Estratto dell'articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”
CARLO CALENDA E MATTEO RENZI
Senatore Carlo Calenda, ci risiamo: Renzi ha annunciato la candidatura alle Europee a Milano con un nuovo soggetto, Il Centro.
«Tanti auguri per il progettino del Centro, qualunque cosa sia, e per la candidatura di Renzi».
Non le sembra un progetto ambizioso?
«Manifesta un’ambizione diversa da quella del Terzo polo. Che era la costituzione di una unione delle forze riformiste, popolari e liberali che si riconoscono nei valori repubblicani per superare scontri improduttivi e ideologici tra destra e sinistra. L’unica direzione che può determinare una svolta in Italia: superare una conflittualità sterile.
Noi rimaniamo su questa linea. L’idea di Renzi evidentemente era un’altra dall’inizio».
E lei non se n’era accorto?
«Era un tentativo da fare. Speravo di rivedere il Renzi del primo periodo del suo governo. Un partito di centro che se vincono i 5 Stelle va con loro, se vince la destra si allea con la destra, non è all’altezza della sua storia di presidente del Consiglio. Dopo di che il suo progetto è legittimo, ma non è il nostro».
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Il rischio, però, con un terzo polo che si dimezza, non è quello dell’irrilevanza?
«Sono convinto del contrario. Gli italiani capiscono sempre di più che non devono farsi prendere in giro da chi propone soluzioni semplici a problemi complessi e poi non riesce a realizzare nulla di quanto promesso. È un percorso lungo. L’unico che abbia un senso, però. Altrimenti perché fare un nuovo partito? Basta accomodarsi in uno esistente».
A lei resta l’opzione del campo largo.
«Il campo largo non esiste. Sono uscito dal Pd quando ha deciso di allearsi con il Movimento 5 Stelle, proprio sulla spinta di Renzi. Non abbiamo voluto mettere la firma sotto provvedimenti disastrosi come quello del bonus del 110%. La più grande spesa regressiva e ingiusta mai fatta. Costerà alla fine 120 miliardi di euro. E consentiva a me, in linea teorica, ovviamente non me ne sono avvalso, di rifarmi casa a spese di operai, impiegati e pensionati. Ecco come governa il M5S: figuriamoci se posso immaginare di governare con loro».
TEMPTATION ISLAND - MEME BY EMILIANO CARLI
E con il Pd guidato da Elly Schlein?
«Con il Pd viceversa si possono fare battaglie comuni su grandi emergenze italiane: Pnrr, sanità e salari. Ma la linea di Schlein su ambiente, Jobs act e spese militari non mi convince per nulla».
CARLO CALENDA E MATTEO RENZI
matteo renzi e carlo calenda si evitano al meeting di renew europe 2 MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO - RENZI E CALENDA BY MACONDO MEME SU MATTEO RENZI CARLO CALENDA 4 matteo renzi e carlo calenda si evitano al meeting di renew europe
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