 Paesi.
fra marco luzzago 1
L'appello al Papa da parte di componenti interne ha portato negli ultimi anni a una serie di interventi vaticani ispirati al principio della sudditanza dell'Ordine alla Santa Sede: sudditanza che una parte degli appartenenti contesta appellandosi alla «sovranità» della sua struttura che gode di capacità diplomatica e che ha ambasciatori in 112 Paesi.
Coadiuvato dai cardinali Silvano Maria Tomasi (delegato papale per l'Ordine) e Gianfranco Ghirlanda (giurista gesuita, principale estensore della nuova Costituzione) e appellandosi al pronunciamento di un «tribunale cardinalizio» del 1953, Francesco afferma nel decreto pubblicato ieri la piena dipendenza dell'Ordine dalla Santa Sede.
fra marco luzzago con pietro parolin
«Le due qualità di Ordine sovrano e di Ordine religioso - afferma nel decreto - sono intimamente connesse tra di loro». La prima è «funzionale» alla seconda e quindi, «essendo un Ordine religioso», esso «dipende, nelle sue diverse articolazioni, dalla Santa Sede».
Chi nell'Ordine non condivide questa interpretazione riduttiva della «sovranità» si appella alla storia dell'istituzione e alla sua denominazione (Sovrano Militare Ordine Ospedaliero) e sostiene che dipende dal Papa solo per l'aspetto religioso e non per le altre «articolazioni». Vedremo se la forte decisione papale di ieri avrà ragione rispetto a questa componente interna nostalgica di prerogative e titoli che Bergoglio reputa anacronistici.
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