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    GAY? NON DIREI - IL TAR DEL LAZIO BOCCIA ALFANO E I SUOI PREFETTI: "I MATRIMONI TRASCRITTI VANNO ANNULLATI DAL TRIBUNALE CIVILE" - MA I GIUDICI AMMINISTRATIVI RICORDANO CHE LE NOZZE GAY "NON SONO CONSENTITI DALLA LEGGE, E QUINDI NON SONO TRASCRIVIBILI"


     
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    Da www.ansa.it

     

     

    nozze gay nozze gay

    L'annullamento delle trascrizioni di nozze gay celebrate all'estero può arrivare solo dal tribunale civile. Lo ha deciso il Tar del Lazio che accolto il ricorso di alcune coppie contro l'annullamento disposto dal Prefetto della trascrizione della loro unione contratta all'estero nel registro dell'Unioni Civili del Comune di Roma.

     

    Il Tar del Lazio ha dunque precisato, accogliendo il ricorso avverso l'annullamento disposto dal Prefetto di Roma in base a una circolare del Ministero dell'Interno, che "l'annullamento di trascrizioni di matrimoni di questo genere celebrati all'estero, può essere disposto solo dall'Autorità giudiziaria ordinaria". "Il Ministero dell'Interno e le Prefetture, quindi, non hanno il potere di intervenire direttamente, annullando le trascrizioni", ha precisato il tribunale amministrativo del Lazio. Inoltre i giudici sottolineano che "allo stato, non è consentito celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili nei Registri di stato civile".

    Marilena e Laura, prime in Campidoglio per trascrizione nozze Marilena e Laura, prime in Campidoglio per trascrizione nozze

     

    L'effetto della decisione della I sezione ter del tribunale amministrativo del Lazio è che i matrimoni contratti da persone dello stesso sesso celebrati all'estero resteranno trascritti nel Registro dello stato civile del Comune di Roma. Tutto questo, fino a quando qualcuno eventualmente chiederà al giudice civile di pronunciarsi: la legge sullo stato civile stabilisce che l'unico che può farlo è il Procuratore della Repubblica. A rivolgersi al Tar, con tre distinti ricorsi amministrativi, erano stati due delle coppie e lo stesso Comune di Roma Capitale. Tutti chiedevano l'annullamento dei provvedimenti con i quali il Prefetto di Roma ha annullato le trascrizioni sulla scorta della circolare del Ministro dell'Interno, Agelino Alfano, del 7 ottobre scorso, con la quale lo stesso aveva disposto che i prefetti annullassero le trascrizioni.

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    In particolare il Tar del Lazio contesta, e dichiara nullo, il provvedimento con il quale il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, il 31 ottobre scorso aveva annullato le 16 trascrizioni, eseguite dallo stesso sindaco Ignazio Marino sul registro dello stato civile dell'anagrafe di Roma, di altrettanti matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero. Il decreto di Pecoraro seguiva la circolare del Ministro dell'Interno del 7 ottobre 2014: Alfano sollecitava prefetti ad invitare i sindaci a "cancellare le trascrizioni".

     

    "Avevo sempre affermato, pur non essendo un esperto di giurisprudenza, che sulla base delle normative nazionali e comunitarie fosse un dovere del sindaco trascrivere un documento di un'unione avvenuta all'estero di due cittadini della mia città. Per me non è assolutamente una sorpresa, non credo ci sia stato mai un momento in cui ho mostrato un minimo dubbio sulla mia certezza". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino commentando l'accoglimento da parte del Tar del Lazio del ricorso di alcune coppie contro l'annullamento disposto dal Prefetto della trascrizione della loro unione contratta all'estero nel registro dell'Unioni Civili del Comune di Roma.

    ANGELINO ALFANO ANGELINO ALFANO

     

     "Tutto questo deve ancora di più essere interpretato come uno stimolo al Parlamento, ma lì sono certo che il presidente del Consiglio Renzi, come ha detto in diverse occasioni, provvederà a sollecitare egli stesso un percorso legislativo, che sia accurato, che colmi il vuoto che in Europa esiste soltanto in Grecia e l'Italia". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino commentando l'accoglimento da parte del Tar del Lazio del ricorso di alcune coppie contro l'annullamento disposto dal Prefetto della trascrizione della loro unione contratta all'estero nel registro dell'Unioni Civili del Comune di Roma.

     

    angelino alfano angelino alfano

    Nel sì dell'Italia a Onu sia unioni che matrimoni - Ci sono sia le unioni che i matrimoni gay, nelle raccomandazioni delle Nazioni Unite alle quali il Governo italiano ha risposto positivamente. Il documento, che l'ANSA ha potuto leggere, sarà presentato dall'Italia all'Onu nell'ambito dello Universal Periodic Review. Il nostro Paese accetta di fare passi concreti per adottare "le leggi necessarie a dare seguito all'annuncio del premier Renzi sul riconoscimento delle unioni same-sex" e a "riconoscere legalmente il matrimonio e il la civil partnership tra persone dello stesso sesso".

     

    La prima raccomandazione rivolta all'Italia dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu nell'ottobre scorso, su sollecitazione dell'Olanda, chiede di "fare passi concreti per adottare la legislazione necessaria a dare seguito all'annuncio del premier Renzi di lavorare al riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso in Italia, come parte degli sforzi dell'Italia per ulteriormente rafforzare le misure per combattere la discriminazione e la violenza basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere".

    MATRIMONI GAY IN INGHILTERRA MATRIMONI GAY IN INGHILTERRA

     

     La secondo raccomandazione, su richiesta di Regno Unito e Irlanda del Nord, chiede di "assicurare eguali diritti alle persone lesbiche, omosessuali, bisessuali e transgender (lgbt) riconoscendo legalmente il matrimonio e la civil partnership (partenariato civile) tra persone dello stesso sesso". Le raccomandazioni sulle unioni gay, che fanno parte di un corposo numero di richieste al nostro Paese, dovevano essere esaminate dall'Italia prima della 28.ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani che si svolge a marzo 2015. Le due raccomandazioni sulle persone lgbt rientrano tra quelle che l'Italia ha accettato, considerandole già attuate o in via di attuazione.

     

    MATRIMONI GAY IN INGHILTERRA MATRIMONI GAY IN INGHILTERRA

    Arcgay, dopo ok Italia a Onu passare ai fatti - "Apprendiamo con favore del recepimento da parte del Governo italiano delle raccomandazioni Onu in tema di diritti delle persone lgbt, ma come sempre attendiamo la prova dei fatti": Flavio Romani, presidente di Arcigay, commenta con prudenza l'apertura che il Governo Renzi ha espresso in sede internazionale in tema di matrimonio egualitario. "Gli impegni presi dall'Italia - dice Romani - tracciano obiettivi per noi assolutamente condivisibili: si parla di apposite norme di contrasto all'omotransfobia e di estensione del matrimonio civile a tutte le coppie, comprese quelle formate da persone dello stesso sesso.

     

    pisapia in corteo pisapia in corteo

    L'auspicio è che questo sia davvero l'obiettivo e che, ad esempio, il principio di uguaglianza non lo si voglia ridimensionare a formule parziali e comunque discriminatorie, ma anzi rimanga il faro che guida questa discussione". "E soprattutto attendiamo - aggiunge Romani - che, dopo anni di annunci infruttuosi, si possa dare per chiusa la fase delle parole per passare finalmente a quella dei fatti, perché il tempo, quando si parla di diritti fondamentali, non è una questione secondaria. Quindi il Governo si responsabilizzi non solo rispetto agli obiettivi ma anche rispetto all'urgenza con cui essi devono essere raggiunti".

     

    Avvenire, anche Tar ribadisce che sono illegali - Dopo la decisione di oggi del Tar del Lazio, per il quotidiano cattolico Avvenire "si complica la vicenda delle nozze gay contratte all'estero e trascritte, illegalmente, da alcuni Comuni italiani, come ad esempio Roma e Milano". Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, infatti, "chiama in causa i tribunali, già troppo oberati da mille compiti", osserva il giornale della Cei sul suo sito. "Il Tar, comunque - viene aggiunto -, sostiene con chiarezza che la legislazione nazionale non consente matrimoni omosessuali. E, quindi, non è possibile trascriverli in modo legale. Insomma, i sindaci che lo hanno fatto sono usciti dal seminato della legge, attribuendosi poteri inesistenti".

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