Enrico Franceschini per "la Repubblica"
Principe CarloChe si tratti di agricoltura o urbanistica, il principe Carlo ha la reputazione di ficcare il naso dove non dovrebbe, dicendo la sua, a voce e per iscritto, in faccende di governo su cui un membro della famiglia reale, tanto più se erede al trono, farebbe meglio a tacere, perlomeno in una monarchia costituzionale come la Gran Bretagna. Ma stavolta il primogenito della regina Elisabetta ha scagliato un sasso nello stagno di casa propria: cioè è intervenuto sulla successione al trono.
Non per discutere se dovrebbe essere lui o il ben più popolare suo figlio William a salire al trono alla morte di sua madre. Bensì per criticare un'altra decisione che genera unanimi consensi: la riforma del diritto ereditario, che fino ad ora dava ai figli maschi la precedenza sulla femmine, anche quando erano secondogeniti. E così facendo ha scatenato un altro putiferio.
KATE MIDDLETONSecondo indiscrezioni pubblicate dal Daily Mail, Carlo avrebbe comunicato i suoi dubbi sulla nuova legge a un alto funzionario dello Stato, sostenendo che il cambiamento è stato approvato troppo in fretta senza valutarne appieno «le conseguenze». Il principe è altrettanto se non più critico di un altro aspetto della riforma, quello che fa cadere il divieto ai membri della famiglia reale di sposarsi con un cattolico.
SUL SITO CHE WILLIAM CONDIVIDE CON LA MOGLIE KATE SONO APPARSE FOTO DI LUI AL PC E SULLO SFONDO DATI SENSIBILI PRIVATICosa succederebbe se un erede al trono sposasse una donna di religione cattolica, avrebbe osservato Carlo, e i loro figli fossero quindi fatti crescere osservando la religione di Roma anziché quella anglicana? Un giorno uno di quei bambini potrebbe essere a sua volta chiamato a salire al trono, e in quel momento diventerebbe il leader della Chiesa d'Inghilterra, cioè di quella confessione protestante che si staccò da Roma cinque secoli or sono per volere di re Enrico VIII: una chiara contraddizione.
KATE MIDDLETONL'alto funzionario avrebbe risposto a Carlo che in tal caso si potrebbe cercare un "accordo con il Vaticano", forse una dispensa ufficiale di qualche tipo, ma Carlo non è apparso convinto. Al contrario, teme che un'ipotesi simile diventerebbe una sorta di veto, impedendo a un legittimo erede della corona di diventare re o regina, se cattolico.
Quanto alla legge che equipara maschi e femmine nella successione, il principe non è contrario "in linea di principio". Ma anche in questo caso si preoccupa delle conseguenze. Se il concetto vale per l'erede al trono, osserva, perché non dovrebbe valere per tutti gli altri titoli ereditari del regno, finora tramandati di padre in figlio, dando la precedenza ai maschi?
CAMERON DAVIDPur dicendosi felice per la gravidanza di Kate («rinnoverò il mio impegno in difesa dell'ambiente, non vorrei che il bambino che Kate porta in grembo potesse un giorno accusarmi di non avere fatto abbastanza contro il cambiamento climatico», ha detto l'altro giorno), appare chiaramente preoccupato dalle riforme del diritto ereditario entusiasticamente portata avanti dal premier David Cameron. Il dubbio, osserva il
Mail, è che la sua preoccupazione sia condivisa anche dalla regina Elisabetta, che secondo il quotidiano londinese sarebbe stata informata dal governo solo all'ultimo momento della decisione di portare la parità fra i sessi fin sul trono.