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    IL SUPERBONUS È UNA SUPERBOMBA SUI CONTI PUBBLICI – IL GOVERNO NON SA COSA FARE CON L’ENORME MOLE DI CREDITI FISCALI IN ECCESSO LEGATI AL SUSSIDIO EDILIZIO: UN’IPOTESI È MONETIZZARE CHI LI DETIENE OFFRENDO IN CAMBIO TITOLI DI STATO, MA SOLO PER I REDDITI BASSI – GIORGETTI E MELONI SPERANO CHE L’EUROSTAT PERMETTA DI CONTABILIZZARE GLI ONERI IN PIÙ ANNI, E INSISTONO SULL’IMPATTO DEL BONUS SUI CONTI. COSÌ SI CREANO UN ALIBI IN VISTA DELLA MANOVRA “LACRIME E SANGUE”...


     
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    1. SUPERBONUS, IL TESORO STUDIA UNA VIA D’USCITA LE TUTELE PER I REDDITI BASSI

    Estratto dell’articolo di Mario Sensini per il “Corriere della Sera”

     

    giancarlo giorgetti al forum ambrosetti di cernobbio giancarlo giorgetti al forum ambrosetti di cernobbio

    Man mano che emergono i numeri sul tiraggio del Superbonus la preoccupazione cresce. E se per i conti pubblici può fare poco, salvo sperare in una nuova decisione di Eurostat che riveda i criteri di contabilizzazione, il governo ora sta valutando i possibili meccanismi per ridurre, almeno, l’impatto della bolla dei bonus sull’economia.

     

    «Salvare il salvabile», dice chi segue il dossier, considerando che i bonus hanno comunque avuto un effetto positivo sulla crescita, il gettito erariale, l’occupazione, la riduzione dei consumi energetici. La prima cosa che sembra ormai inevitabile è una proroga per completare i lavori nei condomini, col termine che scade a fine anno e ancora 20 miliardi di lavori da fare.

     

    SUPERBONUS 110 SUPERBONUS 110

    Ma il governo valuta anche la possibilità di «riacquistare», in un modo o nell’altro, una parte dei crediti in eccesso, finiti in un mercato, non regolamentato, dove oggi si applicano interessi ben oltre il tasso di usura.

     

    L’obiettivo, ha confermato ieri il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, è «non abbandonare al proprio destino» i cittadini e le imprese che hanno acquistato questi crediti «in buona fede». Magari pensando di cederli […] perché il mercato è saturo. Di crediti ancora da portare all’incasso, spiegava sempre ieri il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, «ne restano da pagare per 109 miliardi di euro».

     

    giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni

    Secondo l’Ance sarebbero 30 miliardi i crediti che oggi non trovano un acquirente, riguarderebbero 320 mila famiglie e 33 mila imprese. Secondo il governo sono di meno, anche se non vuol dire che il problema non esiste. Tanto più che una parte dei crediti legati ai bonus, cresciuti di 35 miliardi solo tra marzo ed agosto, deve ancora emergere. […]

     

    Di sicuro molti […] rischiano di restare col cerino in mano. Così, tra i possibili rimedi, spunta la possibilità di monetizzare i crediti, con lo Stato che offrirebbe in cambio titoli di Stato. Magari non per tutti: visto che del 110% hanno beneficiato i redditi alti (come certificano Bankitalia e Upb), l’operazione potrebbe essere riservata ai redditi più bassi. Non tutti sono d’accordo, ma mancano alternative efficaci.

     

    IL CONTO DEL SUPERBONUS - MEME BY OSHO IL CONTO DEL SUPERBONUS - MEME BY OSHO

    Ampliare la possibilità di recupero dei crediti  […] non risolve il problema degli incapienti. L’ipotesi che i crediti vengano riacquistati dalle società pubbliche non convince, mentre le Regioni stanno mettendo in campo le società partecipate. Dopo la Basilicata, si stanno muovendo anche Puglia e Campania. L’alternativa è lasciare il problema alla «soluzione» del mercato. […] La lista di chi cerca acquirenti è lunghissima: chi vende crediti da 800 euro, chi da 800 mila.

     

    2. DEFICIT FUORI CONTROLLO IL GOVERNO ORA SPERA NELL’AIUTO DI BRUXELLES

    Estratto dell’articolo di Vittorio Malagutti per “Domani”

     

    Le dimensioni della prossima manovra di bilancio, con il suo carico di promesse da mantenere per il governo di Giorgia Meloni, sono appese a un verdetto che arriva da Bruxelles. Per una volta non c’entra nulla la riforma del Patto di stabilità e neppure il Mes, su cui si discute invano ormai da anni.

     

    giuseppe conte in versione barbie giuseppe conte in versione barbie

    La novità attesa da Roma porta il marchio di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, chiamato a pronunciarsi sul trattamento contabile dei crediti legati al Superbonus. In sostanza, se Eurostat correggerà le sue precedenti indicazioni, che risalgono al primo febbraio scorso, il governo potrà tornare a spalmare gli oneri di questa particolare agevolazione edilizia nell’arco di più anni, a mano a mano che i crediti fiscali maturano, cioè vengono utilizzati dal contribuente.  Questo non significa che il macigno del Superbonus diventerà di colpo più leggero.

     

    […] Le conseguenze sul debito pubblico resteranno pesanti, ma l’effetto sul deficit verrà suddiviso in un arco di tempo maggiore. Quindi, se Eurostat darà via libera, il governo riuscirebbe ad arginare in qualche modo la valanga che […] rischia di travolgere gli argini dei conti pubblici.

     

    SUPERBONUS 110 SUPERBONUS 110

    Secondo i calcoli del ministero dell’Economia, il conto del Superbonus per le casse dello Stato aumenta di 3,5 miliardi ogni mese. […] Il ministro Giancarlo Giorgetti, che domenica al meeting di Cernobbio ha confessato i suoi “mal di pancia” in vista della resa dei conti della manovra, a febbraio accreditava l’ipotesi che grazie all’intervento del governo l’onda di piena dei crediti sulle ristrutturazioni edilizie sarebbe stata messa sotto controllo.

     

    […] A Roma, l’allarme rosso era suonato quando Eurostat aveva messo in chiaro che gli oneri vanno contabilizzati secondo un principio di competenza (cioè negli anni in cui sono stati generati) e non al momento in cui il contribuente li porta all’incasso (principio di cassa).

     

    Ecco allora […] che con il decreto varato in gran fretta a metà febbraio sono state bloccate le nuove cessioni e gli sconti in fattura. Una tagliola che ha salvato solo chi avesse comunicato l’inizio dei lavori prima del provvedimento. Sulla base di questo decreto, il governo si attendeva che Eurostat tornasse sui suoi passi, consentendo di spalmare gli oneri su più anni.

     

    giuseppe conte manifestazione esodati del superbonus 7 giuseppe conte manifestazione esodati del superbonus 7

    Infatti […] i crediti sarebbero tornati a essere “non pagabili”, cioè inesigibili una volta superato il limite della capienza fiscale del contribuente. In altre parole, visto che non sono più cedibili ciascuno può portare in detrazione crediti solo per un valore che non superi quello delle tasse che deve pagare.

     

    Secondo i criteri contabili dettati da Eurostat, la qualifica di “non pagabile” avrebbe dovuto far rientrare il superbonus nella categoria degli oneri da dividere nell’arco di tempo in cui si può far valere l’agevolazione fiscale.

     

    […]  Tutto bene, se non fosse che da Bruxelles non è arrivata la correzione che Roma si aspettava fin dallo scorso maggio. Non è escluso che l’ufficio statistico della Ue si pronunci già nei prossimi giorni, ma per il momento in mancanza di nuove istruzioni il governo non può fare altro che mettere a bilancio tutti i crediti generati quest’anno. […]

     

    GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

    Nell’immediato potrebbe arrivare la ciambella di salvataggio lanciata da Eurostat, ma questo non risolve certo il problema. I crediti accumulati si andranno comunque a scaricare sul fabbisogno dei prossimi anni, contribuendo all’aumento del debito pubblico. Insomma, comunque la si prenda, il superbonus resta una bomba a orologeria sui conti del Paese.

     

    […] Con la Nadef da pubblicare entro il 27 settembre, il Tesoro non potrà fare a meno di chiarire l’impatto di queste spese impreviste. Intanto però l’insistenza sui costi del Superbonus serve all’esecutivo per crearsi un alibi nel caso fosse costretto a ridimensionare le promesse fatte su pensioni, cuneo fiscale, taglio delle tasse.

     

    giuseppe conte manifestazione esodati del superbonus 9 giuseppe conte manifestazione esodati del superbonus 9

    Scaricando, va da sé, la responsabilità sui governi che a suo tempo vararono le agevolazioni edilizie senza valutarne la portata esplosiva sui conti. Un’accusa diretta in primo luogo ai Cinquestelle, che hanno fatto del Superbonus […] una delle loro misure bandiera. A Palazzo Chigi, però, nessuno sembra ricordare che per due anni i partiti oggi alla guida del Paese, da Fratelli d’Italia alla Lega a Forza Italia, di fatto avallarono il provvedimento che ora descrivono come una sciagura.

     

    superbonus ristrutturazioni 2 superbonus ristrutturazioni 2

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